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Repubblica-Palermo-Giro di vite sulle scuole ne scompaiono ventisette

'accorpamento voluto dal ministro Moratti Giro di vite sulle scuole ne scompaiono ventisette SALVO INTRAVAIA Il ministero sollecita tempi brevi per l'accorpamento, fr...

20/08/2002
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la Repubblica

'accorpamento voluto dal ministro Moratti
Giro di vite sulle scuole ne scompaiono ventisette
SALVO INTRAVAIA

Il ministero sollecita tempi brevi per l'accorpamento, fra dieci giorni scatta la raccolta dei dati in Sicilia
Scuole da tagliare? Colpa dei locali
Il direttore generale: "Aule piccole, pochi alunni, costi alti"
In 148 casi si ipotizza la soppressione a Palermo rischiano la chiusura in 27
Nei guai soprattutto i piccoli centri dove il numero dei ragazzi non supera quota 500
SALVO INTRAVAIA


Letizia Moratti conferma il giro di vite sulle scuole. Dopo avere fornito '#8211; poco prima della chiusura estiva '#8211; ai sindacati l'elenco delle 2003 scuole italiane con un rapporto alunni-docenti "eccessivamente basso" (inferiore a 9,5) e quindi anti economico, il ministero dell'Istruzione, attraverso una nota dello scorso 8 agosto, ha chiesto agli uffici scolastici regionali "assicurazioni in ordine alle avvenute eliminazioni delle situazioni" di sottodimensionamento "qualora non formalmente legittime e giustificate da oggettive e ineliminabili esigenze". Insomma, sono tante (148) le scuole siciliane che rischiano la soppressione e l'accorpamento ad altre più grandi.
"Dal 1° settembre, per capire assieme ai capi d'istituto cosa ha determinato il sottodimensionamento, in tutte le scuole che presentano un rapporto alunni-docenti inferiore a 9,5 avvieremo una fase di monitoraggio e raccolta di dati sul numero di alunni effettivamente iscritti e sugli organici", dice Michele Calascibetta, direttore scolastico generale per la Sicilia.
Ma il rappresentante del ministro ha già un'idea abbastanza precisa delle motivazioni che fanno sballare i conteggi in molte scuole e punta il dito sulla disastrata situazione dell'edilizia scolastica nell'Isola. "Circa il 60 per cento delle scuole '#8211; dice Calascibetta '#8211; sono ospitate in locali impropri che hanno stanze al posto di aule e che possono ospitare pochi alunni". Questo determina il moltiplicarsi di classi poco numerose e il conseguente aumento di posti per i docenti.
Per la verità, la ricerca delle cause del sottodimensionamento di parecchie scuole è stata già avviata. Nei giorni scorsi molte delle 148 scuole siciliane inserite nel "libro nero" del ministero hanno ricevuto una richiesta di dati e "giustificazioni" da parte della direzione scolastica regionale e dovranno rispondere al più presto.
Quest'anno in via Fattori, sede della direzione scolastica regionale, sul fronte degli organici e del "dimensionamento" delle scuole si vuole partire per tempo, in modo da arrivare al consueto appuntamento di febbraio-marzo '#8211; periodo in cui vengono definiti gli organici '#8211; con dati certi e idee chiare.
Delle 27 scuole della provincia di Palermo (2 scuole medie in quartieri a rischio della città, 12 istituti comprensivi e 13 scuole superiori) che rientrano nel corposo elenco elaborato dal ministero, una buona parte (11 istituzioni scolastiche, di cui 7 istituti comprensivi), oltre ad avere "troppi professori" si ritrovano nella spiacevole situazione di essere sottodimensionate, cioè con un numero di studenti inferiore a 500. L'ultima manovra di "taglio" delle scuole più piccole fu fatto due anni fa. Ma nel 2000, per evitare agli alunni e alle famiglie scomodi e antieconomici spostamenti per raggiungere la scuola, oltre al dato squisitamente numerico (numero di alunni compreso fra 500 e 900) si tenne in conto la realtà territoriale di molte zone dell'Isola, assicurando a ogni paese almeno un istituto comprensivo di scuola materna, elementare e media, oppure un circolo didattico e una scuola media.
"Da allora però '#8211; dice Calascibetta '#8211; molte realtà scolastiche sono mutate". Per questo motivo a settembre occorrerà riaprire la pratica del "dimensionamento", curata dal Consiglio scolastico provinciale e dall'assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Verrà cioè presa in considerazione l'ipotesi di accorpamenti fra scuole vicine per raggiungere un numero di alunni compreso fra 500 e 900.
Fra le scuole che rischiano di diventare un'appendice di altri istituti, perdendo presidenza e segreteria (un centinaio in tutta l'Isola), ci sono gli istituti d'arte di Palermo, Monreale e Cefalù, istituti comprensivi di paesi di montagna o mal collegati (Petralia Sottana e Soprana, Castellana Sicula, Pollina, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Palazzo Adriano) e le scuole (il liceo scientifico e l'istituto comprensivo) di Ustica. Ma anche istituti storici della città, come il Nautico, gli Iti Volta e Majorana, l'Ipsia Ascione e l'Itc Crispi.


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