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Bagarre in Aula sul decreto scuola Anche i sindacati bocciano Azzolina

Ostruzionismo della destra, il voto slitta a oggi I dubbi dei presidi sulle barriere in plexiglass

06/06/2020
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La Stampa

Il decreto Scuola rischia di essere convertito in legge solo all'ultimo istante utile. Il via libera definitivo di Montecitorio arriverà quando mancherà pochissimo alla decadenza: il provvedimento scade domenica ma l'ostruzionismo messo in atto sin da ieri dal centrodestra, in particolare FdI e Lega, sta rallentando di molto i lavori dell'Aula della Camera, ancora impegnata con le dichiarazioni di voto, in una maratona che alla fine durerà per quasi 48 ore. E così il via libera finale del provvedimento che disciplina la chiusura dell'anno scolastico, gli esami di maturità e i concorsi per i precari non è previsto prima della tarda mattinata di domani. L'ostruzionismo ha portato a momenti di grande tensione con la sospensione della seduta quando i leghisti hanno innalzato un striscione dove era scritto «Azzolina bocciata». Una scelta, quella dell'ostruzionismo, criticata dalla maggioranza, con Vito Crimi che ha definito «irresponsabili» e «incoscienti» le opposizioni che con l'ostruzionismo farebbero saltare gli esami. «Faremo di tutto per impedirlo, ma è giusto che gli italiani sappiano che livello di incoscienza si sta toccando alla Camera», ha detto Gianluca Vacca (M5s). Ma la preoccupazione che gli esami saltino davvero e che una vittoria parlamentare si risolva in una sconfitta politica ha convinto le opposizioni a non insistere.
Non va molto meglio sul fronte della ripresa a settembre. Sono piaciute a pochi le parole della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina durante l'incontro con la società civile tenuto giovedì. «Riunione inconcludente quella di ieri voluta dalla ministra Azzolina con la presenza del presidente del Consiglio. Un incontro che ha messo in evidenza la sostanziale inconsistenza dell'azione di governo sulla scuola; ad oggi non si va oltre alle generiche intenzioni di tornare alle attività in presenza, ma senza alcun progetto definito e concretamente praticabile. Certamente non poteva scaturire dalla conferenza di ieri, che ha visto oltre cinquanta partecipanti, espressione variamente articolata di rappresentanze del mondo civile e della scuola. Salvo che per un salutare richiamo alla realtà rivolto in modo pressante da Regioni, Province e Comuni, non sono emerse idee risolutive rispetto al lungo elenco di problemi ancora una volta prodotto», affermano i maggiori sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, che ribadiscono la volontà di scioperare il prossimo 8 giugno.
Sul fronte dei presidi per quel che riguarda le barriere in plexiglas il presidente dell'Anp appare cautamente disponibile, la considera «una possibilità da considerare». Più pessimista si mostra, invece, il presidente dell'Anp Lazio Mario Rusconi.


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