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Tirreno-Livorno-Precari sul piede di guerra

Precari sul piede di guerra Scavalcati dai giovani delle scuole di specializzazione Lorenzini: "Invariato il numero dei supplenti, ma le ore sono poche" VALERIA VOLANDRI ...

03/09/2003
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Il Tirreno

Precari sul piede di guerra
Scavalcati dai giovani delle scuole di specializzazione
Lorenzini: "Invariato il numero dei supplenti, ma le ore sono poche"
VALERIA VOLANDRI


LIVORNO. Si risveglia il consueto caos in vista dell'inizio dell'anno scolastico, che avverrà ormai tra non più di due settimane. Al variare dei motivi, di anno in anno, sembra sempre corrispondere una grande incertezza su diverse questioni con le quali ci si appresta a tornare sui banchi di scuola.
La prima questione tra le problematiche che quest'anno devono essere affrontate c'è certamente la triste favola degli "storici" precari, in lotta aperta con i giovani uscenti dalle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario, le cosiddette Ssis che con i loro trenta punti di bonus guadagnati con la qualifica acquisita sono balzati in testa alle graduatorie dei candidati ad entrare in ruolo.
"Nella nostra provincia - afferma Mario Augusto Lorenzini del distretto scolastico - il numero dei supplenti non è variato molto rispetto allo scorso anno; se ne contano 100-150, un numero non molto diverso rispetto allo scorso anno. Il problema è che le supplenze vengono assegnate per un numero spesso molto ridotto di ore ed i precari non sono in grado di ricavare uno stipendio sufficiente a vivere con questo sistema".
Questa situazione di precarietà, che certamente non migliora le condizioni dell'insegnamento, è ormai una questione nazionale che chiede presto una soluzione.
Altri problemi si affacciano alla finestra della scuola, come spiega la responsabile scolastica dell'unione comunale dei Democratici di sinistra, Antonella Menicagli: "Come unione comunale abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà alla riforma Moratti ed abbiamo chiesto ai dirigenti degli istituti scolastici di non applicarla. La mazzata arriva soprattutto dal taglio di fondi che impedisce la realizzazione di una scuola di qualità".
Un disagio particolare è stato evidenziato da un comitato di genitori di una classe quinta dell'istituto per Geometri "Buontalenti", che ha chiesto, con una lettera al nostro giornale, di non permettere l'accorpamento di due quinte in questione, nello specifico la quinta A e la quinta B, delle quali fanno parte rispettivamente otto ed undici alunni.
Il dirigente scolastico, pur rammaricato del disagio creato a questi studenti, ha dovuto necessariamente eseguire l'unione delle due classi, come previsto dalla legge, essendo il numero degli alunni inferiore delle previsioni a causa delle numerose bocciature dello scorso anno.
E se le questioni già presenti non fossero sufficienti, altre si prospettano all'orizzonte.
"Alcune situazioni - aggiunge Menicagli - andranno valutate prima dell'inizio dell'anno scolastico, come la validità delle strutture degli edifici scolastici, l'agibilità di alcune palestre, la presenza di corsi di intercultura per studenti stranieri, soprattutto nelle scuole elementari, la diminuzione delle ore di lavoro degli insegnanti di sostegno, il numero talvolta troppo elevato di studenti nelle classi e l'instabilità delle cattedre. Ma di tutto questo si discuterà dopo che, i primi di settembre, si saranno riuniti i consigli d'istituto e queste situazioni saranno portate alla luce del sole".


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