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Repubblica-Bari-Presidi in rivolta: ridateci i prof di sostegno

LA PROTESTA La Finanziaria ha dimezzato il numero degli insegnanti incaricati di seguire gli alunni gravemente handicappati Presidi in rivolta: ridateci i prof di sostegno Taranto...

30/07/2003
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la Repubblica

LA PROTESTA
La Finanziaria ha dimezzato il numero degli insegnanti incaricati di seguire gli alunni gravemente handicappati
Presidi in rivolta: ridateci i prof di sostegno
Taranto, lettera di trentadue dirigenti scolastici contro i tagli
MICAELA ABBINANTE


TARANTO - Puntuale e inesorabile come l'inizio della scuola, ingiusto come il più triste dei disagi. Il taglio degli insegnanti di sostegno, che dovrebbero garantire il diritto all'educazione degli studenti con handicap gravi e gravissimi, ha indignato i dirigenti scolastici della provincia di Taranto. Che, in trentadue, hanno sottoscritto, insieme con le associazioni e i rappresentanti sindacali, un documento di denuncia indirizzato al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Puglia e al dirigente del Centro servizi amministrativi (l'ex provveditorato) per la provincia di Taranto.
Al centro delle proteste dei dirigenti scolasti la decisione, presa in sede di approvazione della legge finanziaria, di ridurre il numero degli insegnanti di sostegno che spettano a ogni istituto e a ogni alunno affetto da handicap "in un'ottica di calcolo meramente ragioneristico - si legge in un comunicato - che difficilmente si incontra con le intenzioni di chi si occupa di integrazione scolastica non in maniera burocratica e formale, ma privilegiando una scuola di persone e non di numeri".
Emblematica la storia di Tommaso Anzoino, preside del liceo classico Archita di Taranto, che quest'anno, nonostante la lunga tradizione di integrazione degli studenti definiti con "limitazione dell'attività personale", dovrà fare i conti con importanti limitazioni all'attività di sostegno. A settembre, infatti, nelle aule del liceo che dirige ci saranno quattro alunni con handicap, ma gli insegnanti per loro saranno in tutto due anziché uno per alunno. E non solo. Questo significherà che le ore di insegnamento e di educazione dedicate a ogni singolo alunno saranno dimezzate: la presenza degli insegnanti di sostegno non sarà più garantita per diciotto ore, ma per la metà. "Decidere di fare economia privando di un servizio essenziale soprattutto quelli che ne hanno più bisogno non è giusto - commenta Anzoino - perché a questi ragazzi andrebbe garantito il massimo del sostegno. Uno dei miei alunni quest'anno frequenterà l'ultimo anno scolastico e proprio nel momento di maggiore bisogno non potrà contare sulla presenza di un sostegno particolareggiato".
Il malcontento, in realtà, non riguarda solo gli insegnanti e i presidi ma si allarga facilmente a coinvolgere le famiglie. Quelle che, da due anni a questa parte, devono fare i conti con le difficoltà di non avere più come punto di appoggio la scuola. È passato solo un anno da quando alcuni genitori si sono incatenati davanti alla prefettura di Taranto per protestare contro la mancanza degli insegnanti di sostegno. "La protesta parte da noi perché a noi è rimandato il dovere di garantire la migliore educazione possibile a tutti gli alunni - precisa Marcella Battafarano, presidente del collegio dei dirigenti scolastici - ma coinvolge necessariamente anche i genitori. Loro giustamente contano sulla nostra presenza e, ingiustamente, devono provvedere da soli alla corretta educazione dei propri figli".


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