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Repubblica-Bari-Aumentano gli studenti, le classi no

Dai numeri arriva una clamorosa smentita delle affermazioni del ministero: cresce la domanda in tutta la regione Aumentano gli studenti, le classi no Riaprono le aule. I sindacati: distr...

17/09/2002
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la Repubblica

Dai numeri arriva una clamorosa smentita delle affermazioni del ministero: cresce la domanda in tutta la regione
Aumentano gli studenti, le classi no
Riaprono le aule. I sindacati: distruggono la scuola pubblica
Lembo (Cgil): "È evidente che stanno facendo passare un progetto di ridimensionamento per rinnovamento"
ANNA GRITTANI


Tra oggi e giovedì saranno in classe tutti i 689.411 bambini e ragazzi iscritti nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado. Sono cresciuti di un bel po': rispetto all'anno scorso risultano 6.587 in più. Tuttavia saranno divisi in 1621 classi in meno e avranno a propria disposizione un numero di insegnanti nettamente inferiore. Perché i posti nell'organico di fatto quest'anno sono 911 in meno e i docenti titolari di cattedra 1698 in meno. Questa la situazione della scuola pugliese fino a ieri.
Infatti, in questa istantanea, compaiono per la prima volta i totali dei ragazzi iscritti nelle scuole pugliesi fino a ieri. I numeri danno ragione ai sindacati, che avevano più volte postulato la causa delle superiori per ottenere una riduzione nel taglio delle cattedre voluto dalla Moratti. Erano 744 i posti da decurtare e così è stato fatto. Con questi risultati per la prima volta palpabili. La popolazione scolastica degli iscritti si è ridotta numericamente per le scuole materne (57 in meno), elementari (4110 in meno) e medie (486 in meno), al contrario per le superiori è cresciuta di 11.240 unità, nonostante ciò a disposizione dei ragazzi ci sono 1540 classi in meno rispetto all'anno scorso. Vuol dire, calcolatrice alla mano, che le classi saranno molto più numerose. Infatti si passa da 18,5 ragazzi per classe nell'anno 2001-2002 a 22,5 nel 2002-2003. Si tratta di un calcolo in media. Nella realtà, si sa che ci potrebbero esserci, a seconda delle scuole, classi con meno di venti alunni e classi con più di trenta. Tornando alle scuole materne, il dato numerico di 57 bambini in meno non ha nessun significato perché registra solo il numero degli iscritti e non quello dei bambini in lista d'attesa, dirottati per la maggior parte alle scuole private. Per i più piccoli ci sono 10 classi in meno, probabilmente compensate con il prolungamento dell'orario fino alle 16 in scuole dove non c'era. Per gli alunni delle elementari, invece, le classi in meno sono 81; a sorpresa, per i ragazzi delle medie, aumentano di 10, probabilmente a causa delle tante segnalazioni piovute ai Csa (ex provveditorati) e all'Ufficio scolastico regionale da parte delle scuole a rischio, che in quanto tali hanno bisogno di classi meno numerose. Alle superiori, invece, ci saranno mediamente cinque ragazzi in più per ogni classe.
Indignato, a dir poco, il commento della Cgil scuola. "Resta molta amarezza '#8211; dice Maurizio Lembo della segreteria provinciale '#8211; rispetto ai proclami di una scuola che marcia trionfante verso la riforma e la riorganizzazione. È evidente che stanno facendo passare un progetto di ridimensionamento per rinnovamento. Stanno avviando una sperimentazione senza organico e con i fondi sottratti alle scuole o, per le superiori, all'Europa. La nostra indignazione cresce di fronte ai numeri, in particolare per il dato in negativo degli insegnanti di ruolo. È solo ridimensionamento fatto passare per innovazione della scuola italiana".


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