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Entro luglio l'approvazione del modello lombardo in materia di istruzione e formazione. Ferma e determinata la nostra opposizione. Si riparta dalle scuole

La CGIL e la FLC Cgil presenti all'audizione in materia di sistema di Istruzione e Formazione professionale da parte della VII° Commissione Consiliare Regionale

28/06/2007
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Nella mattinata del 22 giugno ha avuto luogo la prevista audizione in materia di sistema di Istruzione e Formazione professionale da parte della VII° Commissione Consiliare Regionale.

Erano presenti sia rappresentanti di maggioranza che esponenti di minoranza. Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL Lombardia erano rappresentate da esponenti delle proprie segreterie regionali, accompagnati da rappresentanze di categoria, quali FLC Cgil, CISL scuola e UIL F.P..

Alleghiamo il materiale relativo all’intervento svolto a livello confederale dalla CGIL.

La FLC Cgil, rappresentata dal Segretario Generale Regionale, dopo la presentazione delle testimonianze scritte delle segreterie confederali, è intervenuta sostenendo:

  • E’ profondamente sbagliato che si dia operatività ad una così importante trasformazione della scuola in Lombardia “a scuole chiuse”. L’approvazione del PDL è, infatti, programmata per la fine di Luglio, per una sua entrata in vigore dal 1 settembre ‘07.

  • Altrettanto errato è stato il metodo fino ad ora seguito. Si è proceduto alla costruzione del PDL senza il diretto coinvolgimento delle scuole. I Dirigenti Scolastici, il personale docente ed ATA, le famiglie, gli studenti non sono stati “sentiti”. Il tutto si è costruito dentro il palazzo e con il contributo di selezionate persone “esperte” in materia di Costituzione, viste le difficoltà che si presentavano a seguito dell’attuazione del nuovo Titolo V°.

  • Che siamo del tutto fuori “tempo”. Viene di fatto negato il dato oggettivo che entro la prima decade di Luglio verranno emanati i provvedimenti legislativi nazionali specifici in materia quali quelli legati alla definizione delle linee per il previsto obbligo d’istruzione e al sistema di accreditamento delle singole istituzioni scolastiche così come previsto dalla finanziaria ’07.

  • La Regione Lombardia, con questo PDL, altro non fa che trasferire in chiave regionale il modello della legge 53, riforma Moratti. In sostanza viene riproposto il modello formativo basato sulla divisione per canali differenziati di apprendimento e non si dà una soluzione di sistema alla Formazione Professionale ancorandola fortemente ai temi e ai bisogni del mondo del lavoro.

Come FLC Cgil Lombardia rispediamo al mittente ogni proposta di progetti di interesse regionale come quelli in discussione, in quanto così come vengono costruiti producono:

  • La messa in discussione del modello unico di istruzione e formazione nazionale, ovvero la salvaguardia di un sistema nazionale.

  • Un palese scontro istituzionale rispetto alla titolarità di rappresentanza in materia di istruzione e formazione tra Stato e Regione Lombardia. Un “vulnus” costituzionale che si realizza attraverso uno strappo regionalistico del quale non se ne avvertiva la necessità.

  • Una diversa collocazione giuridica di tutto il personale della scuola con risvolti anche dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, dei salari e di tutte le risoluzioni contrattuali oggi vigenti a partire dalla messa in discussione dei CCNL di categoria.

Non intendiamo di certo restare in attesa che tutto quanto previsto dall’entrata in vigore del PDL regionale si realizzi senza che sia data l’opportunità al costruirsi di un movimento d’opposizione che veda coinvolto il mondo istituzionale, quello sindacale e più in generale tutto il mondo della scuola e della formazione.

La FLC Cgil Lombardia si candida fin da ora quale protagonista per una forte opposizione e lo farà a partire dal “dentro” delle scuole.

Roma, 28 giugno 2007