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Corriere-La riforma parte solo con inglese e informatica

La riforma parte solo con inglese e informatica Mancano ancora i decreti di attuazione: il termine è gennaio ROMA - Per la riforma, quella vera, dovremo attendere. Nell'anno scolastico che st...

02/09/2003
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Corriere della sera

La riforma parte solo con inglese e informatica

Mancano ancora i decreti di attuazione: il termine è gennaio

ROMA - Per la riforma, quella vera, dovremo attendere. Nell'anno scolastico che sta per partire - il 10 settembre si comincia in Campania, Molise, Umbria, Veneto e nella provincia di Bolzano - arriveranno solo alcune novità, limitate ai primi due anni dell'elementare: anticipo delle iscrizioni, studio dell'inglese generalizzato e alfabetizzazione informatica. Niente maestro tutor, nessuna variazione negli orari. L'organizzazione dell'attività scolastica resterà quella di sempre: il modulo, ovvero i tre insegnanti per due classi. Di più viale Trastevere non poteva fare, in assenza dei decreti di attuazione della legge di riforma. In particolare del decreto sulla primaria, l'ex elementare, che toccherà l'aspetto più delicato, i tempi e l'organizzazione del lavoro delle maestre. E' un modo per non bloccare il processo di cambiamento e, al tempo stesso, non mettere in discussione, sin da quest'anno, gli assetti consolidati nelle scuole evitando tensioni e scontri con i sindacati. Oggi in circa il 36 per cento delle classi di prima e seconda elementare si studia in via sperimentale una lingua comunitaria che nella maggioranza dei casi è l'inglese. Dal prossimo anno lo studio di questa lingua verrà esteso a tutti gli altri bambini. Non solo, ma diventerà obbligatorio. L'attività così non sarà più a carico dei singoli istituti. Una piccola quota di alunni però resterà esclusa. Nelle classi con l'insegnante specializzata in francese, tedesco o spagnolo, circa il 10 per cento, tutto continuerà come prima, fino alla formazione di tutte le insegnanti. Una novità solo apparente? Non proprio se si considera che ancora oggi in molte famiglie manca la possibilità di avvicinare i figli alla lingua veicolare per eccellenza che apre le porte del mercato del lavoro. L'altra novità è l'informatica. La Moratti l'ha elevata al rango di disciplina a tutti gli effetti. Per insegnarla non saranno necessari degli specialisti.
Le sorti del progetto Moratti si giocheranno nei prossimi mesi. La riforma potrebbe partire a pieno regime nell'anno scolastico 2004-2005 a condizione che il governo approvi per tempo i decreti. Il primo e più urgente, quello che riguarda le elementari, attende da mesi il via libera dal Consiglio dei ministri. Se l'approvazione dovesse subire ancora ritardi - il termine è gennaio - c'è il rischio di uno slittamento al 2005-2006. A quel punto l'intera legge potrebbe restare inapplicata, come la riforma Berlinguer.


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