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Come smantellano il modello italiano di welfare

29.09.2002 Un duro colpo al modello italiano di Welfare di red.eco. SCUOLA Ridotte le aule per gli studenti. Drastico taglio al personale L'articolo 1 della bozza si occupa del personale...

30/09/2002
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29.09.2002
Un duro colpo al modello italiano di Welfare
di red.eco.

SCUOLA
Ridotte le aule per gli studenti. Drastico taglio al personale

L'articolo 1 della bozza si occupa del personale docente: si ribadisce la necessità del completamento delle 18 ore contrattuali. Sarà possibile individuare moduli organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi delle cattedre, cercando di salvaguardare l'unitarietà dell'insegnamento delle singole discipline.
Nel secondo punto si fissa la definizione delle dotazioni d'organico dei collaboratori scolastici, ovvero gli Ata, per arrivare ad una riduzione complessiva nel triennio 2003/2005 del 6% della dotazione d'organico del 2002/3. Per ognuno degli anni considerati la riduzione non potrà essere inferiore al 2%. Il che vuol dire circa 2.000 bidelli in meno all'anno, 6000 in tutto.
Il terzo punto della finanziaria prevede che dal prossimo anno scolastico, il 2003/4, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario utilizzato nei Distretti scolastici torni a lavorare nelle scuole. Si tratta di circa mille persone che lavorano in istituzioni, i distretti, che secondo lo stesso Ministero dell'Istruzione sono state svuotate di ogni compito dopo l'introduzione dell'autonomia scolastica e le modifiche costituzionali.
Quarto. La bozza prevede che il personale docente dichiarato inidoneo all'insegnamento per motivi di salute ma in realtà idoneo ad altri compiti secondo le Commissioni mediche delle Asl, venga utilizzato presso altre Amministrazioni scolastiche ma anche di altri Enti pubblici o statali. Il collocamento fuori ruolo riguarderà 5.300 unità
E veniamo alla delicata questione degli insegnanti di sostegno. Non si passerà da 1 a 138 a 1 a 145 come riportava l'art.12 della bozza circolata nei giorni scorsi.
Nel triennio 2004/06 sono dunque previste economie per complessivi 168,26 milioni di euro.

FISCO
Un bel condono per gli evasori. Una mancia ai redditi più bassi

Un concordato di massa con adesione; chiusura delle liti pendenti fino a 20.000 euro con pagamento "forfettario"; un concordato triennale preventivo riservato alle piccole imprese con ricavi o compensi non superiori a cinque milioni di euro. E' con una sanatoria fiscale in tre mosse che il governo punta a raggranellare 8 miliardi di euro.
Ma anche con una riapertura dello scudo fiscale per il rientro dei soldi trasferiti all'estero, riapertura però per quale quale la finanziaria non fissa alcuna data. Limitandosi a a parlare di "operazioni di rimpatrio e regolarizzazione effettuate tra il ... e il ...". Segno che evidentemente dovrà decidere il Consiglio dei ministri nella sua collegialità. Almeno per il momento lo Scudo resta comunque limitato alle persone fisiche di valutare la possibilità di estendere anche alle società di persone senza infrangere i limiti di carattere giuridico legati al reato penale del falso in bilancio.
Una partita fondamentale nella sfida per il risanamento del bilancio che nei giorni scorsi ha fato storcere il naso alle categorie interessate, dubbiose sulla possibilità di incamerare entrate di tale consistenza attinggendo ad una platea di contribuenti che al 70% ha già aderito agli studi di settore e che, quindi, dovrebbe sentirsi in pace con il fisco. Critiche alle quali la finanziari risponde, a sorpesa, proponendo di aderire al concordato anche a chi ha già dato la propria adesione agli studi
Nuove aliquote irpef. I tecnici dell' Economia hanno ultimato il lavoro di messa a punto della nuova curva Irpef. Sono 5 scaglioni previsti: 23% fino a 14.000 euro; 29% da 14.000 a 29.000; 31% da 29.000 a 33.000; 39%da 33.000 a 70.000 e 45% oltre il 70.000 euro di reddito. Al posto delle vecchie detrazioni arrivano le deduzioni sull'imponibile che dovrebbero assicurare progressività nel pagamento delle tasse.
Ci sarà una 'no tax area' per pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi variabile fra i 3.500 e i 7.500 euro. All'avvio della riforma fiscale si legano il concordato per chi rientra nell'area di applicazione degli studi di settore (300 euro per ogni annualità) e la sanatoria delle liti pendenti.

PREVIDENZA E SANITA'
Via il divieto di cumulo. Meno posti letto negli ospedali

Il governo intende abolire il divieto di cumulo tra reddito e pensione per arginare la crescita dei prepensionamenti. Poi pensa a ridurre i posti-letto ospedalieri assieme al taglio dei margini di guadagno dei farmacisti e alla costituzione di una carta sanitaria formato bancomat per tenere sotto controllo l'attività prescrittiva dei medici. Salvo poche altre norme di dettaglio è tutto qui il capitolo welfare della finanziaria 2003.
Sanità Viene riproposto, qausi integralmente, il Patto sottoscritto con le regioni l'8 agosto 2002. Tra i punti trascritti figura anche il rispetto dello standard di 5 posti letto ogni mille abitanti che comporterà un taglio di circa 16.000 posti per malati acuti, oggi sottoutilizzati. Perderanno automaticamente il posto i direttori generali di Asl e ospedali che presenteranno bilanci in rosso mentre entra in vigore la norma che lancia, in via sperimentale la trasformazione tessera con il codice fiscale in "carta dei servizi al cittadino", che dovrebbe consentire di prenotare visite e analisi, mettendo sotto la lente d0'ingrandimento l'attività prescritiva dei medici. In extremis è entrato nel testo anche il taglio del 3 e del 4% del margine di guadagno dei farmacisti, modulato in base al prezzo dei farmaci a carico dello Stato. E' invece scomparso all'ultimo il taglio ai brevetti farmaceutici complementare che avrebbe dovuto incentivare il mercato dei pù economici medicinali generici.
Inpdai nell'Inps. L'istituto previdenziale dei dirigenti d'azienda viene sciolto nell'Inps. Ma per evitare di incidere sui delicati equilibri di bilancio dell'istituto previdenziale, i conti saranno separati dal bilancio dell'Inps. Il regime pensionistico dei dipendenti sarà equiparato a quello del Fondo lavoratori dipendenti, per le prestazioni non previdenziali continuano ad applicarsi le norme dell'istituto soppresso, per tre anni un apposito comitato lavorerà per integrare bene le due realtà.
Via il divieto di cumulo. Dal 2003 chi andrà in pensione con 37 anni di contributi e 58 anni di età potrà cumulare integralmente l'assegno di quiescenza e redditi da lavoro


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