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Mattino-Padova-Duecento docenti perdono la titolarità della cattedra

PER LA NUOVA LEGGE MORATTI Duecento docenti perdono la titolarità della cattedra Avevano atteso lunghi anni prima di entrare in ruolo e di ottenere la titolarità definitiva di ...

05/07/2003
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Il Mattino

PER LA NUOVA LEGGE MORATTI
Duecento docenti perdono la titolarità della cattedra

Avevano atteso lunghi anni prima di entrare in ruolo e di ottenere la titolarità definitiva di una cattedra sempre nella stessa scuola. Dal prossimo 1° settembre, invece, dovranno tornare a far parte del poliedrico pianeta della precarietà e rischiano di girare da una scuola all'altra.
Sono i circa duecento docenti che in provincia di Padova hanno perso la titolarità della propria cattedra perché, in base alla nuova normativa introdotta dal ministro Letizia Moratti all'interno dell'ultima legge Finanziaria, le ore settimanali d'insegnamento non raggiungono le diciotto di cattedra.
In pratica sono tutti gli insegnanti, il cui orario complessivo era costituito da quattordici ore, più quattro a disposizione, oppure da altre formule simili.
Tra le "vittime" illustri di questa nuova disposizione ministeriale c'è anche il segretario provinciale della Cgil-Scuola, Salvatore "Totò" Mazza, che è docente dell'Itis di Mortise Francesco Severi in distacco sindacale. Anche lui ha perso la titolarità di cattedra e quindi, quando rientrerà ad insegnare, rischia di essere "sbattuto" da una scuola all'altra come uno zingaro. "Gli effetti di tale provvedimento ricadranno, però, pesantemente, sui supplenti - dice Mazza - In pratica, mentre i perdenti titoli, chiamati anche soprannumerari, potranno essere nominati in scuole diverse dalle proprie, dove non raggiungono le 18 ore complessive di cattedra, i più penalizzati saranno i precari perché non potranno più andare ad occupare cattedre che spetteranno a noi".
"L'allarme sui nuovi soprannumerari è stato dato dai sindacati del settore ma anche dall'Osservatorio del cittadino, costituito all'interno dell'amministrazione provinciale". Nelle ultime settimane - dice Nicola Ramundo, responsabile dell'Osservatorio - sono stati numerosi i docenti perdenti posto che si sono rivolti al mio ufficio. Sono tutte persone, quasi sempre sposate e con figli a carico, che da settembre saranno catapultate di nuovo nel mondo della precarietà e dell'incertezza a causa di una legge iniqua, iniqua,che non ha tenuto conto dei diritti acquisiti dai lavoratori della scuola". (f.pad.)


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