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Carlino-Quelle scuole a rischio bocciatura

Quelle scuole a rischio bocciatura Anche se sembra paradossale, quattromilaseicento studenti potrebbero tornare dalle vacanze estive e trovare la loro scuola chiusa o in qualche maniera rid...

02/08/2002
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Il Resto del Carlino

Quelle scuole a rischio bocciatura

Anche se sembra paradossale, quattromilaseicento studenti potrebbero tornare dalle vacanze estive e trovare la loro scuola chiusa o in qualche maniera ridimensionata. Tanti sono infatti gli iscritti in provincia a quegli istituti giudicati 'troppo vuoti' che, secondo una ricerca elaborata dal Servizio di consulenza all'attività programmatoria del ministero dell'Istruzione, hanno un rapporto fra numero degli studenti e docenti al di sotto della media nazionale del 9,50. La ricerca ministeriale ha sfornato una lista di 2003 scuole di cui 9 nella provincia di Ravenna, 107 nell'intera regione, a Bologna (21), Ferrara (9), Forlì (10), Modena (20), Parma (11), Piacenza (7), Reggio Emilia (15) e Rimini (5). Le scuole a rischio della nostra provincia sono l'Ipsia Callegari, l'Olivetti e l'Itis Baldini nel capoluogo, l'Istituto comprensivo Pazzi di Brisighella che comprende materna, elementare e media, l'Istituto comprensivo Salvo D'Acquisto con la scuola media di Massa Lombarda, l'Istituto tecnico industriale di Faenza, Istituto tecnico commerciale e per geometri sempre a Faenza e l'Ipsia Manfredi di Lugo. Il ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti infatti, di fronte ai conti in rosso dei suoi bilanci (ha impegnato per l'avvio dello scorso anno scolastico, secondo quanto riportato nel settimanale L'Espresso, tremila miliardi di vecchie lire senza copertura di spesa), corre ai ripari e medita di intervenire. Ancora nessuna notizia però sul tipo di intervento che potrebbe risolversi in una politica di accorpamenti, tagli o addirittura chiusura delle scuole. Insomma dopo le polemiche suscitate lo scorso anno per la formazione di classi troppo numerose in seguito ai tagli della finananziaria, adesso il problema è il numero troppo esiguo di studenti. Nella peggiore delle ipotesi in città, secondo i dati riportati nell'elenco elaborato dal ministero, potrebbero essere 1477 gli studenti 'orfani' di scuola superiore: 702 all'Ipsia Callegari e all'Olivetti dove la presenza di 97 posti destinati agli insegnanti, porta la media studenti-insegnanti solo al 7,24 e 775 all'Itis Baldini dove, con 89 posti la media arriva all'8,71. A Faenza e Lugo nel mirino del ministro rimangono, come a Ravenna gli istituti superiori. L'Itis nella capitale delle ceramiche ha 704 studenti su 84 posti con una media dell'8,38 mentre i geometri raggiungono il 9.28 con 835 alunni e 90 posti, a Lugo i 499 studenti e i 55 posti dell'Ipsia Manfredi raggiungono una media del 9,07. A Brisighella e Massa Lombarda sono invece coinvolte materne, elementari e medie: nella prima l'Istituto comprensivo Pazzi accoglie 455 studenti e 53 posti (8,58 di media), nella seconda l'Istituto D'Acquisto raggiunge la media dell'8,90 con 685 studenti e 77 posti. In Provveditorato nessuno sa nulla se e come eventualmente si dovrà raggiungere la percentuale ottimale fra scuola e studenti. Secondo altre indiscrezioni le soluzioni del ministro per risanare il bilancio non finiscono qui. Rimane sempre valida la proposta di riportare in classe, a livello nazionale, i 18mila insegnanti che sono destinati ad altri incarichi, ad esempio nei ministeri e nei provveditorati. Una soluzione che nasconde un altro grande problema: per mancanza di fondi , il prossimo anno scolastico non potranno essere nominati in ruolo i vincitori di concorso.


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