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Repubblica-Bologna-Madri e figli contro la Moratti arriva l'autunno caldo della scuola

Ieri in piazza Nettuno un altro pomeriggio di protesta contro i tagli delle cattedre e delle risorse Madri e figli contro la Moratti arriva l'autunno caldo della scuola IL...

02/10/2004
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la Repubblica

Ieri in piazza Nettuno un altro pomeriggio di protesta contro i tagli delle cattedre e delle risorse
Madri e figli contro la Moratti arriva l'autunno caldo della scuola
ILARIA VENTURI


LE mamme di Rioveggio sono arrivate sotto la fontana con il loro cartello: "Sono due anni che peniamo, la seconda sezione della scuola materna noi vogliamo". Le mamme di Grizzana e di Marzabotto, i cui figli hanno trovato posto solo in sezioni part-time, minacciano di andare a ritirare i loro figli più tardi, nell'ora del tempo pieno negato. Le mamme di Castel San Pietro raccolgono firme in solidarietà di chi ha il figlio ancora a casa perché non c'è posto. Le mamme di Bologna gridano: "Non tagliate i maestri". Mille proteste in una, tante voci di un unico coro che boccia senza appello la riforma Moratti e i tagli delle cattedre e delle risorse alla scuola pubblica.
Piazza Nettuno si riempie, per poi sfilare in corteo lungo via Indipendenza sino a piazza XX Settembre. Ma non sono i numeri che contano in questa ennesima manifestazione della scuola bolognese. Tornano a farsi sentire le mamme, si rivedono i bambini in piazza con i cartelli appesi al collo, "siamo tipi da tp (tempo pieno)", le canzonette dello Zecchino d'Oro sostituiscono gli slogan urlati ai megafoni, ci sono i giocolieri e un insegnante mascherato da Zorro firma autografi ai bambini promettendo più maestre e tempo pieno per tutti. E' la rabbia delle famiglie che si fa vedere tra i palloncini della Cgil scuola e qualche bandiera dei Cobas. E per la prima volta in piazza ci sono anche gli assessori. "La riforma Moratti mette in pericolo l'autonomia della scuola pubblica, sono qui per questo", spiega Milli Virgilio, assessore alla scuola in Comune. "Quando i cittadini lottano per i loro diritti fondamentali sono al loro fianco. E i diritti sono quelli di poter iscrivere i figli alla scuola dell'infanzia, di poter avere il tempo pieno e il sostegno all'handicap". Sulle nuove cattedre per le materne, dove la lista d'attesa in provincia è di 900 bambini, il ministero all'Istruzione ancora non ha dato il via libera dopo averle promesse a voce. "Sono telefonate quotidiane, ma non c'è nulla di scritto", dichiara Virgilio. L'assessore provinciale alla scuola Paolo Rebaudengo è pronto a convocare di nuovo l'assemblea dei sindaci e l'organismo provinciale per il miglioramento dell'offerta formativa per "vedere come muoversi se martedì prossimo non arriverà nessun segnale dal Ministero". "Anche l'impegno assunto di verificare in una settimana la situazione non è stato rispettato, abbiamo già avvisato i parlamentari eletti nel nostro territorio", aggiunge. Rebaudengo è pronto a una nuova battaglia.
"Ma ho ancora un barlume di speranza". Se la scuola è in agitazione, l'Università non è da meno. Il ministro è lo stesso. E la protesta, che parte dai genitori delle scuole materne, arriva nelle aule universitarie. I ricercatori chiedono al rettore Calzolari il blocco delle lezioni. I docenti idonei non ancora assunti nell'ateneo di Ferrara lo attueranno dall'inizio dell'anno accademico. Mentre i docenti della Facoltà di Lingue annunciano una giornata di mobilitazione martedì prossimo contro il disegno di legge delega sull'Università. "Un attacco gravissimo alla ricerca e all'autonomia universitaria". Il dissenso è contenuto in un documento approvato dal consiglio di Facoltà. Tra i punti la totale assenza di trasparenza e di discussione sulla riforma, la mancanza di una riflessione sulle nuove lauree triennali, il nuovo percorso formativo ritenuto "discriminante", la cancellazione del ruolo di ricercatore, l'istituzionalizzazione del precariato, l'assenza di risorse. "E' urgente - scrivono i docenti - pensare ad azioni di lotta che potrebbero essere condivise dalle altre facoltà dell'Ateneo". La protesta si farà sentire martedì alle 10 nell'assemblea di inizio anno accademico della Facoltà di Lingue. Saranno sospesi esami e lezioni e alle 12 i docenti si presenteranno in senato accademico per portare al rettore il documento firmato dal preside e dal consiglio. E' l'inizio dell'autunno caldo in via Zamboni.


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