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Repubblica-PAlermo-No ai soldi europei per la scuola

Dure critiche sul dirottamento di 108 milioni di Agenda 2000 per l'istruzione siciliana. Granata: "Dichiarazioni elettorali" "No ai soldi europei per la scuola" Per i sindacati soluzione rabbercia...

27/03/2003
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la Repubblica

Dure critiche sul dirottamento di 108 milioni di Agenda 2000 per l'istruzione siciliana. Granata: "Dichiarazioni elettorali"
"No ai soldi europei per la scuola"
Per i sindacati soluzione rabberciata. Piro: "Linea distruttiva"

SALVO INTRAVAIA

L'accordo Moratti-Cuffaro che dirotta i soldi di Agenda 2000 sulla scuola siciliana non piace alla politica e neppure ai sindacati. Per Cgil, Uil e Snals i 108 milioni di euro che arriveranno da Agenda 2000 nei prossimi quattro anni per alleviare le sofferenze della scuola isolana sono solo pannicelli caldi. E si tratta di un accordo "doppiamente grave" per il coordinatore regionale della Margherita Franco Piro, secondo il quale "i governi di centro destra stanno portando avanti una pesante destrutturazione della scuola pubblica statale, sempre più indebolita e privata di personale, strutture e mezzi finanziari, mentre dall'altra conferma una linea già emersa, quella di utilizzare sempre più i fondi europei, finalizzati allo sviluppo e agli investimenti, per sostituire i fondi ordinari. Che non ci sono e perfino per garantire la sopravvivenza di funzioni essenziali come la scuola".
Secondo Enzo Granato, della Uil scuola regionale, "il protocollo d'intesa firmato l'altro ieri a Roma rappresenta una soluzione assolutamente insufficiente, provvisoria e rabberciata che vuole mettere una pezza sui tanti problemi della scuola di Stato, ma non riesce a nascondere l'intento di metterla in secondo piano con trovate di ripiego. Si tratta - aggiunge Granato - di slogan ingannevoli che mirano a celare l'intento di smantellare la scuola pubblica in favore di quella privata".
I quattrini sborsati dall'Unione europea e dirottati dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti - su richiesta del governatore Salvatore Cuffaro e dall'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Fabio Granata - nelle casse regionali potranno finanziare progetti sulla dispersione scolastica, sulla formazione degli adulti e il raccordo scuola-lavoro, ma non potranno incidere sulle grandi questioni che mettono in ginocchio la scuola siciliana, messe in evidenza agli Stati generali dell'istruzione appena un mese fa e gridate lunedì scorso in piazza da migliaia di studenti e professori. Niente da fare, insomma, per i tagli agli organici che, a detta dei sindacati, metteranno in crisi l'intero sistema scolastico siciliano.
Non un solo euro dei 108 milioni potrà essere impiegato sull'edilizia scolastica, nulla cambia per le migliaia di precari che vedono allontanare il sogno delle immissioni in ruolo. E ancora nessuna possibilità in più per le famiglie che vorranno iscrivere in anticipo alla materna ed elementare i propri figli, per effetto della legge approvata due settimane fa dal Parlamento. Ancora più duro il commento della Cgil che parla di "carità pelosa di cui la scuola siciliana non ha certo bisogno". "Ogni nuova risorsa è bene accetta - dice Enza Albini, segretario regionale della Cgil scuola - ma non possiamo accettare che questa manovra sia sostitutiva degli strumenti ordinari". Solo lo Snals apre uno spiraglio: "È un passo avanti - dice Michele Romeo - ma il problema insoluto è quello degli organici, sul quale chiediamo alla Regione di aprire un confronto col ministero".
Per Granata si tratta di un "accordo costruito in un quadro chiaro e trasparente di razionalizzazione della spesa e di produttiva utilizzazione dei fondi europei sui grandi temi della scuola, in perfetta linea con la filosofia del sostegno europeo alle regione obiettivo 1. Purtroppo le critiche della sinistra - aggiunge Granata - risentono pesantemente del clima elettorale e riflettono una preoccupante mancanza di cultura di governo da parte dell'opposizione".


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