Corriere-L'Ulivo: un giusto segnale Il Polo sostiene le private Gelo del Carroccio sul Colle

L'Ulivo: un giusto segnale Il Polo sostiene le private Gelo del Carroccio sul Colle

La Lega: questa lettura della Carta è anacronistica e poco rispettosa delle famiglie

ROMA - "La lettura della Costituzione fatta dal presidente della Repubblica è anacronistica". La voce della Lega rompe il coro di lodi che da destra e sinistra si leva dopo le parole di Ciampi sulla responsabilità pubblica dello Stato di istituire scuole statali e di garantire a tutti il diritto all'istruzione. "L'interpretazione che il capo dello Stato dà della Carta - spiega il presidente dei deputati del Carroccio, Alessandro Cè - è poco rispettosa delle libertà delle famiglie di scegliere l'educazione migliore per i loro figli". Una posizione che resta isolata, con la maggioranza che sottolinea come l'elemento fondamentale del discorso di Ciampi sia proprio il diritto-dovere dei genitori a educare i propri figli e l'opposizione che mette l'accento sull'importanza di valorizzare l'istruzione pubblica, in polemica con le scelte fin qui operate dal governo. "Ciampi ha ragione nel ricordare che la Costituzione impone di assicurare una scuola statale di qualità - dice Rosy Bindi della Margherita - un richiamo che ha ancora più valore perché ci troviamo davanti a un esecutivo che tenta di privatizzare il sistema scolastico". Della stessa idea Pecoraro Scanio: la scuola privata ha ricevuto finanziamenti, spiega il presidente dei Verdi, mentre quella pubblica deve fare i conti con il problema dei precari e la mancanza di fondi per garantire la sicurezza degli edifici. E Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione del Senato, annuncia che il ministro Moratti sarà chiamata a rispondere in Aula del suo operato. "La politica dei "bonus" alle famiglie è solo fumo negli occhi - dice l'ex ministro dell'Istruzione Gerardo Bianco -. Invece di sviluppare la riforma Berlinguer, il governo ha stravolto tutto mettendo da parte le vere questioni, cioè l'autonomia scolastica e la centralità degli insegnanti". Ma Bianco invita anche a salvaguardare "il carisma delle tradizioni" delle scuole cattoliche, la cui scomparsa segnerebbe un impoverimento del tessuto sociale italiano. Anche Clemente Mastella dell'Udeur rivendica il diritto a una libera scelta tra istruzione privata e pubblica, ma garantendo che quest'ultima sia "viva e vitale": "La mia esperienza di sindaco - racconta - mi ha portato a contatto con le difficoltà della scuola pubblica, soprattutto nelle piccole realtà".
La maggioranza rispedisce al mittente le accuse del centrosinistra. Il capogruppo dell'Udc alla Camera, Luca Volontè, non vede contraddizioni tra le parole del capo dello Stato e i contenuti della riforma Moratti: "Le misure varate dal governo valorizzano il ruolo della scuola, dei docenti, degli studenti e delle famiglie, come dice la Costituzione". E' impensabile mettere in discussione la centralità della scuola pubblica, aggiunge il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani, ma il privato cittadino ha il diritto di trasmettere ai propri figli i valori in cui crede, anche attraverso la scelta dell'istruzione. Secondo il presidente della commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato, bisogna evitare di strumentalizzare le parole del capo dello Stato: "La titolarità della scelta educativa spetta alle famiglie, questa è la questione centrale nel discorso del presidente della Repubblica. Una questione che la Casa delle libertà ha posto in evidenza mettendo a disposizione un "bonus" che libera da condizionamenti economici".
Livia Michilli

Politica