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“Banchi subito o non si parte” L’avvertimento delle scuole

Nel Lazio un istituto su cinque senza spazi sufficienti. E il Giulio Cesare, uno dei più grandi licei di Roma, frena Azzolina chiede uno sforzo agli enti locali. Decaro: “Non ci servono solleciti, ma è difficile trovare posto per tutti”

19/08/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Se i banchi monoposto non arriveranno in tempo, entro il 7 settembre, in via provvisoria si ricorrerà anche alla didattica a distanza. È scritto nel piano di ripartenza dell’anno scolastico del classico Giulio Cesare, storico liceo romano. Non è l’unico. È l’ultima tentazione delle superiori, quasi una resa: senza spazi e arredi per garantire il distanziamento, più che la mascherina meglio le lezioni da casa. Molti istituti, che hanno ancora i lavori in corso per allargare le aule, terranno corsi a distanza anche per il rientro anticipato, il primo settembre, dei ragazzi che devono recuperare le insufficienze. Preoccupano l’andamento dei contagi, ma soprattutto i tempi sempre più ristretti per garantire le misure anti- Covid. «Nella confusione che c’è si ricorre a soluzioni creative, il problema serio però è alla primaria. Non vanno bene la lezione da casa per i bambini», osserva Antonello Giannelli dell’Anp.

Oggi è atteso il chiarimento del Comitato tecnico scientifico sull’obbligatorietà delle mascherine nei casi in cui non sarà possibile garantire il metro di distanza nelle aule: casi estremi e per brevi periodi, ribadiranno gli esperti. Ma l’emergenza spazi non è relegabile ad oggi a casi sporadici. In Campania mancano seimila aule, conta Francesco De Rosa, voce dei presidi della regione: «Ce la dobbiamo comunque fare, l’ipotesi dei doppi turni non è percorribile». Il ministero all’Istruzione ha appena chiuso un nuovo monitoraggio, ma si parla di numeri parziali, non tutti i presidi hanno risposto. «Chiediamo trasparenza sull’esito dei monitoraggi» tuona Francesco Sinopoli della Flc-Cgil. Le scuole del Sud sono più in difficoltà. Nel Lazio, riporta Mario Rusconi, «stimiamo che almeno un 20% delle 230 superiori non abbia spazi sufficienti». E Roberto Romito, dell’Anp in Puglia: «La percentuale che circola del 5% di studenti fuori delle aule a livello nazionale è ottimistica». La ministra Lucia Azzolina ha scritto al presidente dell’Anci Antonio Decaro e dell’Upi Michele De Pascale per sollecitare «un ultimo, ma importante e decisivo sforzo a definire ulteriori fabbisogni o a segnalare le difficoltà». Decaro declina: «I sindaci non hanno bisogno di essere sollecitati. Abbiamo chiesto più risorse, e il decreto è uscito in agosto, e più personale: solo ora ci hanno concesso la deroga sulle assunzioni di maestre comunali. Sono passati tre mesi». Le risorse, assicura la ministra, ci sono. Oggi uscirà il bando di 30 milioni per gli affitti di immobili (330 già messi sull’edilizia). Una buona cosa. Ma Decaro è chiaro: «Non riusciremo a recuperare tutti gli spazi. Il difficile è per le superiori dove alcuni dirigenti si stanno orientando per la didattica mista, in presenza e a distanza».

Intanto il ministero della Salute studiando il ricorso a test molecolari immediati (come negli aeroporti) in caso di contagi a scuola. Sui trasporti l’Anci chiede 220 milioni in più per gli scuolabus, le Regioni sottoporranno al Cts soluzioni per strappare una deroga al limite del 50% di persone a bordo. Tutti fronti ancora aperti.


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