FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3914955
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Chi lavora di più prenderà più soldi rivoluzione del merito ecco come funzionerà

Chi lavora di più prenderà più soldi rivoluzione del merito ecco come funzionerà

«Chi fa di più prende più soldi». Ecco in estrema sintesi il progetto che sta elaborando la coppia Renzi-Giannini per premiare gli insegnanti che si dedicano di più alla scuola.

27/08/2014
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Salvo Intravaia

ROMA .
«Chi fa di più prende più soldi». Ecco in estrema sintesi il progetto che sta elaborando la coppia Renzi-Giannini per premiare gli insegnanti che si dedicano di più alla scuola. Il nuovo corso annunciato ieri al meeting di Rimini dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini si basa su un concetto semplice: più soldi alla scuola, ma solo a favore dei docenti e del personale che lavorerà più ore. La “rivoluzione” di cui ha parlato un paio di settimane fa il premier
Matteo Renzi su Twitter passa quindi anche per una forma piuttosto blanda di meritocrazia. Meglio che niente, considerato che nella scuola italiana il merito (fra i docenti) non è stato ancora sdoganato.
Il motivo è semplice: la normativa attuale ingessa l’intero comparto, ma tra gli addetti ai lavori c’è anche la consapevolezza che ancora nessuno — neppure gli ispettori di fresca nomina — saprebbero dove mettere le mani per assegnare premi “oggettivi” ai migliori insegnanti della scuola. E nessuno si sognerebbe neppure di affidare la patata bollente ai dirigenti scolastici, con “note di qualifica” magari appese a criteri soggettivi. Al momento, il parametro più gettonato per misurare il merito pare sia soltanto quello quantitativo. Per affiancare alla quantità di tempo speso a scuola dagli insegnanti anche la qualità occorrerà aspettare. Il documento di sei pagine che Renzi illustrerà agli italiani venerdì conterrà quindi anche le linee-guida per premiare i docenti. Ma quale potrebbe essere la rivoluzione copernicana che attende i docenti italiani? Non si parte da zero perché qualcosa di scritto c’è già. Il decreto sulle Semplificazioni varato dal governo Monti due anni fa, a partire dall’anno scolastico 2013/2014, si proponeva di potenziare l’autonomia scolastica “anche attraverso l’eventuale ridefinizione degli aspetti connessi ai trasferimenti delle risorse alle medesime, previo avvio di apposito progetto sperimentale”.
In che modo? «Potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola». Ma poi, l’Economia bloccò tutto per mancanza di coperture. In altre parole, alle scuole verrebbero assegnate più risorse che le stesse possono gestire con meno vincoli per migliorare la qualità dell’offerta formativa. I parametri per assegnare le risorse ai docenti esistono già: 50 euro l’ora per i corsi di recupero; 35 per le ore di insegnamento aggiuntive e 17,5 euro per le ore, non di insegnamento, dedicate ad attività di organizzazione e gestione della vita scolastica.
Le scuole, nel 2014/2015 riceveranno 689 milioni di euro per le attività destinate al Miglioramento dell’offerta formativa (il Mof), stipendi degli insegnanti esclusi. Così, se una parte del miliardo di euro promesso da Renzi a sostegno del Piano-scuola confluirà nel Mof, un docente che si impegnasse per 100 ore complessive — 3 ore a settimana — tra corsi di recupero, ore di insegnamento aggiuntive e altre attività, dal 2015/2016, potrebbe portare a casa a fine anno un bel gruzzolo: oltre 3mila euro lordi che equivalgono a circa 200 euro netti di stipendio in più al mese. E chi più farà più guadagnerà.
Ma chi controllerà? A settembre, per tutte le scuole italiane partirà Vales: il progetto che si propone di individuare «criteri, strumenti e metodologie per la valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti scolastici». E dal prossimo anno controllare che i fondi vengano effettivamente spesi per migliorare il servizio scolastico contribuirà proprio Vales, che sfrutterà anche i risultati dei test Invalsi.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL