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Corriere-La maestra ruba? Pena ridotta "Così compensava lo stipendio"

La maestra ruba? Pena ridotta "Così compensava lo stipendio" Una sentenza riapre il dibattito sulle retribuzioni. "Le più basse d'Europa" ROMA - Per la Cassazione un insegnante che rub...

24/06/2003
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Corriere della sera

La maestra ruba? Pena ridotta "Così compensava lo stipendio"

Una sentenza riapre il dibattito sulle retribuzioni. "Le più basse d'Europa"

ROMA - Per la Cassazione un insegnante che ruba ha diritto al massimo delle attenuanti, quindi a un sensibile sconto di pena, se riesce a dimostrare di aver profuso tempo ed energie a favore della comunità scolastica. Che poi è come dire: se un prof per arrivare in fondo al mese s'accolla qualche extra e lo remunera in modo alquanto irrituale, commette certamente un illecito, ma non poi così grave.

STAKANOVISTA - Ecco una sentenza che fa già discutere. La Suprema Corte ha riconosciuto a Maria Angela Z., una maestra della scuola elementare "Gozzano" di Rivoli, in provincia di Torino, lo status di docente stakanovista, tutta cattedra e istituto. E così gli illeciti sono diventati meno pesanti. La maestra per sei anni ha riciclato buoni pasto dei suoi alunni, dopo averne alterato le date - alcuni genitori le avevano chiesto di acquistare per loro conto i blocchetti di ticket - e si è anche appropriata di somme di denaro di cui aveva la disponibilità.

LA SENTENZA - La Suprema Corte, nel concedere le attenuanti, sembra non aver del tutto disconosciuto le ragioni della maestra. Per cominciare la Cassazione ha tenuto conto del fatto che "gli organi scolastici erano indifferenti tanto da conferire incarichi di prestigio all'imputata". Insomma la signora Maria Angela Z. agiva in una situazione "che non scoraggiava l'attività intrapresa". Ma soprattutto ha concesso lo sconto di pena perché la maestra "pur consapevole della illiceità dei profitti conseguiti col riciclaggio dei buoni, percepiva questi intendendoli come un giusto compenso per il servizio, oggettivamente impegnativo, reso a favore della comunità scolastica". "Una decisione che non va a infierire sugli insegnanti": è il parere di Luigi Berlinguer, ministro dell'Istruzione quando l'insegnante è stata colta con le mani nel sacco, oggi membro laico del Csm. "In fondo - ha affermato Berlinguer - la maestra, se pure con una riduzione di pena, è stata condannata. Il che dimostra che non si esce indenni da simili atti, pur senza infierire" .

L'ORARIO - La vicenda della maestra di Rivoli ripropone il tema dell'orario di servizio e della busta paga degli insegnanti. Un argomento diventato di nuovo caldo in queste ore con la denuncia dei sindacati sul ritardo nell'applicazione del contratto scuola . I docenti, ma non tutti, sostengono: l'impegno complessivo va ben oltre le 18 o le 22 ore di faccia a faccia con i ragazzi. Ci sono l'aggiornamento, la preparazione delle lezioni, la correzione e via dicendo, tutte voci che non trovano un riscontro adeguato negli stipendi, i più bassi d'Europa. Al ministero dell'Istruzione si fa però notare che oggi all'interno delle scuole esistono tutte le condizioni contrattuali perché un insegnante ottenga il riconoscimento delle attività aggiuntive, dopo aver dimostrato che il lavoro è stato effettivamente svolto.

I REDDITI - Il raffronto tra i redditi dei docenti europei ha sempre lasciato ai nostri l'amaro in bocca, soprattutto a quelli che hanno sulle spalle qualche decennio di insegnamento. L'ultimo raffronto internazionale sulle buste paga dei prof risale al 2001 ed è stato redatto dagli esperti dell'Ocse. Secondo questo studio, che tiene conto del potere d'acquisto delle buste paga, gli insegnanti italiani si collocano nella parte bassa della graduatoria. A stipendi più bassi, però, corrispondono carichi di lavoro meno pesanti rispetto agli altri sistemi di istruzione europei. Un vantaggio che però non viene più percepito come tale dai nostri professori, per l'ottanta per cento donne, che sempre meno rispondono all'identikit tradizionale di docente-casalinga che deve pensare anche ai figli e al marito. L'età media, infatti, è ormai salita a 50 anni.

IL CONTRATTO - L'ultimo contratto, uno dei più ricchi mai siglati dai sindacati, accolto con soddisfazione dai professori, ha riportato gli stipendi un po' più in alto nella graduatoria. I docenti però sono di nuovo sul piede di guerra. "Il contratto di un milione di lavoratori della scuola è stato sottoscritto oltre un mese fa, ma il Consiglio dei ministri non lo ha ancora posto all'ordine del giorno - ha detto il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini -. La prima grave conseguenza è che il governo si è assunto la responsabilità di rendere impossibile l'arrivo degli arretrati nella busta paga di luglio a un milione di persone. Di questo passo anche agosto è ampiamente a rischio".
Giulio Benedetti


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