FLC CGIL

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Maria Brigida, segretaria nazionale FLC Cgil, nella sua relazione ha affrontato il tema dell’educazione degli adulti da tre punti vista.

Il primo è la sempre più pressante esigenza di una legge quadro sull’EDA, come evidenziato nel documento elaborato dalla FLC, dalla CGIL dallo SPI e dall’Auser.

Questa esigenza nasce dall’emergenza alfabetica in Italia, ma anche da alcuni recenti provvedimenti legislativi sull’EDA, in particolare il comma 632 della finanziaria per il 2007.

In questo senso è necessario sollecitare i decisori a procedere entro questa legislatura a costruire una legge cornice, leggera, ma efficace che sia in grado di governare il sistema e di dare i necessari stimoli alle regioni, per procedere sulla strada di un sistema integrato di educazione degli adulti che veda in prima linea il territorio e gli enti locali proprio per intercettare al meglio la domanda debole.

Il secondo punto di vista è come interpretare e applicare il comma 632 della finanziaria alla luce delle esperienze in atto nei CTP e nei corsi serali e quale effetto avrà la creazione dei “centri provinciali per l’istruzione degli adulti” sull’intero sistema EDA. Non si tratta solo di ingegneria istituzionale, ma di intervenire sul lavoro dei docenti e sull’intera offerta formativa. Sarà necessario anche pensare ad una profonda revisione dei percorsi dei corsi serali, ora troppo lunghi e troppo simili alla scuola del mattino.

Questa operazione parla anche al dimensionamento della rete scolastica e ad una qualificazione dell’offerta formativa in particolare per la secondaria superiore alla luce dell’elevamento dell’obbligo e dei poli tecnico professionali.

Dall’intervento della Dott.ssa Nardiello, Direttore generale del MPI, che ringraziamo per la partecipazione, ci attendiamo di capire quali sono le intenzioni dell’amministrazione rispetto al decreto da emanare.

Il terzo punto di vista riguarda l’utilizzo delle risorse professionali sotto il profilo ordinamentale e contrattuale.

E’ innegabile l’esigenza di una specifica formazione per chi opera nell’EDA, non solo i docenti, ma anche per i Dirigenti e il personale ATA.

E’ anche evidente che non si può pensare ad un organico, ad una organizzazione del lavoro e del calendario scolastico uguale alla scuola del mattino. Ma questo impone investimenti e riconoscimenti contrattuali.

Per tutte queste ragioni c’è bisogno di uno sforzo corale, che deve contare sull’impegno di tutti, non solo dei soliti addetti.

La costruzione del sistema nazionale di educazione degli adulti ha lo stesso grado di urgenza e centralità di altri interventi che pure cominciano a realizzarsi in campo economico e finanziario.

Scarica la relazione integrale.

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