FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3771505
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Lettere-Un laboratorio-di Giorgio Tonini

Corriere-Lettere-Un laboratorio-di Giorgio Tonini

Un "Laboratorio" In uno dei suoi interventi all'Assemblea costituente, Aldo Moro sosteneva che "se nell'atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme non trov...

29/10/2002
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Un "Laboratorio"

In uno dei suoi interventi all'Assemblea costituente, Aldo Moro sosteneva che "se nell'atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme non troviamo un punto di contatto, un punto di confluenza, veramente la nostra opera può dirsi fallita". Parole quanto mai attuali e tutt'altro che in contraddizione con la democrazia dell'alternanza, a meno che non se ne abbia la concezione rozza e primitiva che un certo berlusconismo (ma anche molti suoi apparenti avversari) sta imponendo all'Italia: è la visione che identifica il bipolarismo con una sorta di "guerra civile fredda" e il maggioritario con l'appropriazione indebita delle istituzioni e la cancellazione di ogni potere neutrale ed ogni articolazione autonoma della società civile. Parole da ricordare in particolare quando si parla di scuola, ovvero dell'istituzione della nostra vita associata che andrebbe, più di ogni altra, sottratta ad una visione manichea del conflitto politico; e andrebbe curata dalla politica con attenzione e discrezione, sulla base di una visione, come ama dire oggi, "bipartisan", nella quale le due parti hanno in comune il medesimo senso del limite, il medesimo rispetto per l'autonomia della più importante istituzione educativa e formativa, dopo la famiglia.
Dovrebbe accomunare entrambi gli schieramenti politici la consapevolezza che le decisioni che governo e Parlamento assumono oggi a riguardo della scuola, hanno una durata nel tempo che scavalca il presente per immergersi nel futuro e che gli effetti di quelle decisioni oltrepassano di gran lunga i cicli dell'alternanza politica.
È possibile sperimentare anche in Italia un bipolarismo meno primitivo e un'accezione più matura del principio maggioritario, proprio a partire dal tema della scuola? Se si guarda a come il governo si è mosso in questo primo anno, la risposta deve essere negativa: Berlusconi e Moratti sembrano aver avuto come principale, se non esclusiva, stella polare, la sistematica demolizione del lavoro compiuto dai governi dell'Ulivo.
Le riforme Berlinguer-De Mauro avevano affrontato grandi questioni proponendo un compromesso al quale si erano opposte molte resistenze, nonostante esso presentasse - almeno a mio modo di vedere - più vantaggi che inconvenienti. Il tema avrebbe bisogno di un più ampio spazio di approfondimento, ma si può oggi forse dire che sia stato un errore nostro, in particolare sulla riforma dei cicli, forzare i tempi, sulla base di quella impostazione di "riformismo senza popolo" che è stata poi oggetto di lunghe discussioni sulle cause della sconfitta dell'Ulivo. Sarebbe tuttavia ancor più sbagliato se, da parte dell'attuale governo, si opponesse alla forzatura dell'Ulivo una nuova forzatura, quasi la scuola fosse condannata a subire violenza dai conquistatori politici del momento.
Lo spazio per un'intesa che ritrovi il rispetto dell'autonomia della scuola e delle scuole, va dunque cercato e se necessario costruito. A questa impresa può dare un contributo essenziale un "laboratorio trasversale", quale quello di cui ha dato notizia il Corriere . Il ministro Moratti ha autorevolmente espresso attenzione e interesse per l'iniziativa. Nei prossimi giorni il disegno di legge delega arriva in aula a Palazzo Madama, singolarmente insieme ad una proposta di riforma costituzionale, fortemente voluta da Bossi, che "devolverebbe" alle regioni competenza esclusiva in campo scolastico. Alla volontà di forzare non corrisponde, come è evidente, altrettanta chiarezza di idee. Non sarebbe cosa buona e giusta, prova di forza e non di debolezza, se il ministro Moratti e il governo fermassero questo treno lanciato a tutta velocità in un binario morto e riaprissero il confronto, con l'opposizione, ma soprattutto con la scuola, col mondo della cultura, con chi ha idee buone, come il "laboratorio trasversale"?

Giorgio Tonini, Senatore Ds-l'Ulivo ,


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL