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Corriere-De Mauro: sarà la scuola dei cinque anni in uno a pagamento

/ L'ex ministro applaudito al corteo di Roma: vogliono smantellare l'istruzione pubblica De Mauro: sarà la scuola dei cinque anni in uno a pagamento ROMA - "Oggi quel portone è chiuso, ma pr...

14/04/2002
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Corriere della sera

/ L'ex ministro applaudito al corteo di Roma: vogliono smantellare l'istruzione pubblica

De Mauro: sarà la scuola dei cinque anni in uno a pagamento

ROMA - "Oggi quel portone è chiuso, ma presto in questo palazzo tornerà un buon ministro, e allora...". Allora cosa, professore? "Allora l'Italia avrà di nuovo una scuola pubblica della Repubblica e non una scuola privata della signora Moratti". Gli applausi dei girotondini sono tutti per lui, Tullio De Mauro, che tra gli applausi in tanti chiamano "ministro". Da responsabile dell'Istruzione a "girotondino". Che effetto le fa, professore?
"I girotondi sono una delle tante forme possibili. Quel che dispiace è che la riforma del centrosinistra, accettata dal 78 per cento degli insegnanti, come ha detto un sondaggio Eurispes, sia stata bloccata dal governo Berlusconi. Salvo poi ripescarne dei frammenti in modo contraddittorio".
Ora però di riforma ce n'è un'altra...
"Ed è pessima. La soppressione della componente esterna negli esami di Stato è un regalo alle miriadi di istituti privati che offrono cinque anni in uno a pagamento. Ed è gravissimo che il titolo conseguito in un qualsiasi istituto di lingue valga come una laurea delle università pubbliche.
E la ricerca?
"L'emendamento Tremonti prevede di decurtare ogni anno del 3 per cento fondi già miserabili. E intanto Paesi ben più poveri dell'Italia, come il Portogallo, si svenano per la medicina".
Pensa anche lei che la riforma voglia favorire le scuole private?
"Penso che voglia smantellare l'istruzione pubblica".
Con quale obiettivo?
"Creare un sistema di consumatori analfabeti".
Eppure a 13 anni si può scegliere, istruzione o formazione professionale.
"Appunto, si può scegliere se diventare cittadini di serie A o di serie B. Una scelta obbligata, in base alle possibilità economiche della famiglia di provenienza".
Riforma bocciata senza appello, quindi.
"Non tanto da me, quanto dal Consiglio della Pubblica istruzione. La Cdl aveva la maggioranza, eppure la riforma è stata respinta quasi all'unanimità. Sarei cauto nel dire che i giochi della Moratti sono fatti".
Ma la riforma è già in Parlament o, come fermarla?
"Bisogna parlare con il governo e con la maggioranza. Certo, quando il ministro Enrico La Loggia dichiara agli Stati generali che l'unica buona legge sarebbe abrogare tutta la legislazione scolastica, temo che si voglia cancellare cinquant'anni di lavoro".
I "girotondini" dicono che il progetto Moratti lede diritti sanciti dalla Costituzione. Concorda?
"La scuola pubblica è un diritto, e se è vero che la vogliono cancellare... Ma non si accorgono che c'è una distanza enorme tra il governo e il popolo, tra il ministro Moratti e la gente interessata a che l'istruzione sia un centro propulsivo della vita del Paese?".


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