La Sicilia-I sindacati:la Moratti sapeva

ROMA '#8211; La tragedia di San Giuliano di Puglia ripropone il tema della sicurezza nelle scuole. Entro il 2004 (la legge n.46 è stata approvata nel 1990 ma la sua applicazione è slittata di ben 14 anni) gli enti locali hanno l'obbligo di mettere le aule a norma, ma questo sarà impossibile senza una sovvenzione governativa. Oltre ai sindacati, la situazione di stallo delle attività di edilizia scolastica viene nuovamente sollevata anche da comuni e province. Sotto processo il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti che sapeva, da almeno otto mesi, che 57 scuole italiane su cento sono fuorilegge dal punto di vista dell'agibilità statica, eppure non ha fatto nulla per risolvere il problema nè ha appoggiato le richieste economiche degli enti locali nella finanziaria.
Dallo studio che porta l'intestazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e che s'intitola "La cultura della sicurezza nella scuola. Il punto sullo stato di applicazione della legge 626/94", datato febbraio 2002, emerge infatti un quadro sconfortante. Nella ricerca (che si riferisce a 9.728 scuole su 10.824) si legge che il 10,7% degli edifici scolastici non riceve manutenzioni da 5 anni o più. Inoltre, 5.468 scuole italiane (il 57,02%) sono sprovviste del certificato di agibilità statica (lo stesso parametro sul quale si giudica l'idoneità a sopportare un terremoto). Addirittura 7.021 (il 73,1%) non hanno nemmeno il certificato di prevenzione incendi, mentre in quasi 2000 istituti (il 20,9%) non sono mai state effettuate prove di evacuazione. In Molise, poi, la situazione che emerge dallo studio ministeriale è tra le peggiori d'Italia: il 62,79% delle scuole non ha il certificato di agibilità statica, l'85% è sprovvisto del certificato anti-incendio. In un istituto su tre non si fanno i test di evacuazione.