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Repubblica-Palermo-Compenso ridotto ai docenti la maturità finisce in polemica

Chi è commissario in più classi sperava in pagamenti doppi o tripli. Ma non sarà così Compenso ridotto ai docenti la maturità finisce in polemica SALVO INTRAVAIA Protestano per i compe...

30/06/2002
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la Repubblica

Chi è commissario in più classi sperava in pagamenti doppi o tripli. Ma non sarà così
Compenso ridotto ai docenti la maturità finisce in polemica

SALVO INTRAVAIA

Protestano per i compensi presidenti e commissari degli esami di Stato. I presidenti nominati nelle scuole paritarie, per gran parte provenienti da altre province, dovranno attendere ancora per ricevere anche un anticipo del compenso. Mentre per i commissari d'esame impegnati nelle scuole legalmente riconosciute non ci sarà l'atteso compenso doppio - o addirittura triplo - collegato all'impegno su due o tre classi. Molti presidenti per svolgere il mandato nelle scuole paritarie, palermitane o della provincia, hanno dovuto anticipare di tasca propria il pagamento delle spese d'albergo e di ristorante. Alcuni nei primi giorni della settimana prossima concluderanno tutte le operazioni d'esame, e vorrebbero tornarsene a casa, ma per ricevere quanto stabilito dal ministero dell'Istruzione dovranno attendere.
I soldi dei compensi per i presidenti e i commissari delle scuole paritarie, che per ragioni giuridicocontabili non possono essere accreditati direttamente alle scuole non statali, saranno versati nelle casse di istituti statali (scuoleappoggio) che penseranno al pagamento. E mentre le scuoleappoggio verranno individuate lunedì o martedì per completare la necessaria trafila burocratica occorrerà aspettare alcuni giorni. Dice Alessandro Buscami, dirigente della direzione scolastica regionale per la Sicilia: "Quest'anno la ragioneria provinciale dello Stato dovrà registrare tutti pagamenti". Ma ancora i soldi dalla direzione scolastica regionale devono arrivare ai Csa (gli ex provveditorati) e, da questi, alle scuole. Su 107 presidenti di commissione nominati in provincia, oltre il 20 per cento si trova in questa situazione.
Ancora peggio va per i docenti: sono stati buggerati dal cambio di una parola. Per il surplus di lavoro che dovranno svolgere (ma che hanno in parte già svolto) con gli alunni di due, o addirittura tre classi (una statale e il resto di scuola privata), non riceveranno un euro in più dei loro colleghi che svolgono gli esami in una sola classe. Ai primi di giugno al ministero dell'Istruzione è stato raggiunto e siglato l'accordo, contestato dalla Cgil Scuola, sui compensi per gli esami di Stato. Nel tradurre il testo dell'accordo nella circolare ministeriale del 12 giugno scorso, la parola "classe", a cui si faceva riferimento per i compensi aggiuntivi dei professori (massimo tre) è stata sostituita con "commissione". Risultato, le 60 classi delle scuole legalmente riconosciute della provincia abbinate ad altrettante classi di scuola statale non determineranno nessun compenso aggiuntivo perché la commissione è unica (contrassegnata da un codice meccanografico unico) e unico sarà il pagamento. Roberto Rincari, insegnante di Diritto, dice: "Sono indignato. Stiamo lavorando con grosse responsabilità senza sapere se verremo pagati e quanto". In provincia di Palermo sono quattro le commissioni che hanno in carico addirittura tre classi.


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