FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3775951
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Repubblica-Palermo-Professori sottopagati polizia nelle scuole private

Repubblica-Palermo-Professori sottopagati polizia nelle scuole private

I gestori devono applicare il contratto di lavoro se vogliono ottenere la parità. In corso un'indagine per accertare eventuali violazioni Professori sottopagati polizia nelle scuole private La...

19/04/2003
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

I gestori devono applicare il contratto di lavoro se vogliono ottenere la parità. In corso un'indagine per accertare eventuali violazioni
Professori sottopagati polizia nelle scuole private
La Cgil: "Stipendi ok solo sulla carta"

L'assessore Granata ha delegato i controlli ai provveditori
Difficile far quadrare i bilanci: retribuire per intero il personale porterebbe le rette a livelli più che doppi rispetto agli attuali
SALVO INTRAVAIA

Quanto guadagna un insegnante di scuola paritaria a Palermo? Ufficialmente la paga è quella prevista dal contratto collettivo nazionale delle scuole private (Agidae per quelle cattoliche e Aninsei per le private laiche), requisito essenziale per ottenere e mantenere la parità scolastica. Una retribuzione che non si discosta di molto da quella degli insegnanti statali. Ma i sindacati sostengono che in molti casi gli stipendi ufficiali dei docenti delle private (paritarie comprese) sono lontani da quelli realmente percepiti. Per questo motivo da alcuni mesi è scattata un'indagine della polizia giudiziaria che intende fare luce sulla questione.
"Non più di venti giorni fa - dice Gaetano Ruvolo, segretario provinciale della Cgil Scuola - la stampa ha dato notizia di ispezioni fatte in alcuni cantieri stradali della provincia: è emerso che le retribuzioni realmente percepite dagli operai erano diverse da quanto dichiarato in busta paga dai datori di lavoro. Come mai - si chiede il sindacalista - a nessuno viene in mente di controllare quello che avviene nelle scuole non statali?".
La Cgil chiama direttamente in causa l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Fabio Granata, che nelle scorse settimane ha annunciato la costituzione di un nucleo ispettivo, previsto dalla legge sul buono scuola, e che si dovrebbe fare carico di controllare se le scuole paritarie siciliane mantengono nel tempo i requisiti dichiarati dai gestori e nella maggior parte dei casi mai verificati dall'assessorato per mancanza di personale competente. Ma nel frattempo Granata ha preferito delegare la delicata mansione di controllo ai Centri servizi amministrativi (gli ex provveditorati agli studi) - dipendenti dalla direzione generale dell'ufficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano - che in poco meno di due mesi dovrebbero controllare almeno le scuole superiori che portano migliaia di alunni agli esami di Stato.
Guardando i numeri dell'anno scolastico in corso, non tutti i conti tornano. Le 33 scuole superiori paritarie della provincia di Palermo hanno attualmente 5.180 alunni, distribuiti in 347 classi. Quasi la metà dell'intera popolazione scolastica (il 47 per cento) frequenta le 110 quinte classi che porteranno alla maturità 2.419 alunni interni e 537 esterni. La restante parte è distribuita in classi poco affollate, che ospitano mediamente 11 alunni. Secondo i più restrittivi criteri di gestione del personale scolastico, a ogni classe del superiore si associano due professori che, secondo i contratti di lavoro, costerebbero al gestore circa 40 mila euro l'anno.
Con il numero di alunni attualmente iscritti alle paritarie della provincia, per coprire i soli costi del personale le rette a carico delle famiglie dovrebbero essere di 5 mila euro all'anno. Invece la media delle rette in città si aggira intorno ai 2 mila euro. Intanto, a causa del boom di candidati esterni (che si presentano agli esami senza avere frequentato) e "saltanti" (che accedono alla maturità direttamente dalla quarta classe, perché promossi con "otto" in tutte le materie) delle scuole non statali, il provveditorato ha già disposto alcune visite ispettive a carico di scuole paritarie e legalmente riconosciute.
I primi risultati riguardano l'istituto tecnico commerciale Oriani di via Autonomia Siciliana, i cui locali non sono stati riconosciuti idonei allo svolgimento delle prove (scritte e orali) dell'esame di Stato. Per questo motivo i 245 studenti delle sette quinte, fra due mesi, saranno costretti a sostenere gli esami "fuori casa": due classi all'Itc Crispi e cinque all'Itc Pareto.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL