Unità-Papa Giovanni XXIII di Lucio Villari

19.06.2002
Papa Giovanni XXIII
di Lucio Villari

Forse non saranno stati in pochi a scegliere il tema dedicato a un pontefice e a un Concilio che hanno segnato profondamente la storia degli ultimi decenni del Novecento. Può averli aiutati la visione di un recente programma televisivo, fatto peraltro molto bene, dedicato a Giovanni XXIII e alla sua preziosa intuizione della ineluttabilità della ricostruzione spirituale, morale e politica del mondo. Il tema contiene implicitamente, mi sembra, sia il senso di questa ineluttabilità, sia il valore delle scelte compiute da un pontefice che voleva appunto, come dice il testo, "lasciarsi alle spalle" una concezione della Chiesa e della religione cristiana apparentemente orgogliose di sé e trionfanti, in verità perdenti rispetto ai cambiamenti fondamentali e positivi della modernità. Primi tra tutti una visione più ampia e articolata della libertà degli individui e dei popoli, e un'idea nuova dell'"eguaglianza" reale e attiva in evidente contrasto con il principio di esclusione dei "lontani" e dei "separati" che per secoli aveva reso la Chiesa intollerante e estranea. La formulazione del tema contiene però alcune imprecisioni che possono aver creato confusione: ad esempio il cenno a "un lungo travaglio" che culmina nel Concilio Vaticano II. le cose stanno diversamente: è stato Giovanni XXIII a provocare, indicendo il Concilio, un lungo travaglio della Chiesa e non solo. Di qui ha infatti avuto inizio la svolta politica e religiosa che ha modificato tutti i punti di riferimento dottrinari della Chiesa, ma che ha anche dato al mondo laico la possibilità di confrontare e misurare, per la prima volta dopo la rivoluzione culturale dell'Illuminismo settecentesco, i propri valori di verità, di libertà e di giustizia con quelli del messaggio cristiano più autentico. Mi domando, però, se gli studenti siano stati veramente preparati dai loro docenti e riflettere in questi termini rispetto alla creatività e originalità dell'opera di Giovanni XXIII. Cioè se sono stati anche stimolati a pensare che il crollo delle ideologie invadenti del Novecento e la totale estinzione, almeno nell'Occidente, del comunismo non siano derivati anche dalla ricerca di un destino diverso della storia umana contenuta nell'umanesimo di quel Papa.