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Dimensionamento scolastico: in Lombardia tagliate 73 autonomie scolastiche

Aprea e Formigoni si congedano dalla scena regionale infierendo sulla scuola pubblica.

17/12/2012
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A cura della FLC CGIL Lombardia

Il 13 dicembre, davanti ad una sparuta pattuglia di giornalisti, l'Assessore regionale Valentina Aprea ha presentato la delibera di riordino dell'offerta formativa regionale. Il documento rappresenta quanto di più sbagliato si potesse mettere in essere. Le autonomie scolastiche vigenti verranno ridotte di un numero pari a 73 per attestarsi, a partire dal prossimo anno scolastico, a 1.151.

Formigoni e Aprea, maestri nelle opere di virtuosità, sono riusciti ad abbattere anche il numero del livello medio di alunni per autonomia, fissato dalla Conferenza Unificata Stato Regioni a 900 alunni, portando con questa assurda scelta, il numero medio di alunni per scuola in Lombardia oltre i 1.000.

Complimenti! Ma fateci dire una banale cosa. Qual é il vantaggio di tutta questa cattiva operazione? Che cosa ci si guadagna?
Non certo nella produzione della qualità dell'offerta formativa, visto il concentrarsi degli alunni nelle nuove istituzioni. Non certo nell'occupazione, perché le classi saranno più affollate e le cattedre ridotte di numero. Non certo per la spesa dei cittadini, visto che aumenteranno le spese di trasporto degli alunni, Non certo per i Dirigenti Scolastici che registreranno un calo delle sedi per loro disponibili. Non certo complessivamente la sfera pubblica dell'offerta formativa.

Non ci si può vantare di essere virtuosi tagliando l’offerta formativa e limitandola nella sua qualità. Così facendo significa operare scelte capaci di incidere negativamente sul futuro delle nuove generazioni e più in generale sullo sviluppo del nostro Paese.

La FLC CGIL Lombardia ha ripetutamente chiesto di fermare quest’operazione, che tra l'altro nessuno impone a questi livelli.
Più volte abbiamo chiesto di confrontarci e di non produrre decisioni dentro le segrete stanze e attraverso delibere provinciali pilotate; più volte abbiamo chiesto una maggiore attenzione alle nostre scuole a partire dalle condizioni di sicurezza; più volte abbiamo chiesto una maggiore attenzione all'occupazione; più volte abbiamo chiesto di decidere insieme a chi la scuola la fa e la vive.

A Tutto questo ci siamo sentiti rispondere solo con dei no! Siamo ora noi che diciamo i nostri no!

No a Formigoni e Aprea, no all'idea di una scuola povera e incapace di proporre speranze ai nostri giovani; un no che sia la base per un'idea di cambiamento, dopo quasi 20 anni di politiche di centro destra e di scandali.

Su queste questioni il nostro NO non vi abbandonerà mai!