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Corriere-Come scegliere la qualità

Come scegliere la qualità Tra poche settimane scatterà il dispositivo delle preiscrizioni. Lunedì scorso, su questa pagina, un lettore (Guido Consonni) con un figlio in quinta elementare chied...

04/11/2002
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Corriere della sera

Come scegliere la qualità

Tra poche settimane scatterà il dispositivo delle preiscrizioni. Lunedì scorso, su questa pagina, un lettore (Guido Consonni) con un figlio in quinta elementare chiedeva se esistessero "documenti" utili a "orientare la scelta del genitore" per prendere "una decisione consapevole" per il futuro del figlio o se si dovesse affidare a semplici "voci".
L'obiettivo era per lui quello di puntare a una scuola media "di qualità". È un bel quesito. Ammesso che esista una possibilità di scelta e non un obbligo di destinazione nella scuola di quartiere, il suo problema resterebbe comunque di difficilissima risoluzione.
Infatti non esiste ancora un servizio pubblico che possa dare un marchio di qualità alle singole scuole: perché tutto, allo stato attuale, in regime di autonomia, è autoreferenziale. Dunque il signor Consonni ha poche alternative. Può affidarsi ai consigli di parenti, amici e conoscenti: ma poi dovrebbe avere la fortuna perché il figlio capitasse non solo in una determinata scuola, ma anche in una specifica sezione. C'è un'altra alternativa.
Potrebbe decidere di passare dalla scuola pubblica a quella paritaria. Deve però sapere come stanno le cose. Dalla scuola paritaria il signor Consonni, oltre la certezza di un orientamento ideologico, avrà una forte garanzia di ordine. Il che vuol dire niente scioperi, ragazzini tenuti sotto controllo, informazioni tempestive su problemi che potrebbero presentarsi. Se questi sono per lui requisiti primari di "qualità", la sua non sarà una scelta al buio, ammesso che sia un'opportunità che finanziariamente si possa permettere.
Se cerca invece una "qualità" di sostanza e non di forma si troverà al punto di partenza. Anche nella scuola paritaria non è del tutto garantita la continuità didattica.
Spesso nelle aule c'è un avvicendamento di insegnanti, che via via negli anni possono ottenere il diritto a trasferirsi in una scuola pubblica, dove vanno a cercare - si fa per dire - una maggiore gratificazione economica e anche una garanzia perpetua di stabilità professionale. Dunque non resta che augurare al signor Consonni buona fortuna.
Giorgio De Rienzo


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