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La Sicilia-Stop al concorso per i presidi, ministro ci ripensi

Stop al concorso per i presidi, ministro ci ripensi Onorevole ministro Tremonti, ci risiamo. Ritenevamo che l'avvento del nuovo governo, di cui Ella è autorevole esponente, portasse per la scu...

08/04/2002
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La Sicilia

Stop al concorso per i presidi, ministro ci ripensi

Onorevole ministro Tremonti,
ci risiamo. Ritenevamo che l'avvento del nuovo governo, di cui Ella è autorevole esponente, portasse per la scuola italiana un venticello di auspicato favore. Non che si pretendessero miracoli, (quelli - per chi ci si crede, appartengono al buon Dio!), ma di provvedimenti sensati, per non dire urgenti, di questi sì che credevamo a buon diritto di averne a sperare.
Giorni fa sul nostro quotidiano avevamo "reclamizzato" l'imminente bando per 3500 posti di dirigente scolastico, di cui ben 1500 riservati ai precari in servizio da anni.
Ella sa, signor ministro, che con i tempi che corrono gestire una scuola di qualunque dimensione non è facile. Il dirigente, se tale veramente è, lascia casa di buon mattino e rientra a sera. Ha da fare con alunni non tutti docili, con genitori spesso agitati, con docenti non sempre di ottimo livello, con personale Ata che reclama i suoi buoni diritti sovente negati per scarsezza di fondi, con gli Enti locali che offrono servigi a singhiozzo, con corsi di recupero spesso mal pagati e - non ultimi - con le decine di fax quotidiani che sforna la sua stimata collega Moratti.
Ora la nostra sorpresa è che il concorso per il rituale "contenimento della spesa", pronto già ad essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, è stato bloccato. Ma possibile, signor ministro, che quando si tratta di contrarre le spese, le brusche frenate debba subirla la scuola?
Tutti i politici di destra e di sinistra, durante la campagna elettorale, ci avevate assicurato per la scuola attenzione particolare, provvidenze straordinarie, auree carriere per dirigenti, docenti e in genere operatori...
Poi puntuale è arrivata la cancellazione, del resto onestamente annunciata, della riforma Berlinguer. Si è dato corso tra mille difficoltà ad una controriforma diversa da quella varata dal centrosinistra. Insomma, la "ventata" c'è stata. Nell'ottica dei comuni osservatori di sterzate positive se ne sono contate, come anche di interventi poco apprezzabili.
Ora il suo è però un provvedimento davvero "scandaloso". Paolo, ammiratissimo santo della nostra Chiesa, verrebbe in suo soccorso con il conosciutissimo: "Oportet ut scandala eveniant!", ma stavolta nemmeno il Santo può giustificare la Sua impennata ragioneristica"... Perché mai la scuola, deve sempre subire? Danno e beffe. Perché - ci si consenta direbbe il premier Berlusconi - strappare non solo a 3500 aspiranti, dirigenti, ma soprattutto a 1500 precari quella serena speranza di una sollecita sistemazione, è stato un gesto politicamente scorretto. Inaccettabile.
La categoria dei dirigenti precari ha dichiarato lo stato di agitazione. Ma, il governo nella sua collegialità - ne siamo certi - di quella agitazione non terrà conto alcuno. Mica i precari sono piloti e ferrovieri...
Salta però una parte notevole della credibilità governativa. Dal ministro Moratti, che passa per decisionista, si aspetterebbe un pugno sul tavolo.
Noi, per la parte nostra, signor Ministro, la inveteremo proprio in questo caso a lasciare da parte il decologo ragioneristico e a riparare in prima persona l'erroraccio commesso. Di quegli errori il Suo, che nella scuola del buon tempo antico, si segnavano con la matita blu. Non se l'abbia a male, signor ministro. Stavolta Ella l'ha fatta grossa! Con stima.
Girolamo Barletta


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