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Corriere-E l'insegnante di religione conquista il posto fisso

Approvato il disegno di legge che prevede il contratto a tempo indeterminato. Protesta della Cgil E l'insegnante di religione conquista il posto fisso ROMA - Il Consiglio dei ministri ha appro...

15/02/2002
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Corriere della sera

Approvato il disegno di legge che prevede il contratto a tempo indeterminato. Protesta della Cgil

E l'insegnante di religione conquista il posto fisso

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per l'immissione in ruolo degli insegnanti di religione, dando attuazione all'Intesa del 1985 tra Stato e Conferenza episcopale. Il provvedimento interessa circa 20 mila docenti. Fino ad oggi sono stati confermati nell'incarico anno per anno. D'ora in avanti non saranno più precari. Ma per conquistare la sicurezza del posto di lavoro dovranno superare un concorso. Il ministero dell'Istruzione, attraverso la selezione, accerterà la "conoscenza dell'ordinamento scolastico, degli orientamenti didattici e pedagogici e degli elementi essenziali della legislazione scolastica", insomma gli aspetti professionali, ma non i contenuti della materia. Per quanto riguarda la valutazione dell'idoneità all'insegnamento della religione, quindi la scelta del docente, non cambia nulla. Non verrà richiesta la laurea. Inoltre sarà sempre l'autorità ecclesiastica a decidere. E in caso di incompatibilità potrà anche revocare l'incarico. Tuttavia, qui c'è una novità, lo Stato garantirà un posto di lavoro all'ex docente di religione. Se ha i titoli richiesti potrà insegnare un'altra materia. In caso contrario, attraverso la mobilità professionale, potrà trovare un posto in altri settori della pubblica amministrazione.
I docenti di religione saranno suddivisi in due distinti "ruoli regionali": uno corrispondente alle materne ed elementari, l'altro alla secondaria. Attraverso il concorso, che sarà bandito dopo l'entrata in vigore della legge, verrà coperto circa il 70 per cento delle cattedre. E' prevista una sola prova. Potranno prendervi parte gli insegnanti di religione cattolica che abbiano prestato servizio continuativo "per almeno 4 anni e per un orario non inferiore alla metà di quello d'obbligo anche in ordini e gradi scolastici diversi". I rimanenti posti continueranno ad essere assegnati con contratti a termine. Dopo la prima selezione, che costituisce una sorta di sanatoria, verranno banditi altri concorsi con cadenza triennale. Nelle elementari e nelle materne i maestri potranno continuare, con il placet della Curia, a insegnare la materia. La spesa prevista è di 7 milioni 680 mila euro per l'anno 2002 e di 19 milioni 289 mila euro a decorrere dall'anno 2003.
"Questo disegno di legge - ha detto il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea - chiude la partita del precariato nella scuola italiana". Duro il giudizio del segretario nazionale della Cgil scuola, Enrico Panini: "Si stravolgono tutte le regole che disciplinano il mercato del lavoro nelle scuola statale. L'immissione in ruolo e il licenziamento dei docenti di religione saranno eseguiti dalla Repubblica ma decisi dal vescovo". "E' profondamente ingiusto che un insegnante di religione divenuto di ruolo possa, se revocato dal vescovo, passare a un altro insegnamento - è stato il commento dell'ex ministro dell'Istruzione, Luigi Berlinguer -. Questo costituisce un nuovo canale di reclutamento. Se si vuole mantenere la revoca del vescovo, allora che sia revocato in toto, come avviene ora, e non che sia destinato ad altro".


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