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Resto del Carlino-Bologna-Non ho prof a sufficienza

Non ho prof a sufficienza" "Voglio considerare la situazione ancora aperta, almeno fino alle 14 di lunedì prossimo, perchè diversamente, con i posti che la direzione generale dell'Ufficio sc...

08/04/2002
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Il Resto del Carlino

Non ho prof a sufficienza"

"Voglio considerare la situazione ancora aperta, almeno fino alle 14 di lunedì prossimo, perchè diversamente, con i posti che la direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale mi ha assegnato, ho gravissime difficoltà a chiudere gli organici. Lunedì pomeriggio, informerò i sindacati in ordine alle scelte che sarò costretto a fare in rapporto ai posti che ho a disposizione".
Paolo Marcheselli (nella foto), dirigente del Centro servizi amministrativi (ex Provveditorato) non ha ancora gettato la spugna, ma il timore di non riuscire a far partire l'anno scolastico 2002-2003, per via dei tagli agli organici, è sempre più forte.
Ore difficili per la scuola superiore bolognese, soprattutto all'indomani dell'incontro tra il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Emanuele Barbieri ed i dirigenti del Csa provinciali. Un appuntamento in cui si sono assegnati gli ultimi posti in organico (203) alle scuole medie e superiori. Ed i numeri, forniti da Barbieri in persona, parlano chiaro. A Bologna arriveranno 50 docenti in più rispetto ai previsti. Per cui, ora, tocca al Csa decidere quanti assegnarne alle medie e quanti alle superiori. Al momento le medie contano 1701 docenti (12 in meno rispetto all'anno scorso) a fronte di incremento degli iscritti che sono passati da 18.379 a 18.753. Nella secondaria di secondo grado, invece, sono previsti 2.293 prof (-126) per 24.549 studenti (+ 306). Per contro i sindacati, in particolare la Cisl Scuola, per mantenere gli stessi standard qualitativi di oggi, vorrebbero avere in cattedra 2372 insegnanti. Prima conseguenza: aumento del rapporto di alunni per classe che passa da 20 a 20,6, come pure di quello alunni-docenti, da 10,4 a 14,7.
Che cosa accadrà ora? Il margine di manovra è minimo: non si possono tagliare classi di studenti (siamo al limite), gli organici funzionali non si toccano. Restano gli ultimi cinque progetti salvati in extremis (Life Learning Centre, Aula didattica di Montesole, Progetto sull'educazione fisica, Progetto sicurezza ed Progetto Marconi). Saranno tagliati?
Secondo il direttore generale, Barbieri, l'entità della riduzione, se coniugata alla capacità delle scuole di utilizzare le risorse disponibili, può portare ad una riorganizzazione interna. "Ora il nostro impegno -dice- è di monitorare tutti gli effetti dovuti all'applicazione delle norme. Segnaleremo al Ministro dell'Istruzione Letizia Moratti alcune situazioni di sofferenza". E Bologna? "E chiaro che la città per la sua dimensione rispetto alla regione, ha una sofferenza proporzionale, numericamente più alta.
"La situazione - replica Stefano Patelli di Cisl Scuola - si commenta da sè, i numeri danno le dimensioni del problema. Si diminuiscono i servizi dove ci sono, invece che aumentarli dove mancano. Per questo è già stato proclamato lo sciopero regionale della scuola per il 16 aprile assieme a quello generale".
di Federica Gieri


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