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Arrivano le pagelle con i giudizi al posto dei voti. Dalla matematica all’italiano, ecco come funzionerà

Per i bambini da 6 a 10 anni niente più voti. Tornano i giudizi articolati su 4 livelli: avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione

09/01/2021
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Corriere della sera

Emanuela Di Pasqua

Covid o non Covid, anche quest’anno stanno per arrivare le pagelle del primo quadrimestre. Con una novità importante per i più piccoli. Alle elementari tornano i giudizi al posto dei voti, spesso accusati di incoraggiare l’eccesso di competizione o di mortificare oltremodo il bambino, riducendo a un mero numero le sue capacità, i livelli di apprendimento e la sua persona a tutto tondo. Con l’ordinanza del 4 dicembre 2020 vengono stabiliti 4 livelli di apprendimento e i relativi giudizi descrittivi: Avanzato, Intermedio, Base, In via di prima acquisizione.

I quattro livelli

La spiegazione, come si legge nella pagina del Miur, è molto chiara:
Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente. L’ottica della recente ordinanza, come spiegano bene le Linee Guida «è quella della valutazione per l’apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato e a partire da ciò che può essere valorizzato».

Le 4 dimensioni

Saranno molte le famiglie a chiedere a cosa corrisponde un livello intermedio, base o avanzato, con l’esplicita richiesta di convertire in voto un livello. E forse verranno anche accontentate, ma ovviamente la motivazione profonda di questa svolta è differente. Come sempre avviene nella valutazione le definizioni dei criteri dei vari livelli saranno assunte dai collegi, da sempre chiamati a esprimersi sulla valutazione, che si ispireranno ai criteri legati alla valutazione per competenze. I livelli si definiscono in base ad almeno quattro dimensioni, così delineate: l’autonomia dell’alunno, la tipologia della situazione, le risorse mobilitate per portare a termine il compito e la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Infine va detto che i docenti valuteranno per ciascun alunno il livello di acquisizione dei singoli obiettivi di apprendimento individuati nella progettazione annuale e i livelli potranno anche differire a seconda del singolo obiettivo.

 Esempi di giudizio descrittivo in due ambiti disciplinari diversi (Matematica e Italiano) mediante rappresentazione tabellare
Esempi di giudizio descrittivo in due ambiti disciplinari diversi (Matematica e Italiano) mediante rappresentazione tabellare

Voti ammessi solo per la «valutazione in itinere»

La querelle va avanti da molto tempo. A favore del voto c’è la chiarezza e il suo essere comprensibile e accessibile ai più, soprattutto ai piccini. Mentre a favore del giudizio c’è una maggiore versatilità e completezza, un essere più adeguato alle sfumature. Inoltre nel caso di difficoltà le parole sono sicuramente meno trancianti del numero e aiutano a considerare l’errore e la lacuna nella loro giusta valenza. Qualcosa da cui partire per imparare. Last but not least è prevista un’attività formativa che coinvolga docenti e famiglie, per arrivare a una comprensione della valutazione e dei suoi strumenti imprescindibile. L’ordinanza del 4 dicembre lascia inoltre liberi i docenti di usare voti, stelline, parole o qualsiasi strumento durante l’anno che dia loro la possibilità di tracciare l’andamento dello studente e nel corso della cosiddetta valutazione in itinere, l’importante è che la scheda di valutazione sia uniformata ai livelli. E nel frattempo le piattaforme dei vari registri elettronici si stanno muovendo nella direzione di uniformare i criteri con i loro menù a tendina, affinché la valutazione periodica e finale degli apprendimenti sia improntata ai livelli e sia rigorosamente uniforme.


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