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Repubblica-Palermo-ecco i temi su cui è importante discutere

Continuiamo la pubblicazione degli interventi inviati ALL'INDIRIZZO EMAIL LETTEREPALERMO@REPUBBLICA.IT "Ecco i temi su cui domani è importante discutere" uno statuto FRANCESCO PAOLO RIOL...

13/04/2002
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la Repubblica

Continuiamo la pubblicazione degli interventi inviati ALL'INDIRIZZO EMAIL LETTEREPALERMO@REPUBBLICA.IT
"Ecco i temi su cui domani è importante discutere"

uno statuto
FRANCESCO PAOLO RIOLO

Carlo Pezzino Rao, nel suo intervento di ieri, ricorda come la classe politica non abbia mai voluto il controllo sull'attività della pubblica amministrazione, citando ad esempio la mancata attuazione dello statuto della Città di Palermo già emanato nel 1996. Lo statuto comprende una serie di istituti e strumenti di partecipazione popolare e, tra questi, l'assemblea generale delle associazioni iscritte in apposito albo. Recentemente, dopo vari incontri e dibattiti, è stato elaborato un documento, alla cui stesura ha attivamente partecipato lo stesso Pezzino Rao, con il quale si reitera la richiesta di procedere all'immediata attuazione dello statuto. Il documento, trasmesso il 29 marzo all'amministrazione comunale, è stato sottoscritto da: Asa, Mezzocielo, Associzaione per la pace, Casa d'Europa, Centro "Impastato", Centro San Saverio, Comitato Centro Storico, Ciss, Coordinamento diritti handicappati, Libera, Palermo Anno Uno, Rinasci e Vola, Salvare Palermo, Sara, Scuola di Formazione "Falcone", Sicilia Antica, Associazione per la Qualità della Vita. Ulteriori associazioni, centri sociali e culturali che volessero aderire all'iniziativa possono rivolgersi alla sede dell'Associazione per la Qualità della Vita, via Notarbartolo 41 (09162536820916250859).

periferie dell'impero
TONINO RUSSO
Capogruppo Ds al Comune
di Monreale

Il percorso movimentistico di rilancio del centrosinistra, avviatosi anche in Sicilia a opera dei professori Centorrino e Fiandaca, rappresenta la più significativa novità politicointellettuale degli ultimi anni.
Che gli intellettuali siciliani escano dalla loro classica ricercata solitudine e stimolino impegni alla partecipazione, alla elaborazione e a una nuova cittadinanza civile e democratica è alquanto importante e, se correttamente valorizzato, pregno di ricche potenzialità.
Finalmente, insomma, si leva alta una voce corale che rompe con una certa tradizione intellettualistica, fatta di scetticismo e di rifiuto della politica, che ha alimentato comportamenti apolitici e antipolitici. Altro fatto importante è la determinata volontà di misurarsi non solo sul piano astratto dell'etica e della ricerca di virtù e moralizzazione nella vita pubblica ma, soprattutto, sul piano della concretezza progettuale e programmatica. Insomma una iniziativa generosa di cui da tempo in molti avvertivamo un gran bisogno.
E ad un atto di generosità vogliamo rispondere con altrettanta generosità, consci che da parte di tutti bisogna imparare a rispondere alle sollecitazioni genuine, come questa, con la capacità di comportamenti nuovi piuttosto che con incomprensibili snobismi, chiusure o reazioni polemiche. Un movimento finisce quando vengono meno le ragioni per cui è nato: quando si raggiungono gli obiettivi o quando si esauriscono le ragioni e le forze che lo hanno alimentato. Siamo convinti che siano distanti ambedue le circostanze. Ma è necessario superare già da subito alcuni limiti. Bisogna radicare e ramificare il percorso e il dibattito del movimento. Non può essere un'esperienza metropolitana o palermitana. Occorre raggiungere e coinvolgere le periferie dell'impero. Bisogna raggiungere, appassionare e coinvolgere anche chi non fa parte della borghesia illuminata e del "ceto medio riflessivo".
Bisogna favorire l'espressione delle energie migliori. Non è sufficiente chiamarle soltanto a raccolta per essere "solidali". Tuttavia è bene evitare strumentalizzazioni e vetrine ambite per ciclici opportunismi.
Insomma, bisogna davvero mettere le basi per costruire una nuova classe dirigente per la Sicilia (e non solo per la politica siciliana). Per quanto ci riguarda nel movimento vogliamo starci in modo concreto mettendo l'accento anche e soprattutto su aspetti minori della vita politica e sociale, troppo spesso lasciati del tutto o quasi a se stessi.
È nostra opinione che si debba lavorare alla ridefinizione di un progetto complessivo di società che tenga conto delle esigenze e dei bisogni che si trovano in ogni sua articolazione, in ogni suo segmento.

scelte dal basso
PIERO DI GIORGI

I movimenti possono avere una grande importanza per aggregare cittadini, per fare crescere i livelli di consapevolezza delle persone, nel riassumere nelle stessa veste l'uomo coi suoi bisogni e il cittadino astratto, istituendo luoghi d'incontro, di confronto, di ascolto, individuando terreni di iniziativa e di dibattito sulla scuola, sulla famiglia, sulla legalità, l'ambiente, il fisco, la qualità della vita; ma anche nell'assolvere una funzione di stimolo, nutritiva e ossigenante verso i partiti. Per tali obiettivi, la loro azione non può essere episodica, ma di costante interazione e di spina nel fianco dei partiti, per costringerli a uscire dal chiuso della loro bottega e a tornare nei quartieri, nei luoghi di lavoro, a rendersi conto dei bisogni reali, dei desideri, delle paure, delle domande di sicurezza che provengono dai cittadini, suscitando e attivando tutte le risorse e le energie, dando luogo a quel circolo virtuoso baseverticebase, periferiacentroperiferia, per approdare ad una sintesi, come frutto di un grande dibattito e confronto, di grandi assemblee di iscritti e non iscritti ai partiti, coinvolgendo collettivi di cittadini, comitati di quartieri, le varie forme di associazionismo e di volontariato presenti nel territorio. Questa prassi, oltre a costituire un metodo democratico di elaborazione di un progetto di società, risponde anche alla richiesta di unità del centrosinistra, che non può essere realizzata secondo l'ottica tradizionale di accordi verticistici, che approdano ad una sommatoria delle sigle e dei partiti esistenti, ma attraverso una ricomposizione dal basso, che passa per un grande dibattito in tutto il Paese, che coinvolga milioni di cittadini, sui problemi e sui contenuti che, all'interno di un orizzonte di senso, devono indicare il modello di società che si vuole. Lo stesso metodo deve valere per la scelta dei candidati, tramite le elezioni primarie; la presenza dei movimenti è fondamentale per evitare le manovre dei vertici dei partiti.

le forze nuove
VITO MERCADANTE

La Sicilia ha saputo esprimere in mezzo a un turbinio di idee vuote di contenuto una categoria d'intellettuali che da noi hanno avuto, e adesso lo riconoscono, il loro torto di non essersi rapportati in misura sufficiente col popolo. Si tratta d'ingegneri, medici, docenti, magistrati tecnici e così via che attraverso gli stessi studi professionali e a causa del loro impegno a svolgere nel miglior dei modi il loro ruolo, si sono accorti, cozzando con la dura realtà siciliana, che fare bene il loro lavoro non basta, bisogna aggiungere a questo qualcosa di più: l'impegno civico. Queste sono le forze nuove della Sicilia, quel ceto medio che, mancando prima, faceva dire a tanti esperti mafiologi che la nostra gente, divisa fra aristocratici e plebi, non si sarebbe mai emancipata. Non per nulla il movimento che per primo ha reagito all'incipiente degrado politico è stato quello degli intellettuali che individuato il valore di questo ceto agli effetti della rinascita della Sicilia. Si tratta adesso di migliorarne la qualità, di coordinarlo, di dargli un cervello e i mezzi di comunicazione, specialmente nei confronti del popolo.

no alle dinastie
ANTONIO MARRAFFA

Siamo abituati a ragionare, in politica, ma non solo, come se da una parte ci siano le dinastie politiche, per cui se oggi faccio il segretario provinciale del mio partito, domani verrò promosso segretario regionale al di là dei miei meriti. E tutti coloro che votano il mio partito, vuoi o non vuoi, dovranno votarlo. Dall'altro lato esiste la cosiddetta società civile che ha il solo compito di votare il candidato segretario di turno. Ora, anche il più sprovveduto di politica capisce che in un sistema non compromesso, cioè non connivente con interessi che possano far confluire consistenti flussi di voti anomali, con tali presupposti non regge alle esigenze di una società complessa come quella siciliana. Per cui non credo che esista altra via: bisogna una volta per tutte prendere atto che non esistono uomini buoni per tutte le stagioni, a maggior ragione nella nostra situazione; è necessario rilanciare le professionalità al più alto livello (che esistono!) e portare avanti tante intelligenze della sinistra che non sono mai state sfruttate.
In tanti anni di politica e di sindacato ne ho conosciuti tanti. Sono i partiti della sinistra che devono ripensare a strutture e organizzazione facendoli diventare protagonisti del nostro futuro politico. Un piccolo appunto al manifesto dei professori: non mi piace il termine "..no alla politica politicante". Mi pare velatamente qualunquista oltreché incomprensibile.

@RB_XBF01 Titolo S:due parole
@RB-XBF02 Testo R:VITO CASTELLANETA

Chi scrive è un elettore della sinistra da ben 26 anni, che ha partecipato all'autoconvocazione del 9 marzo, ascoltando e intervenendo nel dibattito, ivi proseguito con le lettere pubblicate. Consentitemi una razionalizzazione sui temi sollevati e sull'immensa partecipazione emotiva, razionale ottenuta che (a mio parere) ha sconvolto tutti gli equilibri di riflessione e partecipazione sociopolitica all'interno del centrosinistra (finalmente). Questa razionalizzazione si espleta in due piccole ma significative parole: "ex" e "novo".
Queste parole racchiudono in sé l'enorme tensione accumulata dall'elettorato di centrosinistra e la successiva impellente volontà di uscire dall'adesione formale a piattaforme programmatiche precostituite decise dai vertici dei partiti. Questa volontà collettiva è una novità straordinaria e storica, determinata dal coagularsi spontaneo di decine di migliaia di persone d'ogni età, ceto, professione, cultura, unite da una coscienza comune, forte e indipendente, senza etichette sindacali e partitiche. Lancio un appello a tutte le identità che si riconoscono nel centrosinistra, nello specifico:
- Ai micromaxiorganismi formatisi, di distinguersi dalla politica antisociale faziosa, speculativa, antagonista; di dichiararsi fortemente nemici della criminalità economicapoliticamafiosa e del terrorismo; di prendere le distanze da tutte le esternazioni e manifestazioni di violenza che possono determinare un clima degenerativo dell'ordine pubblico (ricordiamoci di Genova).
- Ai partiti e ai politici ("ex" e "novo"), di non intervenire immediatamente con richieste di coinvolgimento riguardanti le prossime tornate elettorali per distinguersi dall'ipocrisia e dai politicanti, e avviare la "riforma dei partiti".
- Agli accademici, ai professori, agli studenti, ai lavoratori, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, di continuare a votare il centrosinistra nella fase attuale, ma di esaminare più attentamente le individualità future (persone, partiti) e le loro reali volontà nel determinare programmi sociopolitici in piena sinergia tra la base e i vertici, evitando che questo movimento eccezionale si riduca a una serie d'effetti boomerang o a un processo storico "a memoria" o di "catarsi".
- Ai professori Fiandaca e Centorrino, cui occorre riconoscere il rigore eticomorale e il coraggio dimostrato nell'esporsi in prima persona (in un momento così delicato della storia italiana), di mantenere questo rigore nel determinare, dirimere, equilibrare la situazione attuale onde: consentire all'energia movimentista di quantificarsi sempre più; rendere qualitativamente concrete le critiche passate "ex" e le proposte emerse "novo" col fine di ridurre e annullare le conflittualità e le contraddizioni tra mondo socioculturalelavorativo e mondo politico.
Realizzare una sinergia corretta tra l'"ex" e il "novo" per offrire all'Italia una società migliore nel rispetto delle pari opportunità e dei valori universali insiti nel centrosinistra e agli italiani una qualità della vita maggiore per cui esserne fieri, consapevoli, orgogliosi.

@RB_XBF01 Titolo S:problema acqua
@RB-XBF02 Testo R:FRANCESCO VISCONTI

Il nuovo movimento deve contrapporre allo strapotere economico del centrodestra una forza e una spinta culturale che possano convincere i cittadini a sostenere le ragioni della buona politica e della sana amministrazione. Intendo dire che, pur riconoscendo l'indubbio valore di un confronto tra le varie anime del movimento, ritengo assolutamente necessario (direi vitale) dare uno sbocco concreto e visibile alle iniziative assunte, dimostrando a tutti coloro che sino ad ora hanno assistito passivamente allo straripamento della marea conservatrice che è possibile, tutti insieme, contrastare l'evidente saldatura tra potere politico e potere economico. Per venire al concreto e precisando che il movimento non deve costituirsi in partito o sostituirsi ad essi, dovendo questi ultimi finalmente svolgere la funzione di terminali delle istanze provenienti dalla base costituita dai cittadini, credo che sia assolutamente indispensabile individuare obiettivi di primaria importanza, sui quali scontrarsi duramente con il Polo. Per questo motivo riterrei estremamente necessario che il dibattito del 13 aprile affrontasse, accanto a tematiche di indubbio interesse politico ma di difficile accesso per la gente comune, il problema della permanente emergenza idrica sotto il profilo delle possibili soluzioni. Infine spero che si organizzi (e se ne potrebbe anche parlare il 13 aprile) una grande manifestazione per celebrare il decimo anniversario del sacrificio di Falcone e Borsellino, che sempre dobbiamo portare nelle nostre menti e nei nostri cuori.

@RB_XBF01 Titolo S:gli studenti
@RB-XBF02 Testo R:GIUSEPPE MARITATI
Tra i grandi problemi irrisolti è quanto mai necessario insistere sempre sulla centralità della scuola nella nostra realtà regionale dove le città sono a rischio per un'alta evasione scolastica e un alto indice abbandoni. Inoltre occorre recuperare decenni di indifferenza dei politici (di destra, di centro e di sinistra) verso l'inquietudine degli studenti per il loro futuro. L'universo giovanile e femminile è disorientato dall'immagine negativa della politica e dalle scelte disastrose della classe dirigente regionale (come quelle della politica delle acque per usi plurimi).

@RB_XBF01 Titolo S:Per la salute
@RB-XBF02 Testo R:MARIO SCIALABBA
Segretario provinciale Funzione Pubblica Cgil Palermo

La sfida di oggi consiste nel garantire continuità alle iniziative avviate e nel creare le condizioni per aprire sbocchi positivi sulle questioni fondamentali. Ritengo che fra queste vadano inseriti i temi della tutela e della promozione della salute. La destra, oltre a cancellare quanto di positivo il centrosinistra e Rosi Bindi avevano messo in cantiere, sta cercando, anche con incursioni unilaterali su materie contrattuali, di riportare la situazione al periodo precedente alla riforma sanitaria del 1978 che ha introdotto nel nostro paese principi fondamentali per garantire la salute. Il governo vuole affidare al mercato la risposta ai problemi sanitari privilegiando il momento della cura, più redditizio per gli affari, ridimensionando ulteriormente la prevenzione e la riabilitazione.
È necessario contrastare con forza tali tentativi non solo mobilitandosi contro i ticket e per la difesa del servizio pubblico ma mettendo a fuoco e superando i nodi che hanno impedito a molte strutture sanitarie di funzionare con efficienza ed efficacia. Penso alla necessità di restituire la sanità agli ammalati e ai cittadini superando in ogni posto forme di gestione finalizzate all'accrescimento di potere e al perseguimento di interessi particolari. Penso alla esigenza di un riequilibrio fra ospedale e territorio e alla costruzione di una rete di servizi territoriali, unico vero antidoto alle prestazione improprie nei pronti soccorsi.

@RB_XBF01 Titolo S:mitezza del diritto
@RB-XBF02 Testo R:GABRIELE CARAPEZZA FIGLIA

Desidererei intervenire all'assemblea del 13 aprile nell'ambito della sessione dedicata a "Democrazia costituzionale e consenso", aperta dal professore Vittorio Villa. Il mio intervento avrebbe a oggetto il ruolo del principio maggioritario nella democrazia, il rapporto tra democrazia rappresentativa e democrazia plebiscitaria, la necessità di una mitezza del diritto.

@RB_XBF01 Titolo S:una vera rete
@RB-XBF02 Testo R:LAPAGIOL.IT

Occorre arrivare a una vera "rete" con cui coinvolgere più persone possibili. Sarebbe importante ad esempio realizzare tante assemblee periferiche: circoscrizioni, quartieri, zone, strade e, perché no, condomini. Si potrebbe partire - esempio - da assemblee divise per Cap, e chiedere ai 5000 già interessati di partecipare e fare partecipare. Per analoghi motivi poi è indispensabile partire sempre non dalle questioni di principio (conflitto d'interessi, attacco alla indipendenza della magistratura) ma dallo spiegare le conseguenze reali che le scelte di programma dei vari governi di centrodestra, dal nazionale sino a quello comunale, hanno e avranno sulle condizioni di vita materiali delle persone in termini di problemi reali (scuola d'élite, sanità a pagamento).


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