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Alto Adige-Brocca:Troppa furia innovativa,non siamo allo sfascio

Troppa furia innovativa,non siamo allo sfascio Al Teatro Comunale l'esperto critica il ministro Moratti BOLZANO. Docenti altoatesini divisi in due scaglioni, uno la mattina e uno il primo pomeri...

05/09/2002
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Troppa furia innovativa,non siamo allo sfascio
Al Teatro Comunale l'esperto critica il ministro Moratti

BOLZANO. Docenti altoatesini divisi in due scaglioni, uno la mattina e uno il primo pomeriggio, per assistere al Nuovo Teatro Comunale alla "Conferenza generale sulle riforme" organizzata dalla sovrintendenza. Introdotta dal documento programmatico letto da Bruna Rauzi, la conferenza ha ospitato anche una lunga relazione di Beniamino Brocca.
Docente universitario (anche a Bressanone), grande esperto di scuola, Brocca ha collaborato ultimamente anche con il ministro Moratti ("ma non sono un suo consulente - ha precisato - sono solo un tecnico che incontra il ministro quasi ogni settimana"). Dopo aver sottolineato l'aspetto "più profondamente innovativo" della riforma, ossia "il sistema binario sul quale si baserà l'intero sistema scolastico), Brocca ha evidenziato però non pochi elementi negativi della proposta della Moratti, rivendicando la necessità di un intervento sostanziale ma caratterizzato dalla moderazione: "Il nostro sistema scolastico non è allo sfascio, come si vorrebbe far credere. Sono numerosi i suoi difetti ma è possibile correggerli". Perciò, ha spiegato, "non condivido il metodo seguito dal governo, che ha cancellato la legge 30/2000 (la riforma dei cicli, ndr) voda Berlinguer e pretende ora di ripartire da zero. Ci sarebbe stata la possibilità di apportare le dovute correzioni a quella legge e ora avremmo la riforma".
Sia la Moratti sia il suo predecessore, secondo Brocca, hanno compiuto gli stessi sbagli: "Entrambi sono partiti da considerazioni eccessivamente negative sullo stato della scuola e hanno posto un'enfasi fuori luogo sulle esperienze degli altri paesi europei. Inoltre sono stati colti allo stesso modo da una sorta di frenesia innovativa decisamente dannosa. Berlinguer ha già pagato per questo, la Moratti...".
Nel merito, le critiche di Brocca alla riforma prospettata dal governo Berlusconi sono state numerose. Innanzitutto non lo convincono i cambiamenti previsti alle elementari: "La suddivisione in cicli biennali non ha senso e dimostra mancanza di attenzione per le fasi di sviluppo del bambino. Io manterrei un ciclo per la pubertà e la preadolescenza".
Brocca si è detto contrario anche all'anticipo dell'ingresso a scuola, annunciato come uno dei punti chiave della riforma: "Nei paesi europei non se ne parla, perché non è scientificamente dimostrato che ci possano essere dei benefici. Anzi, un'anticipazione della scolarizzazione può causare problemi di tipo affettivo e sociale che si manifestano solo attorno ai 10-11 anni". L'ex onorevole ha sottolineato poi di non condividere il principio della "terminalità unica", in base al quale tutti i corsi di studio debbano terminare gli studi dopo lo stesso numero di anni e di rifiutare la riproposizione della gentiliana frattura tra studi umanistici e studi scientifici.
E per il rapporto tra istruzione e formazione, Brocca auspica la creazione di un doppio canale nel quale sia riunito l'ambito tecnico e professionale. Da segnalare infine che nel corso della relazione mattutina Brocca è stato interrotto da uno dei presenti: "Smettila di fare politica", è stato urlato a suo indirizzo dalla galleria, ma quasi tutto il resto dell'uditorio ha applaudito la replica del relatore.


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