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Mattino-PAdova-Atenei in piazza contro la Moratti

Atenei in piazza contro la Moratti L'astensione riesce: università deserte, cortei e occupazioni I rettori bacchettano il ministro: basta con le demagogie ...

03/03/2005
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Il Mattino

Atenei in piazza contro la Moratti
L'astensione riesce: università deserte, cortei e occupazioni I rettori bacchettano il ministro: basta con le demagogie


ROMA. Atenei deserti, cortei, occupazioni, assemblee aperte, catene umane, come non se ne vedevano dai tempi della Pantera. Lo sciopero, che ha visto ieri gli universitari incrociare le braccia contro il disegno di legge delega sullo stato giuridico della docenza universitaria, ha visto un'ampia partecipazione. Secondo la Flc-Cigl, le adesioni superano il 60% con punte dell'80%. "La lotta sarà intensificata se non si registrerà un cambio deciso di direzione", ha detto il segretario generale Enrico Panini.
Occupazioni a Bari, Torino, Pisa, a Roma La Sapienza deserta, a Milano e Padova atenei circondati da catene umane. Tra le richieste, il ritiro del provvedimento ora alla Camera. "Si introducono norme come l'apertura dei concorsi ad associato senza limiti numerici, ma senza soldi: un evidente intento preelettorale", ha detto Panini. Alla protesta hanno aderito anche i precari, ma persino molti studenti. E sulla protesta ha espresso solidarietà la Conferenza dei rettori (Crui), che ha indetto a Roma un'assemblea aperta alla stampa durante la quale ha precisato i motivi del dissenso. A poco è valso infatti ieri l'annuncio, proprio alla vigilia dello sciopero, di un nuovo emendamento al decreto al fine di mantenere la legge delega per reclutare professori (e dunque i concorsi). Il Presidente della Crui, Piero Tosi, incontrerà oggi il Ministro Letizia Moratti ma, ha precisato, "la situazione delle università è drammatica" e "bisogna uscire dai fini elettorali che inducono alla demagogia e con "costi assolutamente insostenibili per le università, in evidente contrasto con ogni ipotesi di seria programmazione delle risorse".
I promotori dello sciopero hanno indetto una nuova manifestazione nazionale prima di Pasqua, ma la data è legata all'iter parlamentare del provvedimento. A fianco del mondo accademico si sono schierate le forze di opposizione.


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