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Valorescuola news-speciale CONTRATTO

5Valorescuola news Proclamato lo stato di agitazione Dopo 14 mesi dalla scadenza il Ministri dellIstruzione Moratti e dellEconomia Tremonti non sono ancora in grado di offrire condizioni per la...

15/02/2003
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5Valorescuola news

Proclamato lo stato di agitazione

Dopo 14 mesi dalla scadenza il Ministri dellIstruzione Moratti e
dellEconomia Tremonti non sono ancora in grado di offrire condizioni per la
chiusura del contratto. In altre parole, nonostante sia già stata varata una
finanziaria, non si è in grado da parte del governo di rendere
effettivamente disponibili per lutilizzo le risorse promesse. Per questo i
sindacati scuola Cgil, Cisl, Uil e lo Snals hanno dichiarato lo stato di
agitazione e hanno avviato le procedure per la proclamazione dello sciopero.
Lobiettivo è quello di giungere alla chiusura di un contratto che dovrà in
ogni caso dare certezza di stato giuridico a tutto il personale, tutelare il
potere dacquisto delle retribuzioni ferme al 2001, valorizzare la
professionalità del personale e dare la certezza delle relazioni sindacali.
Nei prossimi giorni per dare voce alla protesta saranno attivate iniziative
articolate che proseguiranno fino alla firma del contratto. Le prime
iniziative culmineranno con lo sciopero generale del 24 marzo p.v.

No ai tagli

La mobilitazione e le iniziative di lotta definite dai sindacati sono
finalizzate anche ad altri tre punti di particolare importanza. Al primo
punto la denuncia della riduzione degli organici docenti ed ata. Un fatto di
proporzioni tali da mettere in discussione il diritto allo studio in vaste
zone del Paese. Al secondo punto la richiesta che vengano fatte le
immissioni in ruolo di docenti ed ata. Oltre 200.000 precari risultano in
servizio secondo i dati del Ministero dellEconomia in questo anno
scolastico mentre nessuna nomina in ruolo è prevista. Si colpiscono i
diritti dei lavoratori, si precarizza il lavoro, si preparano le condizioni
favorevoli per lulteriore sforbiciata sugli organici con lattuazione della
controriforma. Al terzo punto, la denuncia delle continue sottrazioni di
risorse alle scuole ed al sistema pubblico.

A che punto siamo?

Non siamo ad un bel punto! Permane uno stato di incertezza molto pesante
sulla trattativa contrattuale che, col passare del tempo si va aggravando.
Tremonti, infatti, non ha ancora certificato le risorse contrattuali
indicate da Moratti al termine dellaspro confronto di fine dicembre con i
sindacati. Intanto continuano le richieste del Ministero in trattativa
affinché si riduca il ruolo della contrattazione e siano riscritte le
relazioni sindacali. In particolare, si vorrebbe eliminare la contrattazione
di Ministero (così lamministrazione avrà mano libera in tutto), addirittura
sulle norme relative ai trasferimenti. Inoltre si pretende di ridurre (o
meglio, di eliminare) la contrattazione di scuola per ritornare ai bei
vecchi tempi nei quali il Capo dIstituto aveva competenza esclusiva su
tante materie. Si aggiunge, è notizia di questi giorni, leffetto prodotto
dal maldestro recepimento di una Direttiva europea sullorario di lavoro da
parte del Governo per cui i contratti verrebbero modificati profondamente.
Tutto ciò fa sì che le trattative non procedano. Probabilmente cè un
qualche esponente di Governo che lavora per far saltare i contratti o che
vuole utilizzare le difficoltà create alle trattative per riscrivere le
regole della contrattazione. La mobilitazione promossa dai sindacati
confederali e dallo Snals e lo sciopero del 24 marzo rappresentano la
migliore risposta perchè vogliamo il contratto e lo vogliamo adesso.

Quanti soldi ci sono?

Le risorse per il contratto sono stanziate nelle leggi finanziarie. Nel
2001, durante la discussione parlamentare sulla Finanziaria 2002 (che
stanziava le risorse per il biennio economico 2002 - 2003), la Cgil Scuola
ha scioperato perché riteneva insufficiente per raggiungere lequiparazione
con le retribuzioni europee lo stanziamento previsto in aggiunta alla
copertura dellinflazione e ne contestava le modalità di reperimento. Dopo
la trattativa con il Ministro Moratti il quadro delle risorse, aggiuntive a
quelle destinate alla tutela del potere dacquisto delle retribuzioni, per
il personale docente, è il seguente. Nel 2002 sono disponibili 314 milioni
di euro (derivanti dai 206 milioni di euro, stanziati dal Governo Amato in
seguito allIntesa del dicembre 2000 con i sindacati confederali, e da 108
milioni di euro stanziati dalla Finanziaria Berlusconi per il 2002). Per
lanno 2003 sono disponibili 798 milioni di euro (derivanti dai 309 milioni
di euro, stanziati dal Governo Amato in seguito alla stessa Intesa del 2000
con i sindacati confederali, da 108 milioni di euro, che ripetono lo
stanziamento della precedente Finanziaria, e da 381 milioni di euro
stanziati per il 2003).

Risorse personale Ata

La Finanziaria 2002 indica genericamente che sono a disposizione della
contrattazione integrativa risorse derivanti dai risparmi, ma non ne fissa
lentità. Lo stanziamento acquisito nellincontro con Moratti è pari a 85
milioni di euro dallanno 2002. A seguito di una forte contestazione, aperta
dalla nostra organizzazione, sullentità economica indicata
dallAmministrazione, si è ottenuto che gli 85 milioni di euro vengano
considerati come la quantità di risorse certa, fermo restando lavvio di una
verifica per definire leffettivo risparmio conseguito, che è maggiore di
quello dichiarato dal Ministero, in relazione allobiettivo indicato nella
finanziaria. Il Ministro si era impegnata a specificare questo passaggio
nella lettera con la quale comunicava allAran ed ai Ministeri competenti le
somme stanziate. In realtà non ce nè traccia. Noi non rinunciamo, stiamo
insistendo perchè questa integrazione delle risorse venga resa effettiva.

Quali aumenti?

Non è possibile fare una stima seria ed attendibile sugli aumenti
contrattuali che deriveranno dalluso delle risorse aggiuntive alla tutela
delle retribuzioni. Infatti, la trattativa dovrà, prima, fissare i
cosiddetti paletti di riferimento, ovvero i criteri di utilizzo e/o
distribuzione, sui quali costruire, poi, la ripartizione delle risorse. Più
semplice il conteggio per quanto riguarda, invece, la parte di risorse
relativa alla tutela del potere dacquisto delle retribuzioni. E previsto
un aumento medio mensile di 210.000 vecchie lire come applicazione
dellaccordo del 4 febbraio 2002 (che aveva aumentato le risorse per la
tutela dallinflazione in conseguenza dello sciopero generale proclamato dai
sindacati confederali). Laumento sarà un po superiore perché questi
importi dovranno essere incrementati in considerazione degli impegni del
Governo assunti con le Confederazioni.

Serve un piano pluriennale di investimenti

La Cgil Scuola vuole la certezza che gli investimenti nel settore scuola
abbiano un carattere pluriennale, considerando non accettabile il limite
rappresentato dalle singole Leggi Finanziarie. Il Piano Pluriennale dovrà
indicare con precisione le ulteriori risorse disponibili per la
contrattazione da utilizzare già nellambito di questa trattativa. Fra i
capitoli sui quali intervenire pensiamo, in particolar modo, al sostegno
alle condizioni contrattuali e professionali dei docenti e del personale
ata. Inoltre, rivendichiamo la definizione di un rapporto crescente fa
investimenti in istruzione e formazione e andamento progressivo del P.I.L.
Prima ancora che una questione di risorse è un problema di volontà politica
collocare la scuola statale in cima agli obiettivi. Il silenzio di tomba che
è caduto su questo impegno smentisce i proclami con i quali il Governo ha
annunciato nel dicembre 2001 investimenti dai 15.000 ai 19.000 miliardi di
vecchie lire per il personale ed il sistema. Ci viene un dubbio: parlavano
di investimenti ma pensavano a tagli?

Transizione, attesa, o ..

Un contratto è la risultante del rapporto fra i contenuti del possibile
accordo con la fase nella quale avviene la trattativa. Nel nostro caso, pur
mancando laccordo contrattuale, in più occasioni si è fatto ricorso a
definizioni quali: un contratto di transizione, un contratto di attesa, ecc.
Noi abbiamo unidea diversa. Preferiamo dire che lavoriamo per un contratto
compiuto, in grado di offrire strumenti certi e risorse precise a quelle
centinaia di migliaia di donne ed uomini che tutti i giorni fanno
funzionare, e bene, la nostra scuola pubblica. Loro non possono attendere
nulla, visto che attendono da troppo ed hanno bisogno di risposte precise.
Un contratto per la scuola dellautonomia è il titolo che i sindacati
confederali hanno dato alla loro piattaforma. Ecco, questo è il contenuto
giusto del prossimo contratto. Inoltre, in una fase nella quale il governo
vuole ridurre le tutele contrattuali del personale della scuola è necessario
fare esattamente il contrario per dare certezze ad ogni persona.

Il contratto e i suoi testi

Fino ad ora esiste una sorta di summa degli articoli contenuti nei
contratti collettivi precedenti (1995 e 1999), nellintegrativo, nelle
sequenze contrattuali, ecc. Questa summa, che chiamiamo il testo
coordinato, è stata predisposta dallAran allo scopo di fornire, appunto, un
testo unico e completo. Tutti gli istituti contrattuali verranno collocati
in un unico articolato che li renderà più chiari, più snelli e semplificherà
il loro aggiornamento con le modifiche intervenute nel frattempo per via
legislativa. E importante che si produca questo testo, lo avevamo già
rivendicato a lungo nella precedente trattativa. A questa prima base
dovranno essere aggiunte le norme sul rapporto di lavoro fino ad ora
contenute in Leggi e che, se non vengono recepite nel contratto, perderanno
di efficacia in base ad una disposizione di carattere generale.Dovranno poi
essere predisposti ed esaminati i testi relativi agli istituti contrattuali
che al tavolo negoziale si deciderà di modificare o di istituire di nuovo.
E importante per noi che la chiusura della trattativa contrattuale coincida
con un accordo completo su tutti gli aspetti. Sarebbe un errore, invece,
fare un contratto di pochi articoli per poi rinviare la redazione di un
testo coordinato di tutte le norme: non solo si allungherebbero i tempi ma
ci si consegnerebbe allincertezza di una trattativa successiva sottoposta
agli equilibri del momento.

La piattaforma contrattuale

La Piattaforma contrattuale rappresenta la base di discussione proposta dai
sindacati scuola confederali al tavolo della trattativa. E stata discussa
ed emendata in migliaia di assemblee tenutesi nel mese di maggio 2002 ed è
stata varata definitivamente dai Direttivi nazionali a metà giugno 2002.
Subito dopo è stata inviata allAran, che rappresenta listituto trattante
per conto del Governo e dei Ministri. E importante ricordare che al termine
delle assemblee di scuola in ogni provincia le modifiche registrate nelle
assemblee ed ogni altra valutazione sono state discusse e votate in riunioni
congiunte fra i direttivi dei sindacati confederali e gli eletti nelle RSU.
E necessario averla presente per conoscere le richieste presentate in
trattativa e poterne poi valutare gli esiti.

Sintesi delle richieste sindacali (dalla piattaforma)
Per tutti i lavoratori:

tutela delle retribuzioni dallinflazione reale; valorizzazione e sostegno
delle professionalità; valorizzazione delle specificità professionali
allinterno di un unico contratto di comparto, cogliendo l'articolazione per
aree come un'opportunità per costruire le necessarie sinergie tra le diverse
funzioni; miglioramento dellorganizzazione del lavoro; sviluppo e
rafforzamento della contrattazione delle condizioni di lavoro a livello
nazionale e di scuola.

Per gli insegnanti:

prosecuzione del percorso di equiparazione ai parametri retributivi europei;
riduzione, in linea con altri paesi europei, della durata della progressione
economica e valorizzazione della professionalità; definizione di
miglioramenti nellorganizzazione del lavoro connessi ai nuovi compiti nella
scuola dellautonomia e alle peculiari caratteristiche del lavoro docente.

Per i lavoratori ata:

riconoscimento in termini retributivi dellaumento e della maggiore
complessità dei carichi di lavoro; sostegno al lavoro ed ai nuovi compiti
anche mediante una qualificata offerta di formazione in servizio;
completamento dellinquadramento dei Direttori dei servizi.


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