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Messaggero Veneto-La Cgil: diplomi facili alla maturità

Nel mirino l'iter formativo compiuto dai candidati esterni, provenienti per lo più da scuole paritarie La Cgil: diplomi facili alla maturità Il sindacato parla di 'commissioni fatte in casa' e ag...

18/09/2002
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MessaggeroVeneto

Nel mirino l'iter formativo compiuto dai candidati esterni, provenienti per lo più da scuole paritarie
La Cgil: diplomi facili alla maturità
Il sindacato parla di 'commissioni fatte in casa' e agevolazioni per chi viene dalle private

Un'indagine di Cgil scuola mette sotto accusa i numeri 'sospetti' dei recenti esami di Stato, quella maturità rivista e corretta nell'edizione 2002 dal ministro dell'Istruzione Moratti. L'analisi parte dal fattore candidati: interni o esterni e ammessi con un iter lampo all'esame, magari dopo il 'salto in lungo' degli anni canonici del quinquennio. L'ipotesi di fondo dello zoom statistico porta a colpire il fenomeno dei 'diplomi facili' come frutto maturo '#8212; è il caso di dirlo, per Cgil scuola '#8212; di commissioni 'fatte in casa', in particolare negli istituti paritari.
"I dati della nostra inchiesta snocciolano una realtà che avevamo intuito e denunciato '#8212; spiegano i sindacalisti cigiellini di Pordenone '#8212;: gli alunni candidati esterni si concentrano soprattutto nelle scuole paritarie e il fenomeno di quelli che 'saltano' gli anni di studio esiste quasi esclusivamente nelle private. Per esempio nel Pordenonese sono stati 12 i candidati nelle paritarie ammessi all'esame per via "abbreviata" o merito e nessuno nelle statali (a livello nazionale mille 729 nelle paritarie e 710 per le statali). E pensare che quando denunciavamo la riapertura dei 'diplomifici', viste le norme introdotte dalla finanziaria 2002, ci accusavano di fare politica! Fra le tante valutazioni che ci hanno portato a contrastare la modifica delle commissioni giudicatrici con esaminatori tutti interni, ricordiamo che abbiamo denunciato l'avvio di una fase che porta dritta alla perdita di valore legale del titolo di studio e il fatto che l'assetto interno delle commissioni è assai favorevole alla ricostituzione dei diplomifici. Continueremo a difendere il valore del diploma, contro le scelte dequalificanti del ministero Moratti".
Le percentuali nazionali esibite e documentate dai cigiellini rimarcano la differenza delle cifre nel rapporto tra gli alunni ammessi con l'abbreviazione del corso di studi in classi delle scuole statali, pari allo 0,17, con il 4,84 in classi paritarie e il più alto 8,48 per cento in quelle di istituti legalmente riconosciuti. Per il sindacalista di Cgil Gianfranco Dall'Agnese, la realtà di Pordenone rifrange esattamente l'identikit nazionale emerso dall'indagine e non ha peli sulla lingua nel 'j'accuse' a un esame spesso troppo facile.
"Al tempo degli esami di Stato, o della vecchia maturità, caratterizzati da commissioni con esaminatori esterni, la selezione era più elevata - sottolinea il trend Dall'Agnese -, in particolare nelle scuole private laiche. Ora il risultato dell'ultima sessione degli esami dimostra che le commissioni tutte interne non danno garanzie di obiettività di giudizio (gli esaminatori sono assunti quasi tutti con contratti 'a tempo'), tanto che molti studenti che hanno abbandonato gli studi nella statale raggiungono improvvisamente risultati buoni e più che buoni. C'è qualcosa che non va, a nostro giudizio. Bisogna ritornare a un esame di Stato più rigoroso, capace di ridare valore a un titolo di studio che rischia il declassamento a livello europeo. Riproporre le commissioni tutte esterne, oppure con una maggioranza di commissari che non appartengono al consiglio di classe dell'istituto, è una necessità evidente. L'ultima edizione dell'esame non ci ha proprio convinto: ricordiamo che parità per le scuole ex-private deve significare stessi diritti ma anche stessi doveri degli istituti statali e auspichiamo una serietà aggiunta al diploma delle superiori".
Chiara Benotti


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