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Corriere-IL GENITORE"Ma i danni dell'anticipo si vedono solo alle medie""

IL GENITORE"Ma i danni dell'anticipo si vedono solo alle medie"" È un problema di maturità affettiva rapporti interpersonali e crescita""I danni dell'anticipo scolastico non si vedono subito, ma do...

21/09/2002
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Corriere della sera

IL GENITORE"Ma i danni dell'anticipo si vedono solo alle medie""
È un problema di maturità affettiva rapporti interpersonali e crescita""I danni dell'anticipo scolastico non si vedono subito, ma dopo anni, quando i ragazzi arrivano alle medie". È mamma, Claudia Polo, ha 44 anni, e anche insegnante. Delle medie. "Ho diciotto anni d'esperienza: e per questo dico che tra i ragazzi che incontrano problemi, molti sono quelli che, guarda caso, hanno anticipato, in qualche modo". Sua figlia è nata a gennaio: perché non l'ha iscritta alle elementari? "All'epoca mi sono fidata delle mie idee e di quelle della maestra dell'asilo: credo sia stato giusto, per lei". Una testimonianza sia come mamma, sia come professoressa: "Sia chiaro, in diciotto anni di cattedra ho trovato anche alcuni ragazzi che, nonostante fossero in anticipo rispetto ai compagni, si sono integrati perfettamente". Quindi eventuali problemi sono da attribuire ad altre cause: "Non è un discorso di capacità, quello che faccio. Sia chiaro: non è una questione di nozioni, in questo senso qualche mese di differenza non cambia niente. È però un problema di maturità affettiva, di rapporti interpersonali, di capacità di relazionarsi con chi è più grande". A quell'età, spiega, pochi mesi di differenza possono essere decisivi: "È un periodo particolare e decisivo, per la crescita. E quando ho incontrato ragazzi molto fragili, con delle difficoltà nelle relazioni interpersonali, spesso mi è capitato di capire il perché andando a scovare la loro data di nascita". Secondo l'esperienza di questa mamma-insegnante, quello delle medie sarebbe il triennio nel quale queste difficoltà emergono: "Spesso si tratta di ragazzi che non solo alle elementari non hanno incontrato alcuna difficoltà, ma, anzi, in quel quinquennio hanno ottenuto ottimi risultati. Solo che è alle medie che certe incertezze si palesano, nel rapporto con altri ragazzi, quelli più grandi". È durante i tre anni delle medie inferiori, che il "dislivello dell'età" diventa pericoloso: "Non c'è dubbio, la preadolescenza, l'adoloscenza, sono periodi nei quali non solo lo sviluppo fisico è macroscopico, ma anche quello della personalità". Della sperimentazione decisa dal ministro Letizia Moratti, un aspetto è però particolarmente positivo: "Il portfolio, il piano di studio individuale. Finalmente, la scuola che si adegua agli alunni e non viceversa".
Al. Cap.
Cronaca di Roma


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