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Corriere-docenti a tempo:le reazioni

I "precari": così finirà il nepotismo Il rettore della Scuola Sant'Anna: piano innovativo. Ma Paolo Orefice: forse nuovi tagli ROMA - C'è chi plaude al ministro e chi invece è guardingo. C...

24/01/2003
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Corriere della sera

I "precari": così finirà il nepotismo

Il rettore della Scuola Sant'Anna: piano innovativo. Ma Paolo Orefice: forse nuovi tagli

ROMA - C'è chi plaude al ministro e chi invece è guardingo. C'è chi non capisce dove siano le novità e chi vuole maggiori aperture. Non sono a senso unico le prime valutazioni del progetto Moratti nel mondo accademico. Ma se "ordinari", "associati" e ricercatori si dividono, aumenta la speranza nell'esercito dei professori a contratto, insegnanti che fanno lezione ed esami come i più blasonati e tutelati colleghi, ma non hanno uno status accademico. In alcuni atenei, come la Seconda Università di Napoli, sono la maggioranza assoluta: una settantina, contro 23 professori effettivi e 10 ricercatori. Dice Riccardo Varaldo, rettore della Scuola Sant'Anna di Pisa, università di eccellenza: "La proposta Moratti è innovativa e in linea con i tempi e con le esigenze del Paese di avere un sistema universitario più qualificato e più competitivo, ma deve essere realizzata con rigore. Premiando le università che sfrutteranno al massimo le nuove opportunità di qualificazione del corpo docente e penalizzando gli atenei che non si adegueranno".
Dice Vincenzo Sarracino, "ordinario" alla Seconda Università di Napoli: "Non capisco dove siano le novità. Noi docenti già siamo sottoposti a giudizi, dopo tre anni di lavoro: chi non è idoneo può anche perdere l'insegnamento di ruolo. Non accade quasi mai, ma allora non sono le regole che mancano, vanno riviste le procedure". Prudente Paolo Orefice, presidente della facoltà di Scienze della Formazione a Firenze. "Il progetto Moratti? Potrebbe essere una buona idea per la maggiore trasparenza in concorsi e carriere. Ma anche un escamotage per nuovi tagli". Ed Enzo Kermoll, professore a contratto all'Università di Trieste: "Si va verso un modello americano. Spero che serva a interrompere il nepotismo e dare qualche possibilità in più ai contrattisti".
Marco Gasperetti


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