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Camerino, Università gratis alle matricole figlie della crisi

La sfida del rettore: le nuove generazioni sono la speranza Il buco di bilancio sarà coperto con fondi Ue accantonati

19/07/2013
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La Stampa

Nadia Ferrigo

Al diavolo le tasse, il futuro non può - e non deve – pagare la crisi. Negli ultimi dieci anni le immatricolazioni universitarie sono crollate, di pari passo con le risorse destinate a borse di studio, alloggi e mense scolastiche: il taglio ai fondi statali in programma per i prossimi tre anni supera il 90 per cento. Se nulla cambia, l’università per tutti non sarà che uno sbiadito ricordo. Flavio Corradini, rettore dell’università di Camerino, è il primo a invertire la rotta: l’ateneo marchigiano ha deciso che le matricole con uno o entrambi i genitori in cassa integrazione, mobilità o che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno, a settembre non pagheranno le tasse.

«Dobbiamo superare questo momento e dobbiamo farlo tutti insieme. Dobbiamo capire che o vinciamo tutti, o perdiamo tutti – commenta il rettore -. Ognuno deve fare la propria parte, dare il suo contributo, anche se piccolo». Detto, fatto. Oltre a un voto di maturità superiore a novanta centesimi, per avere diritto all’esenzione gli studenti devono essere residenti nell’area tra Macerata e Fabriano, tra i territori più colpiti dalla crisi.

Basta pensare alla Indesit, che, salvo colpi di scena, chiuderà lo stabilimento di Melano, lasciando a casa più di 400 persone. Nelle Marche solo nell’ultimo anno sono scomparsi più di novemila posti di lavoro, la disoccupazione è schizzata ben oltre il dieci per cento e i dati su cassa integrazione e mobilità sono da record: l’anno scorso le domande di mobilità o sussidio presentate all’Inps sono state più di novantamila. Senza poter contare su uno stipendio sicuro, le rinunce si fanno sempre più dolorose.

«Sono sempre di più le famiglie che non possono permettersi l’università per i figli – continua Corradini -. Questo è un danno enorme non solo per i ragazzi, ma anche per il nostro territorio: se perdiamo le nuove generazioni, tra qualche anno non avremo più nessuna possibilità di uscire dalla crisi. Non è stato facile, ma per fortuna siamo riusciti ad accantonare delle riserve con i fondi europei a disposizione delle università».

L’università di Camerino ha inoltre messo a disposizione delle nuove matricole dieci borse di studio da 2.400 euro, sempre assegnate agli studenti più meritevoli e residenti nel fabrianese e maceratese. Un’altra iniziativa per aiutare chi ha le capacità, ma non i mezzi per continuare a studiare.

«Con quella cifra, i ragazzi possono affrontare con tranquillità le spese per trasporti e libri di testo. Può sembrare poco, ma vi assicuro che è una risorsa che nel bilancio di una famiglia in difficoltà fa la differenza. Non si tratta solo di plasmare nuove figure professionali competitive sul mercato del lavoro, in gioco c’è qualche cosa di molto più importante – conclude il rettore Corradini -. Rischiamo di dimenticare che l’università ha un ruolo sociale insostituibile: i ragazzi studiando hanno la possibilità di crescere, di maturare in un ambiente internazionale, molto stimolante».


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