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Unità-Moratti annuncia la ripartizione dei nuovi posti. Il sindacato replica: serve una legge per rispondere ai veri bisogni

Moratti annuncia la ripartizione dei nuovi posti. Il sindacato replica: serve una legge per rispondere ai veri bisogni ROMA Il ministero dell'Istruzione invia alle direzioni regionali la ripartiz...

28/07/2004
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l'Unità

Moratti annuncia la ripartizione dei nuovi posti. Il sindacato replica: serve una legge per rispondere ai veri bisogni

ROMA Il ministero dell'Istruzione invia alle direzioni regionali la ripartizione delle prossime 15.000 assunzioni previste nella scuola. Un'operazione che risolve il problema del precariato in questo settore, denunciato dai sindacati? Neanche per sogno, ribattono gli stessi sindacati. Perché 15.000 assunzioni "rimangono una miseria nei confronti degli effettivi bisogni di funzionalità della scuola", come ribadisce la Cgil scuola. Nel dettaglio, i 15.000 neo-assunti saranno così ripartiti: 12.363 nuovi docenti, 137 educatori e 2.500 parte del personale Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi). Per quanto riguarda il personale docente, 2.145 insegnanti saranno reclutati nella scuola dell'infanzia, 3.239 nella scuola primaria, 2.109 nella secondaria di primo grado, 2.695 nella secondaria di secondo grado e 2.175 saranno destinati al sostegno. La ripartizione regionale delle immissioni in ruolo vede in testa la Lombardia con 2.288 nomine, seguita da Campania (1.186) e Lazio (1.140). Ultimo in graduatoria il Molise con 91 assunzioni. Le 2.500 nomine riservate al personale Ata saranno suddivise in 774 assistenti amministrativi, 392 assistenti tecnici, 11 cuochi, 881 collaboratori scolastici e 472 direttori dei servizi generali amministrativi. Ma la messa a punto di questo pacchetto di assunzioni non risolve, a parere dei sindacati, il nodo del precariato nella scuola. "Occorre l'intervento legislativo per rivedere rapidamente le graduatorie e fare le immissioni in ruolo" sostiene il segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna che invita il ministro a non portare in consiglio dei ministri il decreto sul nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti prima di aver avviato sulla materia un confronto con il sindacato. I sindacati ricordano che nella scuola italiana lavorano oltre 170.000 precari: 100.000 insegnanti e 70.000 Ata. Una cifra che in un quinquennio è più che raddoppiata passando dalle 83.657 unità (65.357 docenti e 18.300 Ata) dell'anno scolastico '98-'99 alle 174.866 (105.387 docenti e 69.479 Ata) del 2002-2003 (docenti e Ata). "La permanenza di livelli così elevati di personale docente precario, a fronte del limitato numero di immissioni in ruolo - osserva Di Menna - segnala un ulteriore elemento di analisi: la contrazione dei posti in organico". "Si tratta - afferma invece la Cgil in merito alle assunzioni - di una precisa scelta politica di questo Governo che attraverso la precarizzazione del lavoro abbassa la qualità della scuola pubblica e si mantiene mano libera per i futuri tagli di organico".

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