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Camera dei deputati-VII Commissione-Decreto-legge 212/2002: Misure urgenti

VII Commissione Permanente (Cultura, scienze e istruzione) MARTEDI' 5 novembre 2002 Presidenza del Presidente ADORNATO Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università...

07/11/2002
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VII Commissione Permanente
(Cultura, scienze e istruzione)

MARTEDI' 5 novembre 2002

Presidenza del Presidente
ADORNATO

Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Stefano Caldoro.

IN SEDE REFERENTE

Decreto-legge 212/2002: Misure urgenti per la scuola, l'università, la ricerca e l'alta formazione artistica e musicale.
C. 3312 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 31 ottobre 2002.

Piera CAPITELLI (DS-U), nell'esprimere l'auspicio che la legge finanziaria per il 2003 possa essere modificata anche per quanto riguarda il settore dell'edilizia scolastica, dichiara la propria contrarietà al decreto-legge in titolo, che non affronta numerose questioni rilevanti relative al mondo della scuola. Sottolinea quindi l'opportunità di rivedere il sistema dei punteggi da attribuire ai precari, per superare il disagio esistente.
Sottolinea inoltre l'urgenza di recuperare i finanziamenti previsti dalla finanziaria per il 2002 a favore delle tecnologie didattiche.
Richiama i contenuti di un emendamento presentato al disegno di legge in titolo presso l'altro ramo del Parlamento, con il quale si prevedeva che, per tutte le decisioni di carattere amministrativo e di carriera del personale interessato, si applichino le procedure e le disposizioni di cui all'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Sui contenuti di tale emendamento, rivolge un accorato appello al Governo.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nel condividere la considerazione del deputato Capitelli in merito al settore dell'edilizia scolastica, invita il Governo a tenere in particolare considerazione tale questione, che oggi assume un valore altamente simbolico alla luce di quanto è avvenuto con il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia.

Giovanna BIANCHI CLERICI (LNP) si sofferma sulla questione dell'edilizia scolastica che rappresenta, a suo avviso, un'esigenza diffusa su tutto il territorio nazionale, sottolineando la pericolosità e l'inadeguatezza di numerose strutture scolastiche.
Su tale questione, ritiene opportuno richiamare l'attenzione della Commissione bilancio.
Per quanto riguarda i contenuti di un ordine del giorno presentato al Senato, durante l'esame del decreto-legge in titolo, volto a garantire parità di trattamento nell'attribuzione del punteggio, ai fini delle graduatorie permanenti, chiede l'audizione informale di rappresentanti dei laureati che hanno seguito i corsi delle Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS).

Alba SASSO (DS-U) ricorda che nella seduta di domani della VII Commissione verrà esaminata una sua interrogazione a risposta immediata sull'edilizia scolastica, che ha la finalità non solo di mettere sul tappeto tale questione, ma soprattutto di affrontare il problema della sicurezza nelle scuole. Ricorda che la legge n. 23 del 1996 aveva attivato un circolo virtuoso di finanziamenti a favore degli enti locali per l'edilizia e la sicurezza scolastica e che, con la legge finanziaria dell'anno scorso, erano stati eliminati quei 30 milioni di euro per il finanziamento dei mutui per l'edilizia scolastica. Esprime l'auspicio che la VII Commissione possa pervenire alla predisposizione di un emendamento che preveda l'erogazione di ulteriori fondi a favore dell'edilizia scolastica, in tal modo accogliendo le richieste prevenienti anche dall'Associazione comuni italiani. Condivide la proposta di svolgere un'audizione dei soggetti abilitanti del SSIS, i quali hanno espresso preoccupazione per l'approvazione di un ordine del giorno al Senato sulla questione dell'attribuzione dei punteggi, ai fini delle graduatorie permanenti. Sottolinea che con previsioni di questo genere si dà vita ad un "carosello", ad una sorta di "guerra tra poveri", che è determinata dal mancato inserimento in ruolo degli insegnanti precari. Riterrebbe opportuno affrontare la questione del reclutamento dei docenti in maniera complessiva, senza limitarsi ad ascoltare le richieste di una parte, a discapito dell'altra. A tale riguardo, osserva che se si scombussola il sistema dei diritti acquisiti, si crea confusione e si danneggia la qualità della scuola.
In conclusione, esprime l'auspicio che, nel corso dell'esame del provvedimento in titolo, si possa addivenire alla predisposizione di un ordine del giorno sulla materia del reclutamento dei docenti, che dimostri la volontà della VII Commissione di affrontare complessivamente tale questione.

Andrea MARTELLA (DS-U) condivide i contenuti degli interventi testé svolti, in particolare con riferimento alla necessità di una iniziativa comune della VII Commissione per l'aumento delle risorse a favore dell'edilizia scolastica.
Sottolinea il carattere frammentario e disorganico del decreto-legge in titolo, che modifica in senso peggiorativo alcuni provvedimenti approvati di recente. Osserva che il decreto-legge in esame si inserisce pienamente nella strada, imboccata dal Governo, di penalizzare fortemente i settori della scuola, dell'università e della ricerca, che non vengono considerati delle priorità strategiche, ma dei settori da utilizzare esclusivamente per il contenimento delle spese.
Entrando nel merito del provvedimento, sottolinea che l'articolo 4 interviene a sanare alcune situazioni debitorie delle università; si tratta, peraltro, di un atto dovuto che giunge in ritardo e che non sarà comunque sufficiente a sanare la situazione debitoria delle università, che dovrebbe essere affrontata invece in maniera strutturale.
Per quanto riguarda sempre il settore dell'università, esprime l'auspicio che si possa addivenire ad una iniziativa comune della VII Commissione a favore dell'aumento del fondo ordinario delle università. Ricorda che un emendamento in tal senso, approvato dalla VII Commissione, non è stato poi esaminato dalla Commissione bilancio.
Dichiara di condividere la previsione, contenuta nel comma 2 dell'articolo 4 del decreto-legge, di una spesa di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2002, per assicurare l'uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari agli studenti iscritti alle università e agli istituti universitari non statali legalmente riconosciuti. Pur condividendo tale previsione normativa, che riconosce i diritti degli studenti capaci ma privi di mezzi, sottolinea tuttavia il fatto che tutto ciò si inserisce in una politica del Governo che non prevede l'aumento complessivo dei finanziamenti per il diritto allo studio. A tale riguardo, paventa il rischio di interventi finalizzati all'aumento della tassazione per gli studenti universitari.
In merito alla questione relativa all'edilizia scolastica, pur ritenendo positiva una iniziativa in tal senso, sarebbero a suo avviso necessarie risorse finanziarie adeguate.
Con riferimento ai contenuti dell'articolo 7-bis, introdotto al Senato, che prevede una proroga di ulteriori sei mesi dei termini per l'entrata in vigore definitiva dell'obbligo delle facoltà di conformare i propri ordinamenti didattici alla riforma dell'università approvata nella scorsa legislatura, ritiene che un'ulteriore proroga determinerà una grande confusione ed incertezza nel mondo universitario. Su tali questioni, osserva che il ministro Moratti non ha fornito risposte ai quesiti posti nel corso della recente audizione.
In conclusione, dichiara di condividere la proposta di svolgere l'audizione di soggetti laureati che hanno seguito i corsi abilitanti SSIS.

Giovanni LOLLI (DS-U), riguardo all'articolo 6 del decreto-legge, precisa che, pur condividendo l'equiparazione dei titoli rilasciati dalle accademie e dai conservatori per l'accesso ai concorsi pubblici, ritiene inopportuno estendere tale equiparazione all'accesso alla laurea specialistica. Dopo aver richiamato la soluzione adottata nel caso dell'ISEF, chiede chiarimenti al Governo in merito a tale questione.

Fabio GARAGNANI (FI) condivide la proposta avanzata di una iniziativa comune della VII Commissione sulla questione dell'edilizia scolastica.
Pur condividendo la richiesta di audizione di soggetti laureati che hanno seguito i corsi abilitanti SSIS, ritiene opportuno non affrontare il problema del reclutamento dei docenti nei termini perentori in cui è stato sollevato in questa sede. Ritiene peraltro che i precari non abbiano il diritto di essere inseriti in ruolo per il semplice fatto di avere insegnato.
Nel giudicare inaccettabili alcune espressioni utilizzate con riferimento agli insegnanti e ai diritti acquisiti, ritiene, a titolo personale, che i problemi della scuola italiana possano essere risolti soltanto con una effettiva parità scolastica, mettendo i vari istituti scolastici in competizione tra loro. Per quanto riguarda la questione universitaria, richiama le positive esperienze delle università Cattolica e della Bocconi, che rientrano in un ambito di pluralismo educativo estremamente importante.
In conclusione, dichiara di condividere, a nome del suo gruppo, sia la richiesta di una audizione di soggetti laureati che hanno seguito i corsi SSIS, sia l'eventuale predisposizione di un emendamento sulla questione dell'edilizia scolastica.

Gabriella PISTONE (Misto-Com.it), soffermandosi sui contenuti dell'articolo 6 del decreto legge, relativo alla valenza dei titoli rilasciati dalle Accademie e dai Conservatori, osserva che tale problema non può essere affrontato mettendo di continuo delle "pezze". Sottolinea che con tale articolo si riconosce il titolo di laurea specialistica agli studenti delle Accademie e dei Conservatori: in tal modo, però, si illudono questi studenti, creando confusione anche nel corpo docente. Ritiene che tale disposizione normativa determinerà la presentazione di numerosi ricorsi, che spingeranno molti studenti delle Accademie e dei Conservatori ad iscriversi al DAMS e alle Università, con la conseguenza di svuotare quelle importanti istituzioni culturali del nostro paese. A tale riguardo, riterrebbe opportuno seguire il modello scelto per la risoluzione della questione dell'ISEF. In conclusione, nel sottolineare la necessità di adeguare la materia in questione alle normative europee, esprime l'auspicio che si possa svolgere una riflessione più attenta sui contenuti dell'articolo 6 del decreto-legge.

Antonio PALMIERI (FI) ritiene preliminarmente opportuno fare chiarezza sulla questione della attribuzione dei punteggi, ai fini della predisposizione delle graduatorie permanenti, e sulle relative disposizioni legislative. Invita quindi il Governo a considerare la necessità di sanare e di risolvere la questione dei precari.

Ernesto MAGGI (AN), nel richiamare i contenuti della legge n. 23 del 1996 sull'edilizia scolastica, sottolinea l'esistenza nel Mezzogiorno di strutture fatiscenti, dal punto di vista statico ed igienico. Ricorda che l'articolo 6 della legge richiamata prevedeva l'istituzione di un osservatorio per l'edilizia scolastica: a tale riguardo, chiede di conoscere i risultati prodotti da tale organismo e ritiene opportuno che la VII Commissione sia messa al corrente dell'operato dello stesso.

Il sottosegretario Stefano CALDORO dichiara di accogliere, a nome del Governo, le sollecitazioni avanzate dai deputati della VII Commissione sull'urgenza della questione delle strutture edilizie delle scuole. Ricorda che il Governo ha previsto a tal fine uno stanziamento di 10 milioni di euro: rileva, tuttavia, l'inadeguatezza di tale stanziamento rispetto alle esigenze effettive e preannuncia l'impegno del Governo nella direzione di uno sforzo aggiuntivo da individuare nell'ambito della manovra finanziaria. Ricorda, peraltro, che quella dell'edilizia è una materia delegata agli enti locali. A tale riguardo, riterrebbe opportuno se, nell'ambito di un corretto rapporto istituzionale, in fase di confronto e di concertazione con gli enti locali, non si registrasse un atteggiamento di rivendicazione: sottolinea, infatti, che nel caso di specie non vi è un problema di trasferimento di fondi. In ogni caso, ritiene che il Governo dovrebbe impegnarsi assieme agli enti locali per l'elaborazione di un piano straordinario per l'edilizia, tenendo presente l'esistenza di taluni casi di mancata certificazione di agibilità, che raggiungono un livello superiore al 50% con riferimento agli edifici pubblici e che nasce dalla esigenza di un raccordo migliore e dalla individuazione di responsabilità che vanno cercate tutte in ambito locale. Ritiene quindi difficile ragionare in termini di un reale intervento sull'edilizia in mancanza delle certificazioni di agibilità. Sottolinea peraltro il fatto che gli enti locali possono comunque intervenire, al di là degli equilibri di bilancio, con risorse aggiuntive: precisa che molte amministrazioni locali predispongono piani specifici sugli "avanzi di amministrazione" per l'edilizia scolastica; mentre altre amministrazioni locali non giudicano prioritaria l'edilizia scolastica e destinano gran parte delle risorse per diverse finalità. Anche su tale ambito, ritiene opportuno svolgere un lavoro comune tra il Governo e gli enti locali, ribadendo il fatto che la relativa competenza appartiene agli enti locali.
Entrando nel merito del decreto-legge, ritiene che quello in esame sia un provvedimento omogeneo sul piano delle materie che affronta e che riguardano soltanto la sfera di competenza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Nel condividere tutte le considerazioni svolte dal relatore, ricorda che alcune questioni più controverse relative alla scuola si stanno risolvendo in sede di confronto con le organizzazioni sindacali.
Per quanto riguarda il settore dell'università, precisa che l'intervento previsto dal comma 1 dell'articolo 4 consiste in una sanatoria (si tratta comunque di un problema che deve essere risolto) e che il Governo interviene a sanare situazioni debitorie risalenti al 1995 e che arriveranno fino al 2003. A tale riguardo, occorre precisare che nella legge finanziaria è prevista un'apposita copertura finanziaria fino all'anno 2005.
Sottolinea quindi l'esistenza di un problema reale di copertura relativo al trasferimento di risorse alle università perché il Governo ha lavorato sulla base di una programmazione triennale per l'avvio dei nuovi ordinamenti. Precisa che le previsioni di bilancio per il 2003 sono decrescenti sul piano del trasferimento delle risorse pubbliche: ribadisce che si tratta di un piano triennale che era stato predisposto per la copertura della nuova riforma. A fronte di ciò, è emersa l'esigenza di ulteriori risorse, perché le odierne esigenze del sistema universitario stanno aumentando di circa 60-70 milioni di euro sul fondo complessivo: a tale riguardo, era previsto un decremento pari a circa il 10 per cento e il Governo è riuscito a recuperare una parte delle risorse.
Per quanto riguarda la questione del diritto allo studio, ritiene che vi sia l'accordo di tutti: ricorda che su questa materia è stato predisposto un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che prevede uniformità di trattamento tra gli studenti, con riferimento al diritto allo studio; richiama inoltre i contenuti di alcune norme che hanno rafforzato il diritto allo studio, in particolare dal punto di vista dei servizi che le università debbono garantire alle cooperative degli studenti e ai collegi universitari.
Per quanto riguarda la proroga degli ordinamenti, ricorda che al Senato è stato approvato un emendamento di iniziativa parlamentare e precisa che il Governo ha lavorato per una situazione di compromesso, tenendo presente che la proroga in questione non è vista in maniera drammatica dal sistema universitario.
Con riferimento alla questione delle accademie e dei conservatori, precisa che il Governo è intervenuto in presenza di tutta una serie di pendenze determinate dalla legge n. 508 del 1999: precisa di non riferirsi soltanto alle risorse, ma anche ad un problema legato agli studenti. Precisa che, a seconda delle scelte che verranno fatte dagli ordinamenti dell'Alta formazione artistica e musicale, gli studenti in questione si vedranno riconoscere un titolo: gran parte del sistema dell'Alta formazione artistica e musicale si orienterà prevalentemente con i percorsi di studio attuali. Sarebbe pertanto ingiusto se non venissero riconosciuti i vecchi titoli lasciando agli studenti interessati un diploma non spendibile, anche a livello europeo. Sottolinea pertanto che, oltre al riconoscimento dei vecchi titoli che non era previsto dalla legge n. 508 del 1999, spetterà all'Alta formazione artistica e musicale decidere su tale materia: il Governo ha inteso intervenire, come si è fatto nel caso dei diplomi ISEF, per garantire l'uniformità di trattamento, sul piano del riconoscimento e della spendibilità del titolo, dal punto di vista dei concorsi e delle professioni. Precisa peraltro che, nel meccanismo paritario tra il sistema universitario e dell'Alta formazione artistica e musicale, si dovrebbe creare la possibilità di un dialogo tra i sistemi, non solo sul lavoro, sul funzionamento e sulle convenzioni, ma anche rispetto alla possibilità per gli studenti di accedere dall'uno all'altro ambito, vedendosi riconoscere il proprio titolo anche dal punto di vista della spendibilità dei propri titoli. Nella sostanza, sottolinea che, previo il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti, il sistema università-Alta formazione riconosce il valore dei crediti acquisiti: tale sistema, pertanto, contribuisce alla risoluzione del problema del riconoscimento dei crediti formativi.
In conclusione, esprime l'auspicio che, su questa e su altre questioni, si registri un confronto articolato e sereno, come è avvenuto presso l'altro ramo del Parlamento.

Paolo SANTULLI (FI), relatore, ritiene opportuno valutare la possibilità di prevedere una audizione informale dei soggetti laureati nei corsi abilitanti SSIS.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che i rappresentanti dei gruppi possano procedere autonomamente ad un incontro con i rappresentanti delle associazioni di cui hanno sollecitato la Commissione, eventualmente anche nelle sedi opportune e compatibilmente con i rispettivi tempi di lavoro.

Andrea MARTELLA (DS-U) dichiara di condividere la proposta testé avanzata dal presidente.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Propone che il termine per la presentazione degli emendamenti sia fissato per giovedì 7 novembre 2002, alle ore 11.

La Commissione concorda.

Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.55.


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