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Corriere: Nuovo liceo musicale Si pensa al numero chiuso

I consulenti della Gelmini: vogliamo formare musicisti, non musicofili. Al ministero già arrivate dagli istituti cento richieste

14/06/2009
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Corriere della sera

ROMA — «Ci sarà un esame di ammissione. Non sarà un li­ceo come tutti gli altri. Al mini­stero sembrano convinti. È una novità rispetto alla prima propo­sta, quella della Moratti. Alla Gelmini l’idea di un liceo che non forma musicisti ma musico­fili non piace». Emilio Ghezzi, di­rettore del Conservatorio di Par­ma, membro della commissione nazionale che dovrà fissare, en­tro qualche mese, i requisiti mi­nimi per l’istituzione del nuovo percorso, è quasi certo di una se­lezione all’ingresso. Il musicale e coreutico sarà il primo caso di scuola superiore a numero chiuso, che tende ad escludere chi non ha talento? Sa­ranno in molti i delusi. La do­manda di un liceo con queste ca­ratteristiche, nel mercato del­­l’istruzione, è alta. A parte il pro­fluvio di scuole private esisten­ti, al ministero sono già arrivate cento richieste. Ed anche sull’on­da di trasmissioni di grande suc­cesso del genere «talent show», il nuovo liceo potrebbe essere preso d’assalto. I posti però so­no pochi, anzi pochissimi. Qua­ranta nuove istituzioni(solo 10 con l’opzione della danza), a par­tire dal 2010-2011, formate pe­rò da una sola sezione o classe. In cifre 25 ragazzi. Mille in tutto. Al ministero i collaboratori della Gelmini contano sul buon senso delle famiglie: inutile iscri­vere chi risulta inabile alla dan­za o è stonato, solo perché quel tipo di liceo è alla moda. Biso­gnerebbe prendere esempio, az­zarda qualcuno, dai due prof del­la scuola di «Amici», Alessandra Celentano e Luca Jurman, i più selettivi, quelli che per il tuo be­ne ti dicono se hai i numeri op­pure no. «Difficile evitare una se­lezione - conferma Emanuele Be­schi, titolare di viola al Conser­vatorio di Milano - . Prendiamo il violino e il pianoforte: lo stu­dio di questi strumenti inizia molto presto, tra gli 8 e i 9 anni. Se uno si iscrive a 14 anni e pre­tende di partire da zero che si fa?» I ragazzi che sceglieranno l’in­dirizzo musicale si divideranno ­come già accade col vecchio ordi­namento - tra scuola e Conserva­torio. I nuovi licei continueran­no ad appoggiarsi a queste istitu­zioni, le sole in grado di garanti­re tutto ciò che serve: insegnan­ti, strumenti, l’intera gamma di corsi. Il carico di ore di lezione non sarà leggero. Nel primo bien­nio gli insegnamenti fondamen­tali (italiano, matematica ecc) ar­rivano a 594 ore (18 ore settima­nali). Nel secondo biennio e nel quinto anno raggiungono le 627 ore (19 ore). Poi c’è la parte che riguarda i due indirizzi, il musica­le e il coreutico: 462 ore nel pri­mo biennio (14 ore) e 429 ore nel secondo biennio e nel quinto an­no (13 ore).

Il diploma aprirà le porte di Conservatori e Accademie. «Non ci sono solo gli sbocchi na­turali: attività solistica, orche­stre, insegnamento - continua Emanuele Beschi - . L’indirizzo musicale può formare le nuove figure richieste dal mondo dei media. Esistono opportunità nel settore della musica elettronica e digitale, in fortissima evoluzio­ne. C’è spazio nel campo della prassi esecutiva storica, grazie ai numerosi festival della musi­ca antica. Qualcuno potrebbe ac­contentarsi di diventare un dilet­tante con la 'D' maiuscola, co­me se ne incontrano tanti al­l’estero ».

Non tutti, nei Conservatori, assistono alla nascita dei nuovi licei senza preoccupazione. I li­cei coreutici e musicali (pochi iscritti) dovranno sostituire tut­ti i corsi (30 mila iscritti) che og­gi alimentano il triennio delle «università della musica». Paolo Biordi, direttore del «Cherubi­ni » di Firenze teme che il flusso di allievi possa esaurirsi nel giro di qualche anno. «Benissimo i li­cei musicali - dice - purché ci sia consentito di non interrom­pere la formazione di base. Però si rischia di abbassare il livello qualitativo e di licealizzare i con­servatori

Giulio Benedetti


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