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Repubblica-Bari-Topi, crepe e rischio amianto la mappa delle scuole a pezzi

IL RACCONTO A Cassano la materna è pericolante: bimbi a casa, maestre disoccupate Topi, crepe e rischio amianto la mappa delle scuole a pezzi All'alberghiero Perotti impo...

19/09/2004
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la Repubblica

IL RACCONTO
A Cassano la materna è pericolante: bimbi a casa, maestre disoccupate
Topi, crepe e rischio amianto la mappa delle scuole a pezzi
All'alberghiero Perotti impossibile fare pratica "Mancano cucine e bar speriamo negli stage"
L'accusa della Cisl "Ecco i risultati dei tagli nel settore dell'edilizia"
GIULIANO FOSCHINI


A Cassano c'è una lunga crepa sul muro che domani lascerà a casa - chissà per quanto tempo - 280 bambini di scuola materna e quattro maestre supplenti, che dunque per il momento si trovano anche senza lavoro. A Spinazzola, invece, i ragazzi della media De Cesare andranno a scuola di pomeriggio nel vicino istituto Mazzini: la loro scuola è sotto sequestro dal 3 agosto, perché piena zeppa di amianto. A Barletta in estate hanno verniciato le pareti di una elementare. Dimenticando però le finestre spalancate. Risultato: invasione di topi e prima campanella slittata di una settimana, causa disinfestazione. Poi ci sono i casi delle scuole baresi, dalle materne ai licei, che devono combattere con ascensori e termosifoni rotti, o aule che cadono a pezzi. C'è la scuola dell'infanzia su due piani (senza ascensore) e la classe con la finestra perennemente chiusa: se provi ad aprirla, hai buone possibilità di guadagnare qualche punto in testa. Questi sono soltanto alcuni casi dei disagi con cui convivono le scuole di Bari e provincia alla vigilia del primo giorno di scuola. "La situazione è davvero grave - attacca Lena Gissi della Cisl - ci sono sempre meno investimenti nel mondo dell'edilizia scolastica, un settore nevralgico".
La geografia degli scempi è omogenea in tutta la provincia, con picchi a Bari. L'ultimo e incredibile caso è però a Cassano Murge. La scuola materna Perotti, 280 bambini, ha rimandato l'inizio delle lezioni a causa di un'enorme crepa spuntata su un muro della scuola. "Dopo la segnalazione dell'ufficio tecnico ho subito rinviato l'inizio delle lezioni - spiega la preside Maria Rosaria Annoscia - e ora attendiamo gli accertamenti: non possiamo ancora dire di che entità sia il danno e quando i bambini potranno ritornare a scuola. Spero si tratti di pochi giorni". Delle possibili conseguenze è molto preoccupata la Cisl: "Con la riforma Moratti la scuola dell'infanzia non è scuola dell'obbligo. Dunque questi bambini andranno ad affollare altre classi, creando un evidente sovrannumero e difficoltà didattiche. Oppure pagheranno per frequentare una scuola privata". La Gissi è preoccupata anche per le sorti delle quattro docenti: "La loro assunzione è slittata. Speriamo solo temporaneamente".
Andranno a scuola, invece, dopo pranzo i ragazzini della media De Cesare di Spinazzola. La bonifica dall'amianto del loro istituto è ancora lontana, anche se in questi giorni è stato assegnato l'appalto per la bonifica. Così l'amministrazione ha deciso di utilizzare nel pomeriggio la centrale e "sana" scuola Mazzini. Anche a Bari il primo giorno di scuola coinciderà con un trasloco: 12 classi del liceo scientifico Scacchi trasferite al Pitagora. "Quest'anno - spiega il preside Emanuele Stellacci - abbiamo avuto un boom di iscrizioni: 1590 ragazzi erano troppi per la nostra struttura. Ringrazio il collega del Pitagora per l'ospitalità. Ma, seppur non per colpa sua, anche qui non mancano i problemi". Non di poco conto: "Non c'è il riscaldamento. Le classi sono al secondo piano e manca l'ascensore". La sede centrale non se la passa meglio: "Soprattutto al primo piano abbiamo problemi di umidità: nei laboratori c'è un tanfo insopportabile e l'intonaco cade a pezzi".
All'istituto alberghiero Perotti, nel quartiere San Paolo, è un problema di pratica. "Per cause di forza maggiore - spiega Lena Gissi - i ragazzi fanno molta teoria. Nonostante le mille promesse mancano infatti le cucine, le sale e il bar. Per testare le proprie capacità gli studenti devono aspettare gli stages". E poi le proteste dei circoli didattici periferici: "Ce n'è di tutti i tipi. Il problema principale è quello del sovraffollamento: tenere troppo bambini in un'aula è antididattico, ma anche pericoloso".
Nota di speranza: un professore di fisica, Giovanni Silvestri, due anni fa si incatenò ai cancelli della sua scuola, l'Ipsia di Gravina, completamente fatiscente. Domani sarà consegnata la nuova sede: "Ce la siamo meritata". Incatenati alla meta.


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