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Repubblica-Bari-Scuola, la rabbia dei precari

I TAGLI AL WELFARE Protesta davanti all'ex Provveditorato contro le graduatorie sbagliate e i punti sottratti che andrebbero a vantaggio dei "sissini" Scuola, la rabbia dei precari Duecento p...

29/07/2003
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la Repubblica

I TAGLI AL WELFARE
Protesta davanti all'ex Provveditorato contro le graduatorie sbagliate e i punti sottratti che andrebbero a vantaggio dei "sissini"
Scuola, la rabbia dei precari
Duecento professori "a rischio" bloccano il traffico in via Re David

"L'anzianità di servizio non conta più, rischi di essere superato da un qualsiasi diplomato"
Il dirigente del Csa assicura che le liste corrette saranno pronte già da venerdì
MICAELA ABBINANTE

Vito Maggi ha 38 anni, è laureato in Lingue, ha superato il concorso ordinario per l'insegnamento nel 2000 e l'anno scorso ha lavorato come operaio. Annalisa Lomuscio ha 37 anni, è laureata in Lettere classiche e in Scienze dell'Educazione, anche lei ha superato il concorso nel 2000 e per mettere al mondo un figlio aspetta di avere un impiego. Vania Lanfranchi ha 40 anni, è laureata in Lettere moderne, ha superato il concorso nel 1992 e nel 2000, vorrebbe insegnare nelle scuole superiori ma si accontenterebbe anche delle aule di asilo.
Vito, Annalisa e Vania hanno una cosa in comune: sono precari storici, arrabbiati. Perché a loro sono stati negati i 18 punti della speranza per avere un lavoro (della durata di un anno) e perché i loro nomi si sono persi nelle graduatorie bloccate, sbagliate, ricompilate. Sono arrabbiati tanto da avere dato vita, con duecento loro colleghi, a una manifestazione di protesta che, ieri mattina, ha creato uno scompiglio tale davanti alla sede del Csa (l'ex-provveditorato) di via Re David da rendere necessario l'intervento di carabinieri, vigili urbani e polizia.
I precari "storici" bloccavano il traffico chiedendo il "rispetto della certezza dei diritti". Per conoscere il loro posto in graduatoria dovranno aspettare fino a venerdì 1 agosto. Parola del provveditore Fabio Scrimitore, dirigente del Csa di Bari, che ha aggiunto "dopo la pubblicazione delle graduatorie, lunedì 4, sarà pubblicato il calendario delle convocazioni per le nomine con l'elenco dei posti disponibili mentre il 25 agosto saranno fatte le nomine prima nelle scuole polo (Romanazzi, Euclide, Salvemini) e poi nelle altre". Parole rassicuranti, ma non troppo. Almeno per chi, come Francesco Matera, marito di una precaria storica, continua a chiedersi "come mai non venga rispettata la legge 333 del 2001 che prevede il passaggio di competenze ai presidi nel caso di superamento del limite massimo previsto per la pubblicazione delle liste definitive e ancora come è possibile che le stesse liste definitive, che possono essere contestate solo al Tar, vengano pubblicate solo lunedì, cioè in pieno periodo di vacanze".
Ma le domande non finiscono qui. Annalisa, per esempio, si chiede come mai non ci sia parità tra i "sissini" (gli abilitati tramite concorso Ssis) e gli storici (gli abilitati tramite concorso ordinario e riservato): "Se i sissini superano l'esame con il massimo del voti - precisa Annalisa - ottengono trentasei punti in graduatoria mentre gli altri ne ventisette". Vito invece non può fare a meno di interrogarsi su quale sarà il suo futuro nel caso in cui i diciotto punti in meno lo rendano non idoneo all'insegnamento: "Nonostante l'anzianità di servizio acquisita nel corso degli anni e nonostante le precedenti esperienze lavorative, se non lavoro il prossimo anno non ottengo i dodici punti che mi spettano e rischio di essere superato da un "sissino" che ottiene all'esame di abilitazione il massimo dei voti".
E ancora c'è chi si domanda, semplicemente e candidamente, perché non venga rispettata la legge. "Stando alle norme, il numero degli insegnanti specializzati - fa notare ancora Annalisa Lomuscio - deve essere stabilito in base all'effettiva necessità, ma la "lista 43" per i laureati in lettere per le scuole medie è composta già da 1091 candidati, un numero più che sufficiente per coprire le reali esigenze. Eppure la lista non viene ancora bloccata e si continuano a reclutare sissini senza che ci sia l'effettivo bisogno". Semplici interrogativi con risposte difficili, solo perché possono cambiare la vita di chi ha studiato per insegnare e magari a quaranta anni (nel casi migliori) sta ancora aspettando di portare a casa uno stipendio e una certezza.


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