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Repubblica-Bari-Cattedre cancellate, i sindacati preparano lo sciopero

Cattedre cancellate, i sindacati preparano lo sciopero La scure su medie e superiori ANNA GRITTANI Meno 232 posti è l'ultima parola dell'Ufficio scolastico regionale per le scuole superior...

04/04/2002
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la Repubblica

Cattedre cancellate, i sindacati preparano lo sciopero
La scure su medie e superiori

ANNA GRITTANI

Meno 232 posti è l'ultima parola dell'Ufficio scolastico regionale per le scuole superiori della Puglia. Per sottrazione, meno 229 cattedre è il responso delle medie. Questo è il dato nei confronti del quale "si orienta" la massima autorità pugliese dell'istruzione. L'hanno comunicato ieri pomeriggio il direttore regionale Giuseppe Fiori e il dirigente Corrado Nappi nel corso di un incontro con i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals. In pratica nel meccanismo della sottrazione tutta rivolta a totalizzare la decurtazione di 744 cattedre, si era partiti da un totale di 363 posti da eliminare alle superiori, poi però, cammin facendo, il numero è stato ridimensionato perché altri ottanta posti sono stati tolti alla scuola elementare e cinquantuno alla media. Quest'ultima notizia è stata comunicata ieri ai sindacati, che più indispettiti che mai, hanno deciso di non revocare lo stato di agitazione, anzi di inserire questa motivazione nello sciopero generale del 16.
Naturalmente nella disputa scolasticomatematica, ciascuna delle parti ha i suoi perché: da un lato c'è l'esecuzione di un ordine preciso, dall'altra l'interesse a salvaguardare scuola pubblica e posti di lavoro. La vicenda comincia a febbraio quando Letizia Moratti, dolce come non mai, annuncia che nell'anno scolastico 20022003, sarebbero state tagliate in tutta Italia 8500 cattedre, 744 in Puglia. E questo è un ordine. L'ufficio scolastico regionale si attiva per ripartire, tra le scuole di ogni grado, la decurtazione dei posti. L'operazione completa richiederà un mese e mezzo di tempo. Si comincia dalle elementari, dopo una previsione di 203 posti in meno, si arriva a 283 per favorire le scuole superiori, mentre alle materne, vista la richiesta e le liste d'attesa, non vengono operati tagli. L'operazione successiva riguarda le superiori ma, per sottrazione, dà automaticamente i risultati delle medie.
Eccoli. I posti in organico per il 20022003 sono a Bari 5058, novantadue in meno rispetto all'anno in corso, a Foggia 2508 cioè 31 di meno, Lecce è al terzo posto con un organico di 2448 posti e un taglio di 47, Taranto quarta con 1888 cattedre confermate e quarantadue cestinate, ultima Brindisi dove gli organici sono 1224 e i tagli diciassette. Superfavorite le superiori per una questione di iscrizioni. Queste sono passate dalle 215mila 81 dell'anno scorso alle 220mila 246 di quest'anno, quindi, secondo le previsioni, ci saranno oltre 5000 alunni in più. Ecco perché la scure dei tagli non poteva accanirsi come alle elementari. Il risultato dell'operazione ha portato a totalizzare 7325 posti a Bari (107 in meno rispetto all'anno precedente), 4031 a Lecce (32 in meno), 3535 a Foggia (29 in meno), 3034 a Taranto (38 in meno), 1816 a Brindisi (26 in meno). Tutt'altro che soddisfatti i sindacati, che puntavano al ritocco di quel 744. Prevedibile la pioggia di critiche. "Hanno ridotto la sofferenza delle superiori di 131 posti, ma l'offerta formativa è danneggiata dice Gianni Milici della Cigil , l'intento è depauperare la scuola pubblica dove non si intende investire. Così continueremo la protesta perché il segnale arrivi al ministero. Le scuole da sole non potranno fare molto: ci sarà posto solo per le lezioni frontali". È d'accordo Attilio D'Ercole della Cisl quando dice che "l'operazione di compensazione è una coperta troppo corta. E il disagio alle superiori resta tale" e si lamenta per "l'assenza totale dell'Ufficio scolastico e delle forze politiche di fronte all'abbassamento qualitativo della scuola". Per Andrea Misceo della Uil "c'è rammarico perché non sono avvenute modifiche rispetto al primo incontro con Fiori. Ecco perché lo stato di agitazione rimane inalterato". A tutti risponde con grande serenità lo stesso direttore: "Il decremento dei posti dice ruota attorno all'uno per cento. Si tratta quindi di un valore minimo che corrisponde al venir meno di un certo numero di classi"


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