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In marcia per ricordare don Lorenzo Milani
A Barbiana cinquecento sostenitori della scuola pubblica

VICCHIO (FIRENZE). Cinquecento persone hanno partecipato alla quarta "Marcia di Barbiana - Per la scuola di tutti e di ciascuno" che si è svolta ieri nel Mugello.
Una quantità inferiore alle previsioni (l'anno scorso intervennero in 4000) dovuta, secondo gli organizzatori, anche al caldo torrido della giornata.
A percorrere i cinque chilometri da Vicchio a Barbiana, nel nome di don Lorenzo Milani (morto nel 1967 a soli 44 anni) e a sostegno della scuola pubblica, molti insegnanti, rappresentanti sindacali arrivati dalla Sardegna, da Milano, dal Veneto, da Roma, e tantissimi educatori toscani. Presenti anche gli assessori regionali Gianfranco Simoncini e Massimo Toschi, gonfaloni e rappresentanti di amministrazioni locali fra i quali numerosi sindaci dei comuni del comprensorio del Mugello.
Tra la folla l'ex presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi, uno dei primi allievi della scuola del priore di Barbiana che parteciparono alla scrittura di "Lettera a una professoressa", il più famoso libro di don Milani uscito nel 1968. "Marciare a Barbiana - ha detto il Sindaco di Vicchio Elettra Lorini - può diventare ogni anno un appuntamento carico di senso se si connota come la sede di un 'pellegrinaggio laico' di chi ha a cuore i problemi della scuola e si interroga sulle prospettive educative in un mondo che cambia. Ma anche di chi coglie i limiti del sistema formativo a far fronte ai bisogni di crescita e di sviluppo delle giovani generazioni e cerca risposte ai sempre nuovi dubbi ed incertezze di chi ha scelto di fare dell'insegnamento una scelta di vita, oltre che professionale".
La marcia di Barbiana, era stato spiegato nell'appello di presentazione, "ha rappresentato, in questi aridi anni di liberismo e dissipazione, un punto alto di impegno e lotta, ha rivitalizzato attorno all'esperienza di Don Milani le radici di una grande avventura educativa che ha cambiato la scuola italiana. Questa avventura ha segnato l'etica professionale di migliaia di insegnanti, avendo nel cuore l'eguaglianza delle opportunità, la democrazia, la libertà critica di tutti e di ciascuno".