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Mess.Veneto-Gorizia-Scuole, nuovi tagli al personale docente

Scuole, nuovi tagli al personale docente INTERROGAZIONE DI MARAN Meno insegnanti pe...

08/01/2004
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MessaggeroVeneto

Scuole, nuovi tagli al personale docente
INTERROGAZIONE DI MARAN


Meno insegnanti per le scuole della provincia di Gorizia. Una nuova riduzione del personale docente è in vista per il prossimo anno scolastico 2004-05: 499 posti invece di 545 secondo i dati forniti dalla sottosegretaria all'Istruzione Aprea, 46 meno di quest'anno, di cui sei soltanto nelle scuole di lingua slovena, per cui sono stati previsti complessivamente 37 insegnanti.
A sollecitare una quantificazione dei ventilati tagli in nome della razionalizzazione scolastica che colpiranno anche le altre province della regione, seppure in misura minore, è stato il deputato diessino del collegio di Gorizia, Alessandro Maran, con l'ennesima interrogazione parlamentare sull'argomento.
"A fronte di una politica scolastica che vive nell'incertezza data dall'oggettiva e costante diminuzione della popolazione studentesca ha commentato al telefono da Roma Maran , bisogna lavorare per correggere la realtà, non semplicemente inventare dei numeri".
La linea del governo non piace all'opposizione, che vede in questa serie di riduzioni un "serio rischio per la qualità formativa e didattica della scuola", ma per ora si tratta solo cercare di mantenere aperti dei margini di manovra. Come ha spiegato anche il dirigente del Provveditorato agli studi di Gorizia, dottor Roberto Telesforo, si tratta ancora di numeri indicativi, suscettibili di molte variazioni nei prossimi mesi.
"Per prima cosa ci tengo a dire che questi dati io non li ho ancora ricevuti ha commentato il dirigente goriziano e comunque sia, il 10% mi sembra decisamente improbabile come percentuale finale. Una riduzione di questo genere ci metterebbe certo di fronte a non pochi problemi".
Non è ancora il momento di preoccuparsi però, proprio perché ci sono ancora molte variabili da considerare ed è presto per credere a numeri ufficiali. Tanto per cominciare, i termini di iscrizione alle scuole scadono appena il 31 gennaio. Ciò significa che soltanto a inizio febbraio gli istituti saranno in grado di suddividere gli alunni e formare le classi e, conseguentemente comunicarle al provveditorato contestualmente al numero di cattedre previste.
"Inoltre spiega ancora Telesforo il direttore generale regionale Pier Giorgio Castaldi, a cui fanno capo i quattro provveditorati delle province, potrebbe tranquillamente ottenere in seguito delle deroghe ai numeri citati dalla sottosegretaria in prima istanza, sulla base delle esigenze reali del territorio". Un'altra carta da giocare in caso di necessità è il rimpasto dei posti assegnati complessivamente alla regione Friuli-Venezia Giulia: riuniti collegialmente i direttori dei Provveditorati potrebbero "spartirsi i docenti" non seguendo le indicazioni del ministero ma cercando di mediare secondo le necessità di ciascuna provincia.
Infine, alcuni dati storici sulla popolazione studentesca delle scuole provinciali, direttamente interessata da queste decisioni. Vent'anni fa gli istituti dell'Isontino e del capoluogo contavano 24 mila alunni, mentre oggi sono poco più di 15 mila 500. Nonostante ciò, dopo anni di trend negativo, lo scorso anno si è registrato un cambio di tendenza, dovuto soprattutto ai flussi migratori. Le famiglie degli immigrati extracomunitari, infatti, sembra che comincino lentamente a compensare la bassissima natalità che caratterizza anche la nostra provincia.
Francesca Pozzar


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