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Mess.Veneto-Sì alla pace, no alla Moratti

sindacati: adesioni allo sciopero dei professori fino all'80%, per il ministero solamente il 38% "Sì alla pace, no alla Moratti" Docenti e ragazzi in piazza per la scuola, ma anche per l'Iraq ...

25/03/2003
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MessaggeroVeneto

sindacati: adesioni allo sciopero dei professori fino all'80%, per il ministero solamente il 38%
"Sì alla pace, no alla Moratti"
Docenti e ragazzi in piazza per la scuola, ma anche per l'Iraq

ROMA. Protestano sempre più forte gli studenti che non vogliono la guerra. E ieri, approfittando dello sciopero di professori e addetti alla scuola per il contratto nazionale (scaduto da 15 mesi) indetto per la prima volta da tutte le sigle sindacali, autonomi compresi, ancora una volta le strade di tutte le città italiane sono state percorse dalle bandiere arcobaleno della pace. Tre quattro appuntamenti solo a Roma, uno vicino all'ex provveditorato, l'altro a Piazza Venezia dove ormai stazionano le delegazioni di Greenpeace e dei gruppi pacifisti più militanti, altri ancora davanti al ministero dell'istruzione.
"Fuori l'Italia dalla guerra, fuori la guerra dalla storia", dice uno striscione portato dai ragazzi alla testa di un corteo. I sindacati azzardano che, disseminati nelle strade italiane, ci siano state dalle centocinquantamila alle duecentomila persone. Ma quanti studenti esattamente non si sa. Si presume che i giovani pacifisti abbiano dato vivacità e corpo ai cortei nelle maggiori città italiane.
"Uno straordinario successo" ha definito il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani "lo sciopero della scuola. Si è trattato di una mobilitazione importante, ma è chiaro che in queste ore drammatiche di guerra, le manifestazioni di tutta Italia abbiano anche assunto un carattere forte di impegno di studenti, professori e presidi per la pace". Secondo le organizzazioni sindacali sono restate chiuse dal 60 all'80 per cento le scuole di tutta la penisola. Secondo il ministero,invece, avrebbe partecipato all'astensione dal lavoro solo il 40 per cento.
Unicobas spiega che la differente valutazione è dovuta anche al fatto che molte scuole sono restate completamente chiuse e quindi i dati delle assenze saranno portate al ministero solo stamane. Resta il fatto che ancora una volta, come in tutte le altre città del mondo, si è manifestato. "Né Usa né Islam" è scritto su un cartello di un insegnante che comunque vorrebbe anche il contratto nazionale e, spiega, vorrebbe non dover fare i conti con le classi "scoperte" perchè il taglio degli organici fa perdere lezioni agli studenti.
Il segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturani ha parlato di uno sciopero riuscito "oltre ogni rosea previsione", reclamando "una inversione di tendenza della politica scolastica" e una convocazione da parte del ministro". Molti i cartelli con due "no", uno alla guerra e uno alla "controriforma" Moratti e due sì alla pace e alla scuola pubblica di qualità.
Secondo la Cgil scuola, a metà mattina già erano 160 mila le persone che hanno partecipato alle manifestazioni regionali. Circa 60 mila a Milano, 25 mila a Bologna, 20 mila a Torino. "Le più alte adesioni mai registrate" ha detto Giancarlo Patta segretario confederale della Cgil.
Antonella Fantò


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