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Vincono gli studenti. A scuola anche il sabato

Liceo Aristotele: sì del Tar alla settimana lunga. Confermato il diritto al mantenimento del calendario.

05/03/2018
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Il Tempo

di Attilio Ievolella.

Vittoria degli studenti – affiancati dai loro genitori – del Liceo Scientifico Aristotele di Roma: confermato l’orario settimanali delle lezioni spalmato su sei giorni, e non su cinque, come deciso invece nel luglio dello scorso anno dall’allora preside, d’intesa con il Consiglio d’Istituto. Il provvedimento adottato dal Liceo Aristotele, e destinato a coinvolgere ben quattordici classi, è stato azzerato dai giudici del Tar Lazio, che, accogliendo il ricorso di genitori e studenti, lo hanno ritenuto illegittimo.

Fondamentale una precedente delibera con cui, nel luglio 2013, l’istituto scolastico aveva si deciso di “applicare, a decorrere dall’anno scolastico 2014-2015, l’orario ridotto con esclusione del sabato”, ma “soltanto ai nuovi cicli quinquennali di studio, esclusion fatta, espressamente per i cicli in corso”, ossia quelle quattordici classi toccate dalla nuova decisione presa nel luglio del 2017.

In sostanza, “laddove la scuola si orienti per una diversa determinazione, prima dell’adozione della relativa delibera, è necessaria una espressa motivata revoca della precedente delibera”, e quella necessità, osservano i giudici, è ancora più evidente quando, come in questa vicenda, “sulla persistenza della delibera vigente si siano espressi genitori e studenti che su di essa avevano fondato la ragione – o una delle ragioni – della scelta dell’istituto”.

Invece il provvedimento adottato dai vertici del Liceo Aristotele nel luglio del 2017 “si limita a riportare la votazione favorevole e a deliberare di conseguenza, come se non esistesse un provvedimento di contrario espresso tenore”. Per queste ragioni è evidente “l’illegittimità” della delibera ufficializzata a maggioranza, solo sette mesi fa, dal consiglio di Istituto dell’Aristotele.

In sostanza, per i giudici, la scuola ha compiuto un’”azione amministrativa illogica” e soprattutto ha violato il “principio di affidamento” degli studenti e delle loro famiglie, che ritenevano non modificabile l’orario settimanale di lezioni su sei giorni tanto da avere manifestato, la scorsa estate, perplessità all’ipotesi di una rivoluzione che toccava non più solo i nuovi cicli quinquennali ma anche i cicli triennali destinati a chiudersi nell’estate del 2020.

Soddisfatto l’avvocato Alfredo Del Vecchio che ha portato avanti la battaglia davanti al Tar: “questa è forse la prima sentenza che riconosce le ragioni di studenti e genitori in materia di mantenimento del calendario scolastico a sei giorni, facendo perno sul principio del rispetto dell’affidamento sulle precedenti decisioni già condivise tra scuola e genitori. Da genitore, non aver trovato un’intesa con la scuola”. Chiuso questo capitolo, però, “resta l’apprezzamento per la scuola e per i suoi docenti, che, come ho potuto constatare attraverso i miei figli che frequentano l’Aristotele, hanno sempre svolto con professionalità il loro ruolo, mantenendo il dialogo con gli studenti”.


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