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Calabria, le iniziative dei sindacati sul progetto di riforma della scuola

Comunicato FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal Calabria.

06/10/2008
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FLC Cgil - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS Confsal
Calabria

Documento unitario

La situazione in cui versa la scuola è assai grave e le prospettive sono molto preoccupanti.
La legge 133/08, già definitivamente approvata, prevede interventi durissimi su tempo scuola, curricoli, rete scolastica, organizzazione didattica e del lavoro con riduzioni di personale che arrivano, in tre anni, a 87.000 docenti in meno fra tutti gli ordini di scuola e 42.500 ATA in meno, per un totale di risparmio di 7 miliardi e 800 milioni di €. Questo intervento è volto a ridurre "all'osso" il servizio scolastico pubblico statale prima dell'avvio del federalismo fiscale e mina la qualità del servizio stesso. Inoltre sono previste penalizzazioni sulle assenze per malattia e pesanti restrizioni degli spazi di contrattazione sindacale.

Il decreto legge 137/08, che deve essere convertito in legge entro il 2 novembre prossimo, tra le altre questioni, prevede il ritorno al maestro unico nella scuola elementare e una ripresa della valutazione di alunni e studenti attraverso il voto numerico. Si tratta di un ritorno al passato che cancella decenni di elaborazioni didattiche.

Il cosiddetto ddl "Aprea" mira a regolamentare per legge l'azione dei docenti, stravolge l'attuale ordinamento modificando negativamente lo stato giuridico del personale e propone forme inaccettabili di reclutamento del personale.

Il contratto nazionale di lavoro è scaduto dal 1/1/2008 e le risorse previste per il rinnovo sono assolutamente irrisorie.
Gli stipendi del personale della scuola, inferiori alla media europea, continuano a perdere potere d'acquisto (circa il 20% dal 1995 ad oggi), mentre la pressione fiscale sugli stipendi rimane sempre alta, nonostante ne avessimo chiesto la diminuzione.
Le relazioni sindacali con il governo sono inesistenti o difficilissime e il sindacato è posto di fronte ad inevitabili proteste.

In una regione come la Calabria tutto ciò causerebbe, di fatto, un forte indebolimento della scuola pubblica, infatti, oltre alla perdita di numerosi posti di lavoro, molte istituzioni scolastiche e plessi chiuderanno in quanto non rientreranno nei parametri stabiliti. Tale misura prescinderà da qualsiasi valutazione di carattere sociale. Quindi nella regione dal più alto tasso di analfabetismo, dal più alto tasso di abbandono scolastico, dove è necessario investire in conoscenza, che è l'unica strada per lo sviluppo socio-economico della nostra terra, l'istituzione scolastica conoscerebbe, invece, una gravissima menomazione e con essa verrebbe gravemente mortificata la possibilità della crescita culturale dei nostri giovani.

Le OO.SS. ritengono indispensabile una rivisitazione del sistema scolastico calabrese che abbia alla base una completa valutazione del contesto ed un serio progetto sul modello scolastico calabrese. Pertanto, unitariamente decidono quanto segue:

  1. assemblee in orario di servizio in tutte le scuole della regione, con la massima articolazione territoriale possibile al fine di informare i lavoratori della scuola sui disagi a cui va incontro l’istruzione pubblica;

  2. sensibilizzazione dei parlamentari calabresi a sostegno della scuola della nostra regione;

  3. partecipazione e sostegno alle mobilitazioni che verranno stabilite in forma unitaria e che saranno concordate a livello nazionale.

Catanzaro, 4 ottobre 2008

Gianfranco TROTTA - Segretario FLC Cgil Calabria
Ennio GUZZO - Segretario CISL Scuola Calabria
Giovanni ROTA - Segretario UIL Scuola Calabria
Giuseppe DE BIASI - Segretario SNALS Calabria

Tag: organici, tagli