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Unità-Vademecum per gli Anti No-global

11.11.2002 Vademecum per gli Anti No-global di Silvia Ballestra Sì, cara Oriana, caro Giuliano, caro Piero (nel senso di Fallaci, Ferrara e Ostellino), cari direttori di giornali e telegiorna...

12/11/2002
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l'Unità

11.11.2002
Vademecum per gli Anti No-global
di Silvia Ballestra

Sì, cara Oriana, caro Giuliano, caro Piero (nel senso di Fallaci, Ferrara e Ostellino), cari direttori di giornali e telegiornali, e mi perdonino tutti quelli delle ultime file che non verranno citati (Socci, Belpietro, Feltri, basta con le puzze e via quelle figurine di Pol Pot!), adesso che Firenze è andata, ed è andata benissimo, è tempo di studiare. È ora di leggere qualche libro.
Adesso che avete tirato un bel sospiro di sollievo per i vostri cari bancomat e boutique griffate, vetrine e cassonetti, adesso che avete finito di disegnare pupazzetti col guardaroba da dimostranti, adesso che avete smesso di scervellarvi su come chiamarli (con quel balbettio tipico di un'infarinatura frettolosa e superficiale: no glob? new glob? punk? anarchici? autonomi? e per i cinquantenni, freakettoni può piacere?), è tempo di sedersi, raccogliersi.

Sappiamo che nessuno di voi sente il bisogno di chiedere scusa nonostante i numerosi richiami, sappiamo che Giuliano e Oriana sono mortalmente sbigottiti per le mancate violenze, però a dimostrazione che non siamo vendicativi e così cattivi come ci vorreste, veniamo a offrirvi qualche spunto vero di dibattito e confronto poiché, a quanto pare, ultimamente girano un po' troppi somari impreparati.

Allora. Si tratta in realtà di una piccola bibliografia, così, per cominciare. Non che non se ne sia parlato, finora, tutt'altro. Ma poiché sappiamo che l'Unità, il Manifesto, Carta non sono esattamente in cima alla vostra mazzetta, che non cliccate spesso su Peacelink, Unimondo, Lilliput o Indyemedia, e non state proprio incollati a Popolare Network, né la sera partecipate alle migliaia di dibattiti che da anni animano le discussioni delle comunità piccole, piccolissime ma anche gigantesche di tutto il mondo, dal Chiapas alle Marche, da Porto Alegre alla Garonna (che meraviglia quei sessantamila accreditati per seguire i lavori del Forum!), eccovi qualche titolo di facile reperibilità. Tralasciamo i più glam e classificati No Logo e Impero, ché quelli si sa, almeno bignamizzati, l'avete masticati e orecchiati. Veniamo invece ai fondamentali. Di Serge Latouche vi sarà chiesto tutto (e in particolare L'occidentalizzazione del mondo, La megamacchina, Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo). Di Vandana Shiva idem, quindi prepararsi su Monoculture della mente, Sopravvivere allo sviluppo, Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi indigeni. Di Susan George, Fermiamo il Wto. Di Walden Bello, Il futuro incerto. Di Rifkin potete portare il Secolo Biotech. Di Chomsky, per cominciare, potrebbe bastare I cortili dello zio Sam, poi c'è solo l'imbarazzo della scelta (anche i suoi testi di linguistica, male non vi farebbero). Come opera collettiva, benissimo No global a cura del Coopi. Per quelli più corrosivi rispetto alle "mode sudameriche", ottimi i libri della collana Continente Desaparecido curata da Minà, con particolare riguardo alle Vene aperte dell'America Latina di Galeano e Marcos di Minà. Per i mangioni sprocedati e i gran spendaccioni, Cacao, così dolce, così amaro, e la Guida al consumo critico. Questo per il primo esame. Se alla sera volete distrarvi un po', ben nutrita è anche la bibliografia su Genova. Tutti, bene o male, prediligete gli aspetti più splatter, e dunque, per distendervi, vi consiglio certamente il rapporto Amnesty International, poi Non lavate questo sangue, G8 di Giulietto Chiesa, Noi della Diaz di Lorenzo Guadagnucci, oltre al Libro bianco a cura del Social Forum. Se decidete di biennalizzare, fatecelo sapere che attiviamo la rete per organizzare qualche monografico apposta per voi.

Degli ottocentomila che avete visto in marcia a Firenze, sappiate comunque che la maggior parte è preparatissima e che altrettanti, altrettanto preparati e con all'attivo anche pratica sul campo, sono rimasti a casa per i più svariati motivi. Tutti questi professori meritano critici più attrezzati, quindi, rimboccatevi le maniche e cominciate a leggere. Non venite a raccontarmi che non avete trovato gli appunti o che avete perso le fotocopie perché tutto questo materiale è pubblicato, da anni, dalle più importanti case editrici e si trova, come si dice, nelle migliori librerie.

Arrivederci alla prossima sessione perché a questa non avete raggiunto neanche uno striminzito diciotto. Bon courage, la carriera non finisce certo per una figuraccia (ancorché planetaria e globalizzata).


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