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ItaliaOggi: Il diploma si prende la rivincita

Indagine ItaliaOggi. Aziende e fabbriche in crisi di professionalità intermedie, peggio nel 2008

25/08/2007
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ItaliaOggi

Assunzioni per 293 mila (+35%). Lo stipendio? 740 mensili

Il caro vecchio diploma si prende la rivincita. Messo in un cassetto dai più per rincorrere una laurea, il «pezzo di carta» oggi vive una vera e propria rinascita. I settori più gettonati quelli tecnico e amministrativo. Su circa 840 mila assunzioni previste per il 2007, circa 290 mila saranno per i diplomati, ben 54 mila in più rispetto all'anno precedente (+35%). Una richiesta che il mercato è pronto a pagare con stipendi medi di 800 euro. Niente a che vedere con la situazione dei laureati. Che, dopo altri cinque anni di studi, hanno sostanzialmente due possibilità. Affrontare un mercato per lo più fatto di contratti a termine e con retribuzioni pari a quelle dei diplomati. Oppure iniziare la pratica per iscriversi a un ordine professionale (ingegneri, avvocati, consulenti del lavoro ecc.) e quindi aspettare altri due o tre anni prima di vedere qualche euro. Insomma, nel breve periodo il diploma vince. È quanto emerge dall'analisi fatta da ItaliaOggi incrociando gli ultimi dati forniti da ministero del lavoro, Unioncamere, Almalaurea e Almadiploma.

Il mercato. Il 2007 segna un notevole passo in avanti per l'occupazione dei laureati. Se nel 2006 ne sono stati assunti 59.400, nel 2007 si toccherà quota 75.330 (+9%). A rilevarlo è stato circa un mese fa Excelsior, l'indagine condotta da Unioncamere e ministero del lavoro su oltre 100 mila imprese. Ma il vero boom è atteso per i diplomati.

Ne saranno assunti oltre 293 mila, contro i 236 mila del 2006. Il che vuol dire che ci sono 54 mila possibilità in più. Tra i profili più richiesti quest'anno, e in deciso aumento rispetto all'anno scorso, quello dell'indirizzo amministrativo e commerciale (99.500 richieste contro le 76.400 dell'anno precedente), che si conferma il più richiesto dalle imprese. Spicca quest'anno anche la crescita dell'indirizzo turistico-alberghiero (26.600 assunzioni, +6.500 rispetto al 2006), che supera l'indirizzo meccanico (che, con 2.200 entrate in più, arriva a sfiorare quota 23 mila). Segue l'indirizzo elettrotecnico (10.600 assunzioni), mentre quello edile si conferma al quinto posto nelle richieste degli imprenditori.

Le retribuzioni. I diplomati che lavorano guadagnano in media circa 800 euro netti. Il dato è contenuto nell'ultima indagine di Almadiploma. Che rileva anche come i diplomati siano discretamente soddisfatti del lavoro svolto: in media il giudizio espresso dagli intervistati (da 1 a 10) è pari a 7,6. I diplomati del liceo sono meno appagati di coloro che escono da un istituto tecnico professionale. Il guadagno netto è diminuito, però, rispetto al passato del 4,6%. E ciò risulta confermato in particolare tra i liceali (-12%, da 535 a 470 euro). Anche i diplomati del tecnico mostrano un arresto delle retribuzioni, ma la contrazione è decisamente più contenuta (-1%, da 809 a 802 euro). L'unica eccezione positiva: le retribuzioni dei diplomati degli istituti professionali, che sono aumentate nell'ultimo anno del 4% (da 792 a 822 euro). Se si considera il fatto i laureati faticano sui libri in media ancora altri cinque anni, gli stipendi dei dottori non sono poi tanto più alti. Secondo l'ultima indagine di Almalaurea, a 12 mesi dalla tesi il guadagno mensile netto è di 1.042 euro e risulta in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni. A tre anni dalla laurea la retribuzione arriva a 1.164 euro e tocca quota 1.316 euro dopo cinque anni. Non vanno compresi i neo laureati che affrontano la pratica per abilitarsi a una professione. In questi casi, per i due o tre anni di tirocinio, salvo specifici accordi con lo studio ospitante, non è prevista una retribuzione. Anche se nel medio-lungo periodo le retribuzioni attese sono molto interessanti.

Il futuro. Considerando la costante crescita degli iscritti all'università, per i prossimi anni la richiesta dei diplomati sarà destinata a essere confermata. Anche perché quelle professioni che fino a qualche anno fa avevano il diploma come titolo di studio necessario per accedere a un albo, tipo ragionieri, periti industriali o geometri, hanno ceduto il passo alla laurea almeno triennale più periodo di tirocinio. Non solo. In linea con l'evoluzione sociale, sempre più professionisti scelgono di avvicinarsi alla libera professione e sempre meno decidono di entrare in azienda come contabili o in fabbrica come operai specializzati. «Ci siamo accorti di questa crescente richiesta da parte delle imprese di esperti dell'area amministrativa non professionisti», dice Raffaele Marcello, dell'Unione giovani ragionieri commercialisti, che incoraggia i giovani a intraprendere gli studi economico-amministrativi anche non in funzione dell'iscrizione all'albo degli esperti contabili, quello che prenderà il posto del registro dei ragionieri da gennaio. «Ma anche il professionista nel suo studio ha bisogno di collaboratori preparati», sottolinea, «ecco perché il diploma può dare ancora molte opportunità di lavoro fuori dalle aziende». A chiedere una formazione professionale tecnica in linea con le esigenze del mercato c'è Berardino Cantalini, presidente dei periti industriali. Riforma che il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha già messo in cantiere e che mira ad adeguare i percorsi scolastici. Va in questo senso la richiesta di Cantalini di potenziare gli istituti tecnici industriali statali affinché si possa avere un tecnico preparato per le necessità dell'impiego pubblico e privato ma anche per affrontare il triennio post secondario e poi accedere alle professioni tecniche.


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